PESCARA – Il Presidente della Commissione Sicurezza del territorio Armando Foschi ha presentato alla Presidenza del Consiglio comunale una mozione , che verrà discussa nelle prossime sedute, per impegnare sindaco e giunta ad adottare con la massima urgenza tutte le iniziative utili per demolire i ruderi di cemento armato dei Palazzi Clerico, nel quartiere Rancitelli. I cittadini sono esasperati dalla presenza sul territorio di scheletri mai completati, che oggi sono ricettacolo di degrado, ma soprattutto pongono un problema di sicurezza anche strutturale che l’amministrazione comunale deve sottoporre a immediata valutazione.
“Il documento – ha spiegato il Presidente Foschi – fa seguito alla riunione di Commissione svoltasi il 9 settembre scorso alla presenza, tra gli altri, del Dirigente all’Edilizia Gaetano Silverii, di Don Massimiliano De Luca, parroco della chiesa degli ‘Angeli Custodi’ e di una delegazione di residenti, con i quali abbiamo attivato un dialogo importante teso a riportare ordine, legalità e sicurezza nel quartiere. In quella sede i cittadini hanno lanciato la loro denuncia in riferimento alla presenza degli scheletri dei Palazzi Clerico, un complesso edilizio rimasto incompiuto, due ruderi sviluppati su più livelli tra via Tiburtina e via Tavo, e un terzo rudere di un solo piano, che contribuiscono a definire un quadro di pesante degrado urbano. I cittadini, esasperati, hanno ricordato come quei manufatti siano da sempre ricettacolo di degrado sociale, luogo di spaccio e consumo di droga, ma anche che la loro presenza incombente oggi spaventa dal punto di vista urbanistico-edilizio-strutturale, lasciando emergere dubbi, perplessità e preoccupazioni circa la loro permanenza sotto il profilo di agibilità e vivibilità: è evidente che quei pilastri di cemento armato, costantemente inzuppati dall’acqua che riemerge dal suolo, oggi presentino dei problemi tecnici, con lo stesso cemento che ha cominciato a sfaldarsi, e rappresentino un pericolo per l’incolumità di chi addirittura vive all’interno dei ruderi, visto che dopo decenni la proprietà non è mai riuscita a individuare una misura capace di rendere impenetrabile l’intero complesso, limitandosi a recinzioni presto divelte. La situazione venutasi a creare nel corso di quasi quarant’anni ha generato oggi un detrattore ambientale tra i più vistosi presenti in ambito urbano sul territorio comunale e purtroppo fino ad ora nessuna amministrazione comunale è riuscita a varare un’azione realmente efficace, per porre fine al protrarsi di una situazione davvero insostenibile sul piano ambientale, sul piano sociale, e su quello del decoro urbano.
Peraltro – ha ancora sottolineato il Presidente Foschi – la competenza di tale problematica afferisce principalmente, se non unicamente, l’amministrazione comunale, pienamente titolata ad assumere tutte le iniziative, sia consensuali, sia urbanistico-edilizie, sia autoritative, per porre termine alla vergognosa condizione di una parte di città. A questo punto, dopo quarant’anni, riteniamo che vada scritta la parola fine su una situazione scandalosa, al pari di quanto avvenuto sulla riviera nord di Pescara, con l’abbattimento di un altro scheletro, e di quanto accadrà a giorni con la demolizione del complesso dell’ex Enaip. Per fare un ulteriore passo in avanti ho presentato una mozione che sarà sottoposta al voto del Consiglio comunale per impegnare sindaco e giunta ‘ad attivare tutte le più opportune e adeguate iniziative volte a risolvere una volta per tutte la gravissima e inaccettabile situazione prodotta dalla presenza di un evidente detrattore ambientale e sociale, nonché generatore di pesanti e negativi riflessi igienico-sanitario. Tali azioni potranno andare dall’assunzione di ordinanze contingibili e urgenti, pienamente giustificate dalla gravità della condizione strutturale e igienica dei ruderi e delle circostanti aree, alla valutazione di iniziative sul piano più strettamente urbanistico-edilizio, ivi comprese la demolizione dei ruderi’. Su tale mozione mi aspetto il voto unanime del Consiglio comunale, che dovrà finalmente dare una risposta concreta, immediata e attuabile a un intero quartiere che aspetta il proprio riscatto, esattamente com’è già accaduto in via Lago di Borgiano, dove abbiamo imposto all’Ater l’installazione di una nuova e più efficace recinzione, già avvenuta, al fine di rendere impenetrabili i tre palazzi a rischio collasso”.
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