Lo spettacolo, messo in scena da Silvano Torrieri ,si terrà al parco dei Gesuiti
PESCARA – Domani,31 agosto 2016, alle ore 21.00, presso il parco dei Gesuiti di Pescara, in via del Santuario 160, Silvano Torrieri con i suoi allievi della Actors studio-scuola di recitazione per la Prometheus events, mette in scena “Sogno di una notte di fate” .
La pièce, liberamente ispirata al Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, vedrà in scena Terenzio Ciafardo, Teseo/Oberon; Stefania Antonucci, Ippolita/Titania; Daniele Natale, Egeo/Puck; Stefano Vezzani, Lisandro; Federico Pasquini, Demetrio; Ilaria Leombroni, Ermia; Ilaria Spera, Elena; Piero Montesi, Quince; Mirko Modesti, Bottom; Alessandro Rapattoni, Flute; Maria Vittoria Pisano, Snug; Stefano Buccella, Snout.
I costumi sono di Anna Di Ferdinando; le coreografie e i movimenti scenici di Patrizia Bordonaro con il corpo di ballo della New arte danza. Regia di Silvano Torrieri.
Silvano Torrieri è un attore abruzzese (nato a Teramo e residente a Pescara), di grande successo. Formatosi alla scuola del Piccolo di Strehler, ha lavorato anche con il Teatro stabile d’Abruzzo ed è spesso protagonista di importanti musical da Flashdance a Sister Act della Compagnia della Rancia a West side story.
Trama
Per celebrare le nozze di Teseo, duca di Atene, e Ippolita bella regina delle Amazzoni, alcuni artigiani si offrono di inscenare uno spettacolo teatrale e vanno in un bosco per le prove. In quello stesso bosco i giovani Lisandro ed Ermia, che si amano clandestinamente, fuggono dal padre di lei e dalle spietate leggi di Atene. Demetrio, promesso sposo a Ermia, insegue i due fuggitivi rincorso a sua volta da Elena, di lui perdutamente innamorata. Intanto Oberon e Titania, sovrani del regno delle fate e abitanti del bosco, litigano per accaparrarsi i favori di un paggetto indiano. Il loro astio è tanto potente da sconvolgere le leggi della natura e invertire le stagioni.
“Questa messinscena”, spiega Torrieri nelle note di regia, “tiene fede all’identità dei tre livelli linguistici di Shakespeare, attraverso il mondo della corte ateniese volutamente astruso e incomprensibile, il mondo delle fate puro di sapori e suoni e il mondo del popolo artigiano, gravido di manifestazioni vernacolari.
La traduzione in dialetto abruzzese e la messinscena della Molto dolorosa commedia con la crudelissima morte di Piramo e Tisbe con le maschere della Commedia dell’Arte, sono frutto dell’improvvisazione degli attori”.
Ingresso 10 euro, info 339 7170797.