Erano stati stipati all’interno di dieci cassoni dopo l’alluvione e saranno portati presso una discarica autorizzata
PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha reso noto che domani,24 febbraio 2014 ,prenderanno il via le operazioni di rimozione dei fanghi provenienti dalle golene nord e sud di Pescara che si erano depositati in seguito all’esondazione del fiume verificatasi il primo, 2 e 3 dicembre scorsi per effetto dell’alluvione straordinaria che ha colpito la città.Attualmente i fanghi sono stipati all’interno di dieci cassoni custoditi nell’area dell’ex Cofa. A effettuare le operazioni sarà una ditta incaricata che porterà il materiale presso una discarica autorizzata e l’intervento sarà completato entro quindici giorni in modo da liberare i 400 metri quadrati requisiti dell’ex Cofa e restituire la superficie alla Regione, che ne è proprietaria.
“All’indomani della spaventosa ondata di maltempo che a fine 2013 ha colpito Pescara – ha ricordato il sindaco Albore Mascia – la Attiva ha eseguito subito la rimozione dei detriti più ingombranti presenti sulle due golene al fine di renderle agibili nel più breve tempo possibile. Ultimo elemento da rimuovere è rimasto il fango, il limo, che, defluita la massa enorme d’acqua che per tre giorni ha ricoperto la golena sud e quella nord per l’altezza di almeno un metro, è rimasto depositato per alcuni giorni a ricoprire il manto d’asfalto. Purtroppo la norma dice che quel fango è di fatto un rifiuto speciale e dunque non è possibile né consentito limitarsi a raccogliere quel limo e a portarlo in discarica, per poi lavare le golene, ma è stato necessario seguire una procedura rigorosa e severa, per tale ragione abbiamo voluto e dovuto convocare una conferenza dei servizi ad hoc interistituzionale, coinvolgendo tutti gli Enti interessati, ossia Asl, Arta, Corpo Forestale dello Stato, Attiva e Servizio Ambiente del Comune e Servizio ambiente della Regione Abruzzo al fine di individuare la procedura regolamentare più corretta soprattutto sotto l’aspetto normativo, ma comunque accelerando quanto più possibile gli interventi per restituire alla città quelle aree nella piena disponibilità e fruibilità ben consapevoli del ruolo strategico che le stesse hanno sul territorio. Nel corso della Conferenza dei servizi è stata stabilita la procedura, ovvero la rimozione, con un’impresa specializzata, del fango che è stato depositato all’interno di circa 10 cassoni scarrabili. Gli stessi cassoni sono stati trasportati dalla Attiva in un sito di stoccaggio ad hoc dove doveva essere eseguita la caratterizzazione di quei fanghi per l’individuazione del relativo codice Cer, e quindi per provvedere allo smaltimento degli stessi fanghi. Rimosso il fango ed effettuata la bonifica, abbiamo potuto riaprire al traffico e alla sosta delle due golene. Tutto il fango raccolto è stato quindi depositato all’interno di 10 cassoni a tenuta stagna che, una volta riempiti, uno dopo l’altro, opportunamente sigillati sono stati portati nel sito di stoccaggio individuato dal Comune, ossia l’area dell’ex Cofa, provvisto di un grande capannone coperto per proteggere quei fanghi da pioggia e maltempo. Per utilizzare l’area dell’ex Cofa, ho firmato l’ordinanza per requisire, ai fini della tutela della salute pubblica e dell’ambiente, una superficie limitata e coperta dell’area, circa 400 metri quadrati. Esattamente un mese fa, il 21 gennaio scorso, sono partite le caratterizzazioni dei fanghi, affidate alla ditta Pavind, la quale ha eseguito il prelievo dei campioni che hanno consentito di classificare i fanghi e di deciderne la destinazione per il relativo smaltimento. Domani cominceranno le operazioni di rimozione dei cassoni di fango, operazioni che dovranno terminare entro quindici giorni, liberando definitivamente l’area dell’ex Cofa che sarà formalmente restituita alla Regione Abruzzo”.