PESCARA – Il vicesindaco di Pescara Berardino Fiorilli in merito alla Città della Musica ha dichiarato che prima di riempirla di chitarre, tastiere e microfoni, va studiata e messa a punto una precisa gestione della struttura che deve riuscire a sostenersi da sola. Una gestione che si sarebbe dovuta definire ancor prima di aprire il cantiere del primo lotto oggi giunto a conclusione; infatti qualcuno si è preoccupato di costruire una bella scatola senza neanche sapere chi ne sarebbe stato responsabile. L’ amministrazione comunale ha aperto un Tavolo tecnico, che vede la presenza e il contributo dell’Università ‘D’Annunzio’, del Conservatorio di Pescara e di tanti artisti locali che stanno dando un sostegno concreto per garantire la vita di quella struttura, consapevoli dei costi, ma anche delle risorse e potenzialità di un Organismo che dovrà assumere un respiro internazionale.
Ha proseguito Fiorilli:
dal punto di vista strutturale ormai mancano veramente pochi dettagli per l’apertura del primo lotto della Città della Musica, un progetto che ha avuto tanti padri: ricordo quando, ancora giovane assessore della giunta Pace, partecipai al concorso di idee in Spagna che ci consentì di ottenere i fondi necessari. Il primo lotto ha previsto la realizzazione della ‘mediateca della musica’ che si sviluppa su 1.800 metri quadrati, con una spesa di circa 2milioni di euro e la struttura che si sviluppa su sei piani comprende oggi uno spazio espositivo, sale prova, uffici, una sala eventi, la hall, l’archivio musicale, la sala audio-video, l’internet point, la caffetteria e la terrazza panoramica, un progetto curato dagli architetti Luigi Coccia, Isabella Cipolla e Carlo Di Gregorio. Tuttavia il vero problema della Città della Musica, oggi, non è quello di riempire di contenuti materiali il contenitore, ovvero di comprare gli strumenti per la sala prove o i computer per l’internet point, ma è un problema gestionale. Prima di tagliare il nastro dobbiamo capire e decidere chi si occuperà di portare avanti la struttura dal punto di vista organizzativo conferendole una gestione manageriale consapevole e capace per consentirle di vivere e di sostenersi da sola, perché la Città della Musica non dovrà trasformarsi in un ‘pozzo senza fondo’. In realtà il discorso gestionale andava affrontato parallelamente all’apertura del cantiere, e invece così non è stato e per tale ragione, mesi fa, dinanzi all’imminente conclusione dei lavori, abbiamo aperto e istituzionalizzato un Tavolo di lavoro che già ha tenuto un convegno-confronto per presentare l’opera realizzata alla città e per chiedere la partecipazione delle forze artistiche alla sua organizzazione. Quando abbiamo preso in mano il fascicolo della Città della Musica ci siamo resi conto che le idee erano tutt’altro che chiare, che andava definito il contenuto della struttura che ha i numeri per assumere una posizione di rilievo internazionale. A questo punto, mentre si stanno predisponendo gli atti per avviare anche il secondo lotto dei lavori, torneremo a riunire il Tavolo, che ha lavorato anche in estate, per redigere proposte operative, un Tavolo che oggi vede la presenza di Enti autorevoli, come l’Università ‘D’Annunzio’, il Conservatorio musicale di Pescara e soprattutto gli artisti, primi fruitori della Città della Musica e, in quanto tali, forse tra i più consapevoli del futuro utilizzo della struttura.