PESCARA – Il Capogruppo del Partito Democratico al Comune di Pescara,Moreno Di Pietrantonio in un comunicato sottolinea come alla luce della particolare situazione di crisi economica ,che investe il nostro paese e la nostra realtà territoriale ,siano necessarie scelte di politica fiscale attente e ponderate per garantire una equilibrata fase di superamento della crisi e porre le basi per una concreta prospettiva verso una nuova crescita economica e sociale della città. Recita la nota:
I dati presi in considerazione sono davvero allarmanti nel Settore Commercio-Artigianato. Si registra una chiusura di attività al giorno con una perdita di posti di lavoro pari a due unità per ogni chiusura.
Nei primi due mesi dell’anno 2013 gennaio e febbraio ci sono stati 54 chiusure con 110 posti di lavoro persi.
Sono circa 700 i locali sfitti nella città di Pescara.
Nel settore edilizio dal 2010 al 2013 si registrano 4.000 posti di lavoro persi con un pesante crollo dopo l’estate 2012 e nei primi quattro mesi del 2013.
Su 1.200 imprese sono rimaste iscritte solo 800 di cui tante non lavorano, il 50% dei dati è sulla città di Pescara.
Il dato della disoccupazione è rappresentato da circa 54.800 unità al 31.12.2012, erano 49.620 al 31.12.2011 con un incremento di più di 5.180.
Cassa Integrazione Ordinaria 7.000 unità più 1000 dal 2012.
Cassa Integrazione Ordinaria su 3,5 milioni di ore 1,5 milioni è rappresentata dalla Cassa Integrazione in Deroga, settori terziari e commerciali con forte incremento, copertura finanziaria fino al 31 aprile.
Se consideriamo l’introduzione nel corso del 2013 della nuova tassa TARES che rappresenta un aumento del costo di circa 35-40% rispetto a quello sostenuto nel 2012.
Considerando la maggiore risorsa economica che può valutarsi in circa 4 .000.000,00 di euro per effetto delle modificate linee in positive emanate dal governo nazionale con la L. 228/2012 abbiamo proposto una delibera che vada a modificare le aliquote IMU a Pescara per andare incontro alle difficoltà dei cittadini e di tutte le attività commerciali e produttive.
L’aliquota ordinaria per le abitazioni principali passerà da 3,5 a 3 per mille.
Per la tipologia immobili diverso dalle abitazioni principali, attività commerciali e artigianali da 10,25 a 9,60 per mille.
Per tutti gli immobili e le cooperative edilizie e dell’Ater da 5.8 a 3.8 per mille e per le unità immobiliari destinate allo svolgimento di attività cinematografiche e teatrali da 7.6 a 3.8 per mille.
Considerata la grave crisi economica si propone un tavolo di confronto con la maggioranza e con le associazioni di categoria per far ripartire le iniziative per lo sviluppo della città ferme da quattro anni.
Per individuare programmi condivisi e strumenti per la loro realizzazione il più velocemente possibile perché l’economia della città sta morendo.