PESCARA – La legge nr.71/2017 estende la misura dell’ammonimento, già sperimentata in materia di atti persecutori e violenza domestica, anche a tutela del minore vittima di episodi di cyberbullismo. Il dettato normativo attribuisce ad una pluralità di soggetti compiti e responsabilità ben precisi, ribadendo il ruolo centrale ricoperto dalla scuola.
Anche la Questura è chiamata a svolgere un ruolo primario attraverso un’attenta opera di prevenzione e monitoraggio dei predetti fenomeni.
In tale contesto, nei giorni scorsi, gli investigatori della Divisione Anticrimine sono venuti a conoscenza di un episodio di cyberbullismo alquanto preoccupante che ha visto coinvolti due minori residenti a Pescara. In particolare, a seguito di un attento monitoraggio, è stato accertato che un giovane di 16 anni, attraverso numerosi messaggi e telefonate vagamente minacciosi aveva indotto un altro ragazzo di 15 anni a presentarsi ad un appuntamento presso l’esterno di una scuola cittadina col pretesto di dover chiedere scusa alla propria fidanzata. Nello specifico, l’incontro e le scuse fatte di persona alla coetanea, avrebbero avuto lo scopo di chiarire una vicenda occorsa qualche giorno prima che aveva coinvolto la fidanzata del ragazzo più grande. Secondo il resoconto fatto dalla giovane al fidanzato, l’altro giovane di 15 anni durante l’orario scolastico, nell’intervallo, in un momento di affollamento avrebbe toccato il sedere della ragazza. Tale comportamento sarebbe stata la causa della richiesta di scuse da parte del fidanzato della giovane.
Presentatosi all’appuntamento, il quindicenne (che negava di aver attuato alcuna molestia consapevole) non ha trovato la ragazza con cui chiarire la faccenda ma solo il fidanzato accompagnato da un amico. In realtà, gli accertamenti hanno evidenziato che la ragazza era poco distante per assistere al tutto.
Al giovane è stato intimato di inginocchiarsi per porgere le sue scuse, e nonostante avesse ubbidito alla richiesta è stato colpito con uno schiaffo al volto ed invitato ad andarsene.
Tutta la scena è stata ripresa con un telefono cellulare e condivisa su whatsApp con alcuni amici facenti parte di un gruppo ristretto. Gli accertamenti esperiti nell’immediatezza hanno consentito di acclarare la veridicità del fatto ed impedire l’ulteriore divulgazione del video.
Alla luce di quanto accertato, considerata la gravità del gesto, il Questore Luigi Liguori ha emesso un ammonimento per cyberbullismo a carico del minore autore delle condotte incriminate. Tale provvedimento, i cui effetti cessano al compimento della maggiore età, si caratterizza per la sua funzione essenzialmente deterrente, volta ad evitare che comportamenti, frequentemente assunti con leggerezza, possano avere conseguenze gravi per vittime ed autori.
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