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Pescara, estensione agevolazioni commercio oltre lo Stato di emergenza

da Redazione

seccia e rapposelli

PESCARA – “Si valuterà all’interno di un focus con Aipa, la società che riscuote il canone per l’occupazione del suolo pubblico per il Comune, la possibilità di estendere oltre la fine dello stato di emergenza pandemica, attualmente fissato al 31 marzo, le agevolazioni inerenti l’occupazione gratuita del suolo pubblico con tavoli, sedie, parklet e dehors per gli esercenti di Pescara. È quanto concordato oggi con l’assessore alle Finanze Eugenio Seccia intervenuto alla seduta della Commissione Commercio e Attività produttive alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni di categoria. L’obiettivo è individuare le misure più opportune e alla portata del Comune per continuare a supportare un settore economico che ha sofferto pesantemente gli effetti dell’emergenza Covid-19 e che va sostenuto in una fase di rilancio”. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Commercio e Attività Produttive Fabrizio Rapposelli al termine della seduta svoltasi alla presenza dei rappresentanti delle Organizzazioni di categoria e dell’assessore Seccia.

“Nel periodo clou della pandemia – ha ricordato il Presidente Rapposelli – l’amministrazione comunale ha giustamente adottato una serie di provvedimenti e di iniziative tese a sostenere lo sforzo imprenditoriale di quelle attività economico-commerciali che tra lockdown, riaperture, nuove chiusure e infine lunghe limitazioni, hanno visto incrementare i costi e drasticamente ridursi la forbice dei guadagni. Per limitare il fenomeno dei contagi, tante attività si sono viste costrette a dimezzare le presenze al chiuso, con un taglio netto dei posti a sedere, se non addirittura a rinunciare completamente al servizio al tavolo puntando esclusivamente sul servizio al banco, ove possibile, e sull’asporto, spesso reinventandosi da zero un lavoro. Per ovviare a tali problematiche, che hanno imposto più di una chiusura, e per impedire una catena di serrande abbassate, l’amministrazione, su proposta della Commissione da me presieduta, ha consentito di recuperare all’esterno dei locali parte degli spazi persi all’interno, offrendo l’opportunità di installare sui marciapiedi antistanti i locali, spesso anche in alcuni stalli per la sosta, tavoli, sedie, parklet e dehors senza dover pagare l’occupazione del suolo pubblico che, altrimenti, avrebbe avuto costi impossibili per molti piccoli imprenditori.

Tali misure però hanno un termine, ovvero, fatta eccezione per le tende esterne, la cui presenza gratuita è già stata estesa dall’amministrazione, l’esenzione dal pagamento dell’occupazione del suolo pubblico per tutte le altre attrezzature scadrà con la conclusione dello Stato di emergenza nazionale, dunque il prossimo 31 marzo. Questo significa che, salvo proroghe dello stesso stato di emergenza da parte del Governo, centinaia di piccole e medie attività dedite alla somministrazione di bevande e alimenti si vedrebbero costrette a smantellare tutte le attrezzature esterne che oggi danno anche colore e vivacità a una città che sta complessivamente soffrendo per le conseguenze della pandemia, anche in termini di presenze turistiche, mentre sappiamo che creare movimento sul comparto del food and beverage significa portare benefici anche ad altri settori del Commercio. Ora è dunque compito dell’amministrazione cercare di verificare se ci siano margini di intervento per mantenere in piedi tali agevolazioni almeno sino a fine estate se non sino a fine anno. Come ci ha ricordato l’assessore Seccia, il Comune di Pescara ha un contratto di servizio con Aipa che si occupa della riscossione dell’imposta sul suolo pubblico e ovviamente il Comune ha degli adempimenti contrattuali da rispettare nei confronti dell’Aipa.

Ovvero: il Comune deve versare ad Aipa circa 1milione 200mila-1 milione 800 mila euro l’anno, somma che però comprende anche l’occupazione del suolo pubblico inerente il comparto dell’edilizia, dunque ponteggi e cantieri, e di quella somma è certo che la frazione inerente il commercio sarà assolutamente irrisoria e su tale verifica l’assessore Seccia ha già assicurato che aprirà un cluster specifico e urgente. Nel 2020, per assicurare l’applicazione della gratuità sull’occupazione del suolo pubblico, il Comune ha coperto con le proprie risorse tre mesi su dodici anticipando il Decreto CuraItalia e si è creato un raccordo con Aipa per non esporre l’amministrazione a una posizione debitoria. A questo punto dobbiamo verificare se c’è la possibilità per le casse comunali di coprire ancora per qualche mese quella agevolazione e in tal senso dobbiamo fare i conti con altre spese del Comune che, come già inserito nel bilancio, ha accantonato 700mila euro per coprire i debiti di dubbia esigibilità e 2milioni di euro per il Caro Energia.

Per tale ragione l’amministrazione ha in animo di coinvolgere sia l’Anci che i parlamentari per un’azione di sostegno alle categorie produttive di iniziativa governativa, ma nel frattempo si aprirà il focus con Aipa per tentare di individuare le risorse utili. Fra l’altro, come sottolineato dal consigliere di Forza Italia Alessio Di Pasquale, nella trattativa con Aipa va ricordato che prima della pandemia i locali avevano e pagavano un’occupazione del suolo pubblico che equivaleva allo spazio interno stesso dei locali, superficie raddoppiata con l’emergenza sanitaria per dare una maggiore disponibilità di spazi esterni alle attività, viste le restrizioni del lavoro al chiuso. A questo punto – ha aggiunto il Presidente Rapposelli – si potrebbe pensare di autorizzare il mantenimento delle superfici raddoppiate, ma detassando il 50 per cento, che non sarebbe un danno per Aipa. Altra possibilità è poi quella di pescare le risorse eventualmente necessarie per il comparto del commercio tra le poste di bilancio dello stesso assessorato, spostando temporaneamente i fondi dal settore Grandi Eventi o Turismo, come farebbe un buon padre di famiglia stringendo la cinghia da un lato e dirottando le risorse sulle spese più urgenti o vitali. Misure che comunque concorderemo con le Organizzazioni di categoria individuando entro pochi giorni la soluzione più opportuna vista la scadenza del 31 marzo”.

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