Lo rende noto il consigliere comunale Padovano che aggiunge: “Chiederemo alla Regione di aumentarne la portata e utilizzare subito la sabbia prelevata per il ripascimento”
PESCARA – Una ordinanza emessa ieri, lunedì 9 gennaio,dalla Capitaneria di Porto dispone il divieto di entrata e di uscita dal porto di Pescara per le grandi imbarcazioni a causa delle condizioni dei fondali , del maltempo e delle conseguenti forti mareggiate.
Il provvedimento è stato preso dopo i rilievi batimetrici eseguiti nel porto canale e alla luce dell’avviso di burrasca sul mare Adriatico Centrale .
Intanto domani verranno ufficialmente consegnati i lavori per l’escavazione di 10.000 metri cubi di materiale dalla darsena antistante l’imboccatura del porto canale. Il cantiere verrà aperto in presenza del presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Sempre domani sarà a Pescara il presidente dell’Autorità Portuale del Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri, con il quale sarà affrontata anche la definizione dei “parabordi” delle banchine per la messa in sicurezza degli ormeggi.
Lo rende noto Riccardo Padovano,Consigliere Delegato a Portualità ed Economia del Mare che precisa :
“In merito al dragaggio, il quantitativo è utile, ma non ancora sufficiente a restituire al porto la navigabilità , necessaria come attesta la decisione del Comandante della Capitaneria di Porto di chiudere per questione di sicurezza.
E’ dunque indispensabile sfruttare l’occasione dei lavori che inizieranno domani, per aumentare il quantitativo da prelevare e per utilizzare la sabbia dragata sui litorali che hanno bisogno di essere ricostituiti.
La proposta che infatti faremo alla Regione è quella di istituire un tavolo, per ottenere in primis la caratterizzazione del materiale prelevato in loco, senza deposito nella vasca di colmata, trattandosi di materiale in arrivo dal mare, che, quindi, potrebbe essere compatibile da subito con le operazioni di ripascimento morbido di cui hanno bisogno non solo Pescara, ma anche altri Comuni costieri, come Francavilla, Silvi, Montesilvano e Città Sant’Angelo, che hanno già chiesto alla Regione interventi in tal senso. Sono convinto che facendo le dovute analisi si troverà sabbia compatibile a tali operazioni, perché ciò che rende impraticabile il porto non è materiale fluviale, ma sabbia marina trasportata dalle correnti provenienti da nord est.
Dobbiamo utilizzare dunque i tempi dei lavori per allargare il raggio di azione: con la regia del Comune che già aveva fatto riunioni in tal senso con le altre amministrazioni interessate e con la Regione, al fine innanzitutto di utilizzare subito i materiali dragati per le operazioni di ripascimento (ipotesi a cui i Comuni indicati si sono detti favorevoli), ma anche per elevare il quantitativo da prelevare, quintuplicandolo almeno.
Lo scopo è quello di evitare l’apertura di ulteriori procedure, che comportano un aggravio di costi e tempi che non possiamo più perdere, in attesa del taglio della diga foranea e degli altri lavori previsti dal Piano Regolatore Portuale per il nuovo scalo della città”.