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Pescara, Filippello: “le entrate del saldo dell’Imu sono andate benissimo”

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PESCARA – L’assessore alle Entrate Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa convocata ieri  per tracciare un bilancio inerente il pagamento del saldo dell’Imposta Municipale Unica, alla presenza del dirigente Marco Scorrano e del Responsabile di Servizio Mastroluca, ha detto che l’Imu ha prodotto nelle casse comunali di Pescara un introito complessivo pari a 37milioni 536mila euro.A questi dovranno aggiungersi altri 896mila 852 euro che ancora l’Ater deve versare, portando a 38milioni 432mila 852 euro l’incasso totale, ossia 200mila euro in più di quanto previsto dagli  Uffici comunali  e soprattutto testimoniando l’onestà dei contribuenti pescaresi che, ligi al dovere, hanno versato l’Imu, con uno scarto bassissimo di evasione.

Coloro che per una qualunque ragione avessero dimenticato di chiudere il saldo dell’imposta o che, dopo il versamento, si fossero accorti di aver sbagliato qualche calcolo, possono avvalersi del cosiddetto ‘ravvedimento operoso’, pagando dunque oltre la scadenza di legge, con una minima sanzione del 3 per cento o del 3,75 per cento. Invece, tutti coloro che hanno beneficiato di una delle aliquote agevolate stabilite dall’amministrazione comunale, ossia tutte le aliquote diverse dal 3,5 per mille sull’abitazione principale o dal 10,25 per mille su tutti gli altri immobili, devono ricordare di presentare la relativa denuncia Imu entro e non oltre la scadenza del prossimo 4 febbraio, pena la decadenza del beneficio.

Ha sottolineato Filippello:

oggi finalmente abbiamo i dati ufficiali del Ministero e sappiamo che le entrate del saldo dell’Imu sono andate benissimo : la previsione iniziale d’entrata per il solo Comune stilata dai nostri uffici era pari a 38 milioni 200 mila euro, ma a oggi abbiamo già incassato 37milioni 536mila euro ai quali vanno aggiunti altri 896mila 852 euro che l’Ater ancora ci deve versare, a fronte di un primo pagamento di soli 200mila euro. Questo significa che le nostre previsioni d’entrata sono state precise all’ultima virgola: sicuramente l’Imu resta un’imposta odiosa che non ha certo voluto il Comune, ma che ci è piovuta addosso dallo Stato, ma è anche vero che il contribuente pescarese è onesto e ha pagato, merito anche, probabilmente, della serrata campagna informativa che abbiamo condotto per mesi e che è arrivata agli utenti. Consideriamo che oltre ai 38milioni 432mila euro versati al Comune, di cui circa 24milioni 232mila euro pagati con il saldo, i cittadini di Pescara hanno versato altri 18milioni 940mila euro allo Stato, dunque l’Imu è costata agli utenti complessivamente 57milioni 400mila euro e coloro che hanno già pagato l’imposta sono a oggi 61mila 668 contribuenti. Resta aperto per ora il ‘caso’ Ater – ha ancora sottolineato l’assessore Filippello -: lo scorso 18 giugno è stata pubblicata una Circolare del Ministero dell’Economia che ha chiarito che l’Ater non doveva versare la quota del 3,8 per mille allo Stato; allora il Comune ha abbassato l’aliquota chiesta all’azienda sino al 5,8 per mille, con la possibilità, eventualmente, di ridurla solo sino all’aliquota minima del 4 per mille fissata dallo Stato, ma dobbiamo anche ricordare che la nostra è stata una scelta condivisa con tutte le Forze politiche, di maggioranza e opposizione. A oggi l’Ater ha versato solo 200mila euro e deve ancora ottemperare al resto del pagamento; l’Ater sostiene però che sia sbagliata la Circolare del Ministero dell’Economia e che l’aliquota dello Stato del 3,8 per mille andava defalcata dall’importo deliberato, ossia dal 5,8 per mille, ma noi riteniamo non sia così. Poi l’Ater ha fatto la richiesta, venti giorni fa, di poter dilazionare il versamento in 72 rate, ma la legge dice che nella prima fase il contribuente ha la possibilità di versare in due sole rate, il 17 giugno e il 17 dicembre per il saldo, e il Comune non può autonomamente derogare alla normativa perché per noi i cittadini sono tutti uguali.

Tuttavia l’Ater può ora avvalersi del ravvedimento operoso, oppure l’Ufficio Tributi emetterà un avviso di accertamento nei confronti dell’Ater applicando la sanzione del 30 per cento e in quel caso potremo rateizzare il pagamento in 60 rate, ossia 5 anni. Sicuramente – ha ancora ripreso l’assessore Filippello – rispetto al periodo dell’Ici il numero dei contribuenti è cresciuto, anche per l’incremento demografico che c’è stato a Pescara e per i nuovi complessi edilizi realizzati. Secondo le nostre stime, il numero di coloro che non avranno versato l’Imu è veramente minimo. Tuttavia c’è un modo per mettersi in regola anche per coloro che a oggi non avessero ancora pagato: il cittadino che avesse versato l’acconto dell’Imu, ma non il saldo, ha 30 giorni di tempo, dunque sino al 16 gennaio 2013, per versare il saldo con il ravvedimento operoso e l’applicazione di una sanzione del 3 per cento; dal 31° giorno sino a un anno, pagherà la sanzione del 3,75 per cento. Tuttavia, per chi non ha pagato né l’acconto né il saldo, l’anno di tempo scade il 16 giugno 2013; per chi deve versare solo il saldo, avrà tempo sino al 16 dicembre 2013. Una volta che invece scatterà l’avviso di accertamento, la sanzione salirà al 30 per cento. Inoltre, per evitare accertamenti futuri, ricordiamo che tutti i cittadini che hanno beneficiato di una aliquota agevolata, ovvero inferiore al 3,5 per mille deliberato per l’abitazione principale, e al 10,25 per mille per tutti gli altri immobili, ricordo che hanno l’obbligo di presentare la denuncia Imu entro il prossimo 4 febbraio, e a tal proposito il Comune ha già predisposto la relativa modulistica, pena la decadenza del beneficio. Infine, visto che ora tutti i cittadini hanno del tempo a disposizione, consiglio loro di controllare, comunque, il Regolamento Imu per essere certi di aver pagato l’aliquota giusta per avere il tempo per eventuali rettifiche; in caso di dubbi possono rivolgersi all’Ufficio Imu, anche via mail, Ufficio che da maggio a oggi ha avuto 81mila contatti via mail, con la risposta a 346 quesiti. A questo punto, con le stime in mano, è possibile anche ipotizzare per il 2013 una riduzione dell’Imu per alcune categorie di cittadini, come i commercianti.

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