PESCARA – Si rinnova come ogni anno nel giorno dedicato al Santo Patrono di Pescara, San Cetteo, il Consiglio Comunale solenne durante il quale sono state conferite le Benemerenze civiche dei Ciattè e dei Delfini d’oro. Sei i nominativi, che sono stati indicati, dalla Commissione dei Saggi e dal Sindaco Marco Alessandrini a cui sono stati consegnati questa mattina presso la Sala consiliare del Comune di Pescara, i ciattè d’oro se pescaresi e i Delfini per personalità che vivono e operano fuori città.
Ad aprire la seduta del consiglio comunale e a porgere i saluti istituzionali è stato il Sindaco Marco Alessandrini: “ Questa è una giornata speciale per la città che celebra il suo San Patrono, San Cetteo, – ha detto il Sindaco, in apertura di discorso – il pellegrino raccolto dal fiume e seppellito in terra pescarese, un gesto di accoglienza, un abbraccio che identifica la nostra storia e che ogni giorno da pescaresi restituiamo a quanti vivono, scelgono, transitano sul nostro territorio, in tanti modi. I premi che daremo questa mattina sono un segno evidente di qualità quali l’accoglienza, l’apertura, la propensione verso chi ha bisogno .Sono davvero felice e orgoglioso di poter tracciare attraverso i nomi che fra poco chiameremo il ritratto di una città coraggiosa, solidale, di talento, con il senso della storia e della cultura, aperta al sociale, pronta a fare la sua parte nei momenti difficili. Una città che è il nostro patrimonio e che vale tantissimo, perché ci appartiene e ci rappresenta. Perché Pescara non si tira indietro quando ci sono vite da salvare, accoglie e con coraggio sfida la sorte, anche la più avversa per dare a chi è in difficoltà almeno un’opportunità, anche la più difficile, per avere un orizzonte migliore. La nostra è una città dove la solidarietà muove fili invisibili ogni giorno e dà risposte, anche grandi a centinaia di famiglie, attraverso migliaia di volontari, di persone impegnate nella cura del prossimo, senza aspettarsi nulla in cambio. Pescara ha una storia che vogliamo e dobbiamo restituirle perché possa continuare a scriverla, riabituandola al vizio della memoria non solo del passato, ma dei suoi figli, dei fatti che hanno reso possibile il suo presente di città libera e ha eccelse voci per raccontarla ancora.
Questa città grazie a dei concittadini speciali, riesce a portare anche fuori dai suoi confini e da quelli d’Abruzzo, la sua caratteristica migliore, guardare al futuro con occhi pragmatici, entrare nelle dimensioni del sociale e portare soluzioni possibili. E’ il luogo dove storie semplici di persone non restie a carezze e abbracci, sono un grande faro a cui guardare, un grande esempio da seguire per tutti. E’ la città dove nascono talenti di straordinario valore, che dobbiamo riconoscere e di cui dobbiamo andare pienamente orgogliosi, perché hanno respirato l’aria aperta e creativa che qui di fronte al mare si respira. Un’aria che in un passato recente faceva di Pescara un crocevia importante e internazionale dell’arte, della cultura, una tappa per mondi contemporanei che dobbiamo recuperare e riportare nella vita della città, a partire da quelli che abbiamo coltivato. Infine, Pescara è la città che vive oggi il suo momento forse più difficile, alla quale abbiamo chiesto aiuto, sacrificio, quella famosa mano che noi pescaresi generosamente siamo propensi a tendere. Abbiamo pensato di dover dimostrare in modo concreto il nostro impegno a lavorare perché questo momento passi, perché il futuro, presto, sia migliore, meno pesante per i nostri cittadini e per le nostre famiglie, per questo oggi ci sarà simbolicamente la città fra le benemerenze che daremo. Sarà rappresentata dal futuro, da un piccolo cittadino, l’unico nato un anno fa, al quale stringeremo la mano e consegneremo la nostra parola di occuparci del suo domani e di quello dei suoi genitori, dei suoi nonni, dei suoi coetanei e delle giovani generazioni. E’ un impegno grande, gravoso, pieno di ostacoli e difficoltà da superare, ma che noi ci sentiamo chiamati ad assolvere, perché Pescara è il nostro bene comune e qui, oggi, lo celebreremo.” Dopo i brevi saluti da parte del Sindaco, è iniziata la cerimonia di consegna dei Ciattè d’Oro, che quest’anno sono andati ad Annamaria Albertini, Geremia Mancini, Monsignor Vincenzo Amadio, Ciattè d’oro alla memoria di Maurizio Berardinucci, mentre l’unico delfino d’oro è stato consegnato alla memoria di Andrea Pazienza ed una benemerenza civica è stata consegnata al piccolo Matteo Ferrarini.
Motivazioni Ciattè d’Oro e Delfino d’Oro
Annamaria Albertini
Per aver dedicato tempo e passione alla cura del prossimo e aver dimostrato come la solidarietà possa diventare uno strumento concreto per migliorare il mondo, cominciando da quello che si ha intorno.
Franco Farias
La mitezza del tono e l’intensità del racconto lo accompagnano da sempre nelle sue cronache e rendono la sua voce fra le più chiare, forti e sensibili del patrimonio culturale e storico della città.
Monsignor Vincenzo Amadio
Ad uno speciale Pastore di anime che con la sua vita semplice è un grande modello di dedizione e sensibilità, capace di essere una guida solida per la comunità e un riferimento spirituale vivo e presente per i fedeli.
Maurizio Berardinucci
Il coraggio e la forza lo hanno animato di fronte al pericolo e alle difficoltà, il suo ricordo è un potente esempio di appartenenza e motivo di grande orgoglio per la città, che ha voluto tributargli il suo abbraccio.
Geremia Mancini
Per la costante attenzione ai tasselli della storia e della memoria collettiva e la dedizione al lavoro e ai suoi risvolti sociali, il grazie corale della città da lui premiata tante volte per i meriti di molti dei suoi figli.
Andrea Pazienza
In memoria di uno straordinario talento che ha trovato a Pescara terra fertile per le sue radici, perché la sua opera rappresenti anche la creatività cittadina e sia un orizzonte per il genio dei giovani che la respirano.
Benemerenza Matteo Ferrarini
Alla città che vive uno dei momenti più difficili della sua storia e alla possibilità di superarli insieme, con l’impegno e la speranza di cominciare a scrivere per Matteo e le nuove generazioni un futuro migliore.