Lo ha garantito il Provveditore Donato Carlea . Prima la riunione tecnica svoltasi presso la sede della Direzione Marittima, poi l’incontro con gli operatori commerciali, presso la Camera di Commercio, sono stati fondamentali per fissare punti fermi di intervento: da un lato si affronterà l’emergenza, con il primo dragaggio per 2milioni e 400mila euro, ai quali si aggiungeranno altri 2 milioni di euro fondi Fas annunciati dalla Regione Abruzzo. Nel frattempo dovranno essere recuperate risorse economiche per consentire lavori di recupero e impermeabilizzazione della vasca di colmata che dovrà essere di nuovo utilizzata per depositarvi i materiali dragati .Inoltre sarà compito di Comune e Regione attivarsi per programmare e pianificare l’organizzazione del nuovo Porto attraverso il nuovo Piano Regolatore Portuale per chiudere definitivamente l’emergenza su Pescara.
Ha detto ancora Albore Mascia:
il ‘caso’ del porto canale di Pescara è purtroppo il tipico esempio di pasticcio all’italiana in cui la burocrazia, il mancato dialogo tra Enti e le distonie hanno generato un grave problema, ossia l’insabbiamento dei fondali del porto sul quale siamo in ritardo di un anno, ritardo causato dalle analisi contraddittorie ricevute a più riprese dall’Arta, poi dai problemi sull’utilizzo della vasca di colmata per sistemarvi i materiali dragati. Oggi la marineria, che sta dimostrando grande senso di responsabilità e correttezza, è in ginocchio e sono preoccupato anche per la balneazione perché l’economia pescarese vive del commercio e della sua spiaggia. Il rischio è che se le operazioni di escavazione dei fondali dovessero ritardarsi ulteriormente potremmo avere problemi con la balneabilità del nostro litorale.
Ora la Regione ha chiesto al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza, per riuscire a incrementare la quantità di sabbia dragata: oltre ai 500mila euro stanziati per il dragaggio di 2mila metri cubi di fanghi, si sono aggiunti 1 milione 900mila euro erogati direttamente dal Provveditorato e, notizia di stamane, la Regione Abruzzo stanzierà altri 2 milioni di fondi Fas, con l’obiettivo di garantire un’azione di escavazione più incisiva rispetto a quella prevista. Nel frattempo occorre iniziare a pensare a interventi strutturali: noi abbiamo già un Piano regolatore portuale che la Regione dovrà a breve sottoporre a Conferenza dei Servizi, ma l’iter è lungo, farraginoso e vanno individuate soluzioni immediate.
Ha detto il Provveditore Carlea:
la prima fase riguarda il reperimento di risorse : quando tre mesi fa ho assunto l’incarico presso il Provveditorato, mi è stato subito sottoposto il ‘caso’ Pescara e mi sono reso conto che 500mila euro non erano sufficienti per il dragaggio del porto canale del capoluogo adriatico. Ovviamente quella prima somma era sufficiente per garantire l’escavazione solo di 2mila metri cubi di materiale per la necessità di portare un macchinario costoso in città per il trattamento dei materiali dragati, ma è ovvio che disponendo già del macchinario in sede, il prezzo delle procedure successive si abbatterà, dunque con 1milione 900mila euro che abbiamo dirottato sulla problematica potremo dragare una notevole quantità di sabbia, che salirà ulteriormente con l’erogazione degli altri 2 milioni di euro oggi annunciati dalla Regione Abruzzo.
L’obiettivo che oggi ci poniamo è di ripristinare fondali di almeno 6 metri e mezzo nell’area della darsena commerciale e di 5metri e mezzo nel canale destinato alla marineria per superare l’attuale criticità. Ovviamente però la procedura non può finire in questo modo: non possiamo andare avanti con la cultura dell’emergenza che può applicarsi sono nel caso di calamità naturali, in questo caso parliamo di assenza di programmazione e pianificazione di anni. Dunque a questo punto, o entriamo nell’ordine di idee di dover prevedere ogni anno 3-4milioni di euro da destinare al dragaggio costante dello scalo, o, mentre ci occupiamo dell’emergenza attuale, iniziamo a ripensare l’organizzazione del porto stesso. Va bonificato il fiume, che oggi trasporta una notevole quantità di materiale verso il porto, magari prevedendo anche delle ‘briglie’ per rallentare l’apporto stesso; e va ripensata la diga foranea.
Ha ripreso il sindaco:
purtroppo il problema della diga è nato 25-30 anni fa quando l’opera venne realizzata per rendere sicuro l’ingresso e l’uscita dei pescherecci dal porto canale. Oggi purtroppo quell’opera si è rivelata un disastro che ha provocato l’insabbiamento dei nostri trabocchi e dell’intero porto canale. Ed è difficile anche pensare di aprire dei varchi lungo la diga che ha un basamento di 100 metri di larghezza, è un’opera mastodontica, dunque la prospettiva prevista nel Piano regolatore portuale è quella di portare fuori dal canale la marineria.
Ma il progetto richiederà anni dunque, mentre si portano avanti le procedure per la realizzazione del nuovo Piano regolatore portuale, occorrerà comunque prevedere nei nostri bilanci le somme necessarie per garantire la manutenzione ciclica e costante del porto canale. Nell’immediato dovremo operare per consentire l’escavazione dello scalo, per una somma complessiva pari a 4milioni 400mila euro, senza soluzione di continuità, ossia senza interruzioni per ripristinare l’altezza dei fondali richiesta da operatori commerciali e marineria. A tal fine scriverò anche una nuova lettera al Provveditore Carlea manifestando di nuovo l’urgenza della situazione e la necessità di utilizzare tutte le procedure che, nel rispetto delle regole, ci consentano di accelerare quanto più possibile lo svolgimento delle operazioni, anche per tutelare i balneatori.
Nel corso del vertice tecnico è stato sollevato anche il problema della vasca di colmata, che ha detto il Provveditore Carlea :
va recuperata in quanto potrebbe accogliere ben 250mila metri cubi di materiale.
Ha detto il dirigente Sorgi:
l’idea potrebbe essere quella di individuare risorse economiche utili per bonificare la vasca, tramite il suo svuotamento: tra l’altro la sabbia che si trova sul fondo dovrebbe essere di buona qualità e potremmo pensare a un suo riutilizzo. Dopo aver effettuato l’impermeabilizzazione prevista dalla normativa, potremmo nuovamente riutilizzare la vasca.
Dopo il vertice in Direzione Marittima, il gruppo di lavoro si è spostato presso la Camera di Commercio per l’incontro con una delegazione della marineria, guidata da Francesco Scordella, con Bruno Santori e il vicepresidente dell’Ente Camerale Carmine Salce e con i rappresentanti degli operatori commerciali, tra cui Enrico Marramiero per l’Unione Industriali e Sabatino Di Properzio, ai quali il sindaco Albore Mascia e il Proveditore Carlea, dopo aver ascoltato i timori espressi da pescatori e imprenditori circa l’inagibilità del porto, hanno riferito l’esito della riunione, confermando l’ormai imminente inizio del dragaggio che verrà proseguito senza soluzione di continuità sino a ripristinare un’idonea profondità dei fondali, avviando contestualmente la pianificazione e programmazione del nuovo porto.
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