PESCARA – “Al momento non abbiamo ancora una situazione di criticità nella distribuzione dell’acqua, ma siamo in una situazione di attenzione, con la predisposizione delle misure eventualmente utili per fronteggiare l’emergenza. Il prossimo 11 luglio avremo una nuova proiezione dei dati e, secondo le prime previsioni, il problema della scarsa disponibilità di acqua potabile potrebbe verificarsi tra fine luglio e tutto il mese di agosto, quando ovviamente la popolazione su tutta la fascia costiera triplicherà per l’arrivo dei turisti e dunque avremo l’incremento dei consumi. Ovviamente l’Aca chiamerà a raccolta tutti i sindaci per raccomandare una stretta vigilanza su un utilizzo responsabile delle risorse idriche, impedendone, ad esempio, l’impiego a usi irrigui”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli ufficializzando l’esito della seduta di Commissione che ha visto la presenza dell’ingegnere Giovanna Brandelli, Presidente dell’Aca.
“A fronte delle temperature torride che ormai si protraggono da oltre un mese su tutta la città – ha detto il Presidente Petrelli – abbiamo ritenuto opportuno fare un punto con il Presidente dell’Aca per capire quale sia l’attuale situazione circa l’approvvigionamento di acqua sul territorio, pensando anche a quanto accaduto lo scorso anno, ai razionamenti, alle carenze per interi quartieri per giorni interi, e l’obiettivo quest’anno è quello di non farsi trovare impreparati dinanzi a una potenziale emergenza che, peraltro, in altre città del nord si sta già verificando, costringendo le relative amministrazioni ad adottare misure drastiche di gestione e contenimento. E sulla situazione il Presidente Brandelli è stata molto chiara e puntuale disegnando in maniera esatta condizione attuale, previsione e misure che verranno adottate nel breve e medio periodo”.
“Per ora – ha spiegato il Presidente Brandelli – non parliamo né di emergenza né di criticità, ma, esaminando il rapporto tra domanda e offerta, diciamo che siamo in una situazione di attenzione: la disponibilità di risorsa idrica rispetto allo scorso anno è sicuramente aumentata, secondo i dati estrapolati lo scorso 4 luglio, e settimanalmente studiamo le disponibilità di acqua dalle sorgenti dell’Aca e, per la zona sud di Pescara, dalla Sasi, ovvero subentra il principio del soccorso idrico: quando dobbiamo sopperire alla carenza di acqua, quando non coincide il massimo fabbisogno con la massima disponibilità, scatta il soccorso idrico tra i gestori. Al 4 luglio abbiamo una disponibilità di +140,65 litri al secondo d’acqua potabile rispetto al 4 luglio dello scorso anno, noi abbiamo bisogno di 1.300 litri al secondo in via ordinaria e riusciamo a sopperire all’aumento della domanda, fermo restando che il limite della criticità, la domanda che può mandarci in crisi è di 3.300 litri d’acqua al secondo, e attualmente stiamo prelevando 3.334 litri al secondo.
A oggi prevediamo una possibile criticità tra fine luglio e il mese di agosto. Attualmente la misura del razionamento e della turnazione idrica con la chiusura notturna dei serbatoi non è ancora partita, e la prossima settimana saremo sicuramente in grado di dire se sarà necessaria o meno questa misura di risparmio. Nei prossimi giorni Aca contatterà tutti i sindaci della costa per predisporre insieme le misure utili a contrastare un’eventuale emergenza idrica, prevedendo, ad esempio, anche la fornitura di acqua con le autobotti: è chiaro che tale fornitura prevede a monte la disponibilità di un’autoclave, e chi la richiederà dovrà anche specificare la capacità di ricezione. È ovvio che la prima zona che potrebbe essere colpita da un’eventuale emergenza idrica è la fascia litoranea che è la zona terminale del sistema di approvvigionamento dell’acqua, visto che abbiamo un sistema di captazione con rilancio sulla costa. La costa è la zona terminale che riceve acqua quando sono virtuosi anche i cittadini che devono osservare delle regole elementari, a partire dall’uso corretto dell’acqua potabile.
Purtroppo uno dei problemi legati alla carenza d’acqua potabile dipende anche dalla disponibilità dell’acqua dei Consorzi: spesso, quando i Consorzi fermano la distribuzione idrica, i cittadini ricorrono all’acqua potabile anche per l’irrigazione dei campi, facendo alzare la domanda e generando l’emergenza. Per tale ragione – ha proseguito il Presidente Brandelli – lo scorso anno abbiamo pensato di utilizzare il potabilizzatore di Chieti Scalo per produrre acqua di seconda scelta da destinare al Consorzio ed è stata una scelta di rilevanza eccezionale”.
“Altra misura per contenere l’insorgere di un’eventuale emergenza idrica – ha aggiunto il presidente Petrelli – è sicuramente quella di intervenire per ridurre le perdite idriche che, come ha spiegato il Presidente Aca Brandelli non sono determinate dalle rotture delle adduttrici, le perdite sono nelle città in cui ci sono interventi nei sottoservizi, spesso chi fa opere per installare la fibra o per interventi sugli impianti elettrici può creare danni e alla fine sono volumi e volumi d’acqua che si disperdono, ossia litri e litri di acqua sottratti all’utilizzo quotidiano, dunque occorre grande attenzione gestionale. In tal senso Aca ha fatto molti passi in avanti, avendo realizzato a partire dal 2020 decine di interventi per prevenire l’emergenza installando anche dei sensori capaci di intercettare le microperdite”.
“Tra gli altri interventi in programma – ha aggiunto il Presidente Brandelli – c’è la digitalizzazione della rete, un progetto coordinato da Ersi, che permette di monitorare il sistema delle misure da remoto e di intercettare in tempo reale se c’è un consumo differente, intercettando, anche in questo caso le piccole perdite. Tale opera, per 50milioni di euro, dovrebbe essere finanziata con i fondi del PNRR, in caso contrario, chiuso il concordato Aca farà un mutuo, perché oggi siamo di nuovo bancabili. Ma sono tanti e diversi i progetti che stiamo preparando, come studiare un metodo per sfruttare le bombe d’acqua che attualmente non servono a niente, e invece quell’acqua, se intercettata e conservata nelle piccole cisterne, potrebbe essere utilizzata dai Consorzi per uso irriguo. Altra iniziativa che vogliamo portare avanti con Ersi è quella di incentivare l’uso del potabilizzatore del Vomano gestito dalla Ruzzo”.
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