Sociale

Pescara, esclusione bambina mensa scolastica: considerazioni di Di Pillo

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Il consigliere comunale M5S : “bambina disabile  di nuovo vittima della burocrazia tra i Comuni di Pescara e Montesilvano”

PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale M5S Massimiliano Di Pillo:

Fine ottobre del 2014, a consiliatura appena iniziata, scoppia la prima grana relativa alle mense scolastiche di Pescara. Una bambina disabile residente nel Comune di Montesilvano frequentante la scuola di “Piano T”(I. C. Pescara 5), che chiameremo Gaia, per una stupida norma relativa all’esenzione legata alla residenza, non può usufruire della stessa nella mensa scolastica di Pescara.

I genitori di Gaia, insieme all’associazione “Carrozzine determinate” e ai Portavoce del M5S di Montesilvano, iniziarono una battaglia che culminò con l’accordo tra i due Comuni, ed in modo particolare tra i tre assessori con delega alla refezione scolastica e alle politiche sociali Giovanni Di Iacovo, Ottavio De Martinis e Maria Rosaria Parlione. L’accordo prevedeva che mai più sarebbero accadute vergogne simili e che sarebbe stata rispettata la dignità di ogni disabile, almeno nei comuni di Pescara e Montesilvano.

Tutto questo è durato per gli anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016.

Pochi mesi fa arriva a casa di Gaia una busta contenente due bollettini, per un totale di 466,36€, che chiedevano il saldo dei pasti fruiti da Gaia nell’anno scolastico 2016/2017. La ditta che da quest’anno gestisce le mense scolastiche, con il nuovo bando e con un capitolato che parla chiarissimo, si sarebbe dovuta accollare con un software apposito la gestione del pagamento online dei pasti ed il conteggio degli alunni e docenti che usufruiscono di tale servizio.

Escludendo il conteggio degli alunni e dei docenti, che attualmente viene effettuato dai collaboratori scolastici, il pagamento online avviene in modo pedissequo senza tener conto, volutamente, di alcun accordo che preveda esenzioni per disabilità o per famiglie con reddito sotto la soglia ISEE. Proprio per questo atteggiamento di chiusura da parte della ditta, i genitori di Gaia hanno inviato un messaggio e-mail in data 9 agosto chiedendo un incontro per risolvere la problematica. Ad oggi, trascorsi più di due mesi e mezzo dall’invio della lettera, non c’è stato nessun riscontro.

Dopo che nei precedenti anni il P.I.S.(Pronto Intervento Sociale) di Montesilvano ha provveduto al pagamento delle somme dovute, oggi da Montesilvano non pervengono risposte, mentre a Pescara l’Assessore Cuzzi scarica le responsabilità di tale squallida situazione alla Dirigente che gestisce il settore refezione scolastica in Comune a Pescara, cercando di mascherare le proprie gravi inadempienze.

Sta di fatto che la burocrazia ha sempre la meglio, alimentata e sorretta da una politica bieca e spietata che non si ferma davanti a nulla, tantomeno davanti ad una condizione di disagio certificato da tempo. Determinati tipi di disabilità purtroppo non regrediscono, mentre l’arroganza e la presunzione di chi non vede oltre il proprio naso, tendono ad aumentare oltremisura. Il disagio provocato alla famiglia di Gaia da questa situazione potrebbe sussistere anche per molti altri bambini e ragazzi che nei comuni limitrofi a Pescara vivono la stessa condizione.

Ed è per questo che chiediamo all’assessore Cuzzi, all’assessore con delega alle mense scolastiche del Comune di Montesilvano, nonché agli uffici competenti dei rispettivi Comuni, di risolvere quanto prima questa incresciosa situazione, attraverso una programmazione sistematica di accordi e convenzioni con le amministrazioni competenti, permettendo alle famiglie già provate dalle sofferenze legate alla disabilità, di usufruire dei servizi di base senza per questo dover rinunciare alla propria dignità.

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