PESCARA – Domani,4 giugno si terrà presso la regione Abruzzo un vertice convocato dal Presidente Chiodi a cui prenderà parte il Provveditore delle Opere pubbliche Donato Carlea per definire l’unica soluzione utile e possibile per riprendere il dragaggio del porto canale, ossia lo svuotamento della vasca di colmata, la sua impermeabilizzazione e il successivo riutilizzo per depositarvi i nuovi fanghi dragati: infatti le analisi dell’Arta avrebbero dimostrato che il materiale oggi depositato in quella vasca è buono e può anche essere riutilizzato. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il consigliere regionale Lorenzo Sospiri hanno ufficializzato l’incontro convocato dal Presidente Chiodi a Pescara dopo la richiesta inoltrata nei giorni scorsi, con una lettera ufficiale, dal Presidente della Provincia Guerino Testa e dallo stesso sindaco Albore Mascia.
Ha detto Sospiri:
Lunedì, a mezzogiorno il Presidente Chiodi ha chiamato a rapporto il Provveditore Carlea perché è evidente che al di là della caotica e confusionaria ridda di voci e di autocandidature a commissario, la soluzione per il porto di Pescara è una sola, ossia il riutilizzo della vasca di colmata, dove i sedimenti sino a una profondità di 12 metri sono buoni. La soluzione è chiara: quella vasca va svuotata, si impermeabilizza e si riempie con i nuovi fanghi dragati dal porto che tornerà a essere transitabile in pochi mesi e a un costo accettabile per gli Enti e la collettività. Alle 12 ci sarà dunque l’incontro con il Presidente Chiodi, il Presidente Testa, il sindaco Albore Mascia e lo stesso Carlea che non uscirà se non ci metterà a disposizione la vasca di colmata, non ci sono oggi altre soluzioni, anche perché le analisi appena condotte dall’Arta, qualche giorno fa, sul materiale attualmente depositato nella vasca stessa ci hanno dimostrato che quei sedimenti sono di buona qualità e possono essere rimossi e reimpiegati.
Ha aggiunto il sindaco:
una precisazione va fatta : ricordo infatti che già due anni fa, quando abbiamo cominciato ad affrontare la vicenda del porto e del suo insabbiamento, avevo detto al Provveditore Carlea che per anni amministrazioni di centro-destra e soprattutto di centro-sinistra si erano avvalse della vasca di colmata per depositarvi e stoccarvi il materiale dragato, e la vasca era la stessa che abbiamo oggi, il Dtt non si produce più da vent’anni, quindi i vecchi fanghi non potevano essere di qualità migliore rispetto a quelli odierni. Io stesso dunque ipotizzai, a una prima riunione in Regione, che sicuramente la soluzione più praticabile, oltre che più utile ed economica, era l’uso della vasca, ma tale ipotesi mi venne rifiutata, proprio dal Provveditorato che ha competenza su quella vasca di colmata. Oggi viene fuori che le analisi fatte sul materiale depositato nella struttura, peraltro mesi fa l’area era addirittura inaccessibile, oggi invece ci si può avvicinare, ebbene le analisi improvvisamente sbloccano la situazione e dimostrano che la vasca si può anche svuotare del suo contenuto, e ci ritroviamo al punto che abbiamo tentato di perseguire per due anni. E’ evidente che la responsabilità non è del Comune, né della Provincia né della Regione, ed è evidente che lunedì chi ha la responsabilità di guidare Uffici di rilevanza statale qualche spiegazione dovrà pur darcela.