PESCARA – L’assessore alle Entrate del Comune di Pescara Massimo Filippello ha replicato ieri all’intervento dei consiglieri Pd sulla presunta ‘stangata’ derivante dall’applicazione dell’Imu dicendo che l’amministrazione comunale di Pescara non ha ancora assunto alcuna decisione sulle aliquote Imu che verranno applicate in città su disposizione del Governo Monti, e non dell’amministrazione Albore Mascia.
Ha sottolineato Filippello:
la maggioranza di governo non ha ancora assunto alcuna decisione sull’Imu e già il Pd la definisce ‘stangata’, qualunque sarà la manovra che adotteremo, a evidenziare quella che è una chiara e prevedibile posizione pregiudiziale tipica del centro-sinistra . La realtà è ben diversa: l’amministrazione sta valutando esclusivamente al proprio interno la manovra finanziaria che andremo ad adottare e, com’è nostra buona abitudine, non appena avremo deciso ufficializzeremo in conferenza stampa le nostre determinazioni.
Certo è che, come il centro-destra ha sempre fatto sino a oggi, a differenza del passato, tuteleremo le fasce più deboli, ma comunque prima di avanzare qualunque ipotesi dovremo verificare l’entità complessiva dei tagli previsti sui trasferimenti dallo Stato. Attualmente abbiamo solo il Decreto Monti che conferisce ai Comuni tre manovre possibili per compensare i tagli annunciati, ma non ancora quantificati: i Comuni possono aumentare l’addizionale Irpef comunale sino a un massimo dello 0,8 per cento; oppure possono aumentare la Tassa sui rifiuti o in alternativa possono modulare l’Imu. Ma, lo ribadisco, la maggioranza di governo al Comune di Pescara non ha ancora deciso e le simulazioni odierne pubblicate da un quotidiano, pur rientrando nella legittimità della libera cronaca del giornalista, non sono state prodotte nè fornite dal Comune, dunque pare quantomeno assurdo che un partito politico sforni un comunicato e lanci accuse facendo affidamento esclusivamente su un articolo che non si basa neanche su ipotesi del Comune. Del resto per il centro-destra parlano numeri e fatti: in due anni e mezzo di governo non abbiamo mai aumentato una sola tassa, a differenza dell’ex assessore D’Angelo, firmatario del comunicato odierno, che nel dicembre 2008 determinò un incremento della Tarsu del 30 per cento per tutti, senza alcuna distinzione. Ma forse negli anni di D’Angelo a Pescara non c’erano cittadini o fasce deboli da tutelare, anche se i riflessi sull’economia cittadina prodotti da quell’incremento sono stati drammatici, con la chiusura di centinaia di attività. Eppure va anche ricordato che quando il Pd approvò quella manovra di bilancio con l’aumento del 30 per cento della Tarsu, non c’erano stati tagli nei trasferimenti dallo Stato, dunque oggi abbiamo forti difficoltà ad accettare lezioni di economia o di bilancio ‘equo’ dal Pd. E ancora più strumentale è l’intervento del Pd che addirittura arriva a collegare l’Imu alle spese per le consulenze e incarichi, che nulla hanno a che vedere con un’imposta introdotta dal Governo Monti a livello nazionale e non solo per Pescara, consulenze e incarichi ben al di sotto dei tetti di spesa imposti dalla legge, con il taglio addirittura delle posizioni dirigenziali proprio per il contenimento dei costi. Stia tranquillo e sereno il Pd: le uniche notizie certe sull’Imu saranno quelle fornite nel corso delle conferenze stampa, dopo aver deciso con l’intera maggioranza di governo le misure da assumere. Solo dopo aver assunto notizie certe, fondate e confermate, il Pd potrà o meno annunciare le proprie battaglie, senza fare figuracce.
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