“Un comma di un articolo del Codice della Strada(art.208 coma 4 lettera a) obbliga le amministrazioni locali di destinare parte dei proventi delle sanzioni amministrative(1/4 della quota) all’ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ Ente stesso.
Abbiamo preso atto che nonostante l’ampia platea di attrazioni turistico-culturali della città, i pochi turisti che si avventurano per le nostre strade viaggiano disorientati, sbigottiti, delusi della totale assenza della benché minima segnaletica verticale. La suddetta mancanza, rende difficile al turista la fruizione di luoghi di cultura quali: “Casa D’Annunzio”, l’”Aurum”, o il “Museo delle Meraviglie marine” (chiuso ufficialmente dal 22 febbraio 2018).
La promozione del turismo e della cultura in questi ultimi anni ha lasciato pesantemente a desiderare. Spinta soprattutto da un provincialismo esasperato, ha preferito muovere guerra ai comuni limitrofi invece di dedicarsi alla programmazione. Solo una razionale programmazione turistico-culturale può portare ad una più ampia visione, degna di una vera area metropolitana, e non limitata ai confini del proprio territorio.
A tutto questo, va aggiunta anche la totale assenza di segnaletica che identifichi ciò che il Piano di Emergenza/Protezione Civile detta nella propria relazione, e nelle tavole pubblicate sul sito del Comune di Pescara. Importanti ed ampi spazi della città sono stati individuati per essere adibiti a punti di raccolta di sfollati, come anche per la gestione ed organizzazione della macchina dell’emergenza.
C’è bisogno di evidenziare, anche con segnaletica appropriata, almeno quali siano i punti di raccolta della popolazione a seguito di eventuali catastrofi, e dove potrebbero essere allestiti i campi con eventuali tende e spazi associativi, capaci di far vivere in totale sicurezza i cittadini vittime di eventuali disastri.
Tutto questo è stato proposto in prospettiva dell’approvazione dell’ultimo bilancio della attuale amministrazione, che invece di guardare all’economia della città e al bene della collettività, ha preferito accontentare segmenti avulsi dal proprio esecutivo(vedi mercatino etnico). Tutto ciò solo ed esclusivamente nella speranza di non perdere pezzi nelle future ed ormai vicine nuove elezioni amministrative comunali.
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