Lo rende noto Foschi di ‘Pescara – Mi piace’ che sottolinea la nuova emergenza liquami
PESCARA –“Black out di venticinque ore per la vasca di disinfezione finale del depuratore di Pescara: a partire dalle 15 odierne la struttura verrà infatti svuotata e spenta per consentire la sua pulizia, che terminerà alle 16 di domani, martedì 8 novembre.
A questo punto sorge spontanea la domanda, ovvero dove finiranno per le prossime venticinque ore i liquami del depuratore non potendo accedere alla vasca finale di disinfezione?
Verranno sversati direttamente nel fiume o nel mare senza aver subito l’ultimo trattamento o il Comune di Pescara ha predisposto un Piano di emergenza B?
Ancora una volta registriamo l’assoluta mancanza di trasparenza da parte della giunta Alessandrini che neanche ha pensato di informare comunque la popolazione di tale iniziativa”.
Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, autore già di tre esposti sulla vicenda dello sversamento diretto e costante dei liquami non depurati nel mare e nel fiume a ogni minima pioggia. E l’ultimo esposto è stato inoltrato proprio nei giorni scorsi, con allegati tutti i documenti inerenti gli sversamenti avvenuti tra settembre e ottobre e puntualmente comunicati dall’impresa Di Vincenzo Dino & C. Spa che gestisce l’impianto di via Raiale al sindaco Alessandrini.
“Parliamo di un’emergenza che non accenna ad arrestarsi – ha puntualizzato Foschi -, anzi anche il mese di novembre ha già fatto registrare il primo fenomeno, con l’attivazione del bypass il 3 novembre alle 18.45, dirottando i liquami direttamente nel fiume, senza passare dal depuratore, e la sua chiusura solo alle 7.30 del 4 novembre, dopo 11 ore di sversamenti continuati, una vicenda sulla quale ci auguriamo che la magistratura possa fare al più presto chiarezza in via definitiva.
Ma intanto all’emergenza si aggiunge ora un altro tassello: siamo infatti venuti in possesso della comunicazione che la Di Vincenzo ha inoltrato il 4 novembre scorso all’Aca e al Comune con cui ha annunciato la ‘pulizia della vasca di disinfezione finale con acido peracetico al 15 per cento’: nella nota l’impresa ‘comunica che in data 7 novembre 2016, alle ore 15 circa, inizierà lo svuotamento con pompa della vasca di disinfezione finale dell’impianto di depurazione di Pescara per permettere la pulizia della stessa.
Il ripristino del funzionamento di tale sezione di processo avverrà nella giornata dell’8 novembre 2016 alle ore 16 circa. La disinfezione dell’effluente finale verrà effettuata per mezzo dell’impianto UV-C (il cui totale funzionamento è stato ripristinato nella giornata odierna) e del dosaggio di acido peracetico al 15 per cento nel canale di uscita dei sedimentatori secondari’.
A questo punto, alla luce della situazione di assoluta emergenza ambientale che Pescara sta vivendo da due anni a questa parte in riferimento all’inquinamento del mare, gli interrogativi sono un obbligo, come pure le risposte, che, puntualmente, non arriveranno: chiusa per ventiquattro ore la ‘vasca di disinfezione finale dell’impianto di depurazione’ i liquami che dalle 15 di oggi alle 16 di domani verranno comunque trattati nell’impianto di via Raiale che fine faranno?
Verranno sversati nel fiume, ovvero nel mare, senza aver subito l’ultimo trattamento finale o verranno raccolti altrove in attesa della riattivazione dell’effluente finale?
E, se verranno sversati direttamente nel fiume, tale procedura è legittima e permessa dalla legge? E il Comune ha predisposto un controllo straordinario della qualità delle acque per verificare l’impatto che quei liquami avranno sull’ambiente?
Al vicesindaco Del Vecchio invece chiediamo di conoscere quante autobotti ha eventualmente previsto per raccogliere i liquami non trattati, visto che ci ha accusati di non ‘saper contare’, allora ci affidiamo al suo calcolatore elettronico. Non dubitiamo della necessità di effettuare le operazioni di pulizia della vasca, ma è altrettanto chiaro che, in tali condizioni, vanno anche previste misure d’emergenza per scongiurare eventuali fenomeni di inquinamento ambientale che saranno la batosta finale per gli operatori economici del mare già oggi in ginocchio, dopo l’ultima disastrosa stagione balneare.
Ovviamente – ha ancora detto Foschi – ancora una volta il sindaco Alessandrini non ha ritenuto di dover informare la cittadinanza di tale iniziativa, né tantomeno di comunicare le misure di prevenzione adottate, se sono state adottate o previste, per tutelare il mare”.