Gli uomini della Guardia di Finanza rinvengono 300 metri cubi di rifiuti speciali in un’area vicina all’argine destro del fiume Pescara.
In Italia, ma purtroppo anche in Abruzzo, quasi ogni giorno vengono sequestrate discariche abusive, dato che sono milioni le tonnellate di rifiuti pericolosi e/o speciali che si producono ogni anno.
I rapporti di Legambiente parlano di una quantità enorme di questi, pari ad una montagna alta 3100 m, che sparisce annualmente. Forse ci siamo abituati ai ritrovamenti di discariche incontrollate come se costituissero problemi che non ci interessano direttamente; in realtà non è così perché tutto ciò che si riversa nell’ambiente prima o poi riguarderà noi stessi e la nostra salute.
Dobbiamo essere grati agli uomini delle Fiamme Gialle, che effettuano tanti ed efficaci interventi in vari settori, per l’azione di difesa del territorio che svolgono. Infatti solo con il rispetto dell’ambiente e delle leggi a sua tutela si può raggiungere l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della popolazione.
Grazie ad una costante attività di monitoraggio del territorio si arriva alla scoperta e al sequestro di discariche abusive ed incontrollate con rifiuti tossici e speciali, come nel caso di cui vogliamo parlare verificatosi nella zona industriale di Chieti Scalo qualche giorno fa. I finanzieri diretti dal cap. Pilota Donato Antresini, hanno eseguito dei carotaggi nel terreno in un’area, già sequestrata e adibita allo smaltimento di scarti di lavorazione di una azienda metalmeccanica, ed hanno trovato nel sottosuolo tanti sacchi pieni di scarti di produzione industriale (Big Bags). Non sono ancora stati classificati i rifiuti di varia natura rinvenuti, ma una cosa è certa: la loro pericolosa vicinanza all’argine destro del fiume Pescara ancora una volta mette il corso d’acqua a rischio contaminazione.
I militari della Guardia di Finanza, che avevano notato delle anomalie nella vegetazione della zona circostante, hanno deciso di approfondire la cosa mettendo in azione una pala meccanica per ricercare le cause del fenomeno osservato ed hanno così scoperto una estesa area adibita a discarica interrata. Sono stati rinvenuti e sequestrati 300 metri cubi di rifiuti speciali, che saranno oggetto di indagine insieme alla discarica sequestrata già da un anno, dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Chieti Marika Ponziani. Nel frattempo i tecnici dell’Arta effettueranno un campionamento dei rifiuti per meglio classificarli ed individuarne la esatta natura.