PESCARA – “L’emergenza coronavirus ci impone una rimodulazione delle risorse disponibili per garantire un supporto concreto a tutte le piccole e medie imprese regionali. Bene ha fatto la Regione Abruzzo, con gli assessori Febbo e Liris, a prevedere forme di sostegno per il territorio aquilano, già provato dal terremoto del 2009. Ma oggi, di fatto, siamo costretti a prendere atto che il Covid-19 ha trascinato l’Abruzzo in un nuovo immenso cratere che abbraccia l’intera regione, ponendo tutte le imprese e le attività produttive in stato di necessità. Ora, fatte salve le economie doverosamente concentrate sulla sanità, vanno individuate sin da ora le idonee misure di supporto per sostenere la fase di ripresa e impedire il crollo della nostra già fragile economia interna”.
Lo ha detto il Vicepresidente del Consiglio comunale di Pescara Berardino Fiorilli.
“Purtroppo, come facilmente prevedibile, il trascorrere dei giorni sta segnando, di pari passo, una crescita dell’emergenza coronavirus, tanto da imporre al Governatore della Regione Abruzzo Marsilio l’istituzione del limite ‘zona rossa’ su molti comuni dell’entroterra teramano e pescarese – ha sottolineato il Vicepresidente Fiorilli -. Zona rossa significa che da quei comuni è impossibile entrare e uscire, è impossibile il transito delle merci fatti salvi gravi motivi contingenti da dimostrare, è impossibile avere rapporti con il mondo esterno. Che sono misure giustificate, giuste e opportune per tentare di contenere per quanto possibile la trasmissione del contagio e impedire che altrove si verifichi un nuovo ‘caso’ Lombardia. Tuttavia è impossibile oggi non immaginare anche la disperazione di chi vive o comunque ha la propria attività economica, la propria micro o piccola impresa su quei territori: pensiamo alle imprese casearie di Farindola, pensiamo, a solo titolo di esempio, ai produttori di olio di Penne o Picciano, pensiamo ai momenti delle tradizioni che scandiscono la vita di quei territori, soprattutto nel periodo pasquale, tradizioni che sono la ricchezza economica di quei piccoli e coraggiosi imprenditori.
È evidente che oggi in quelle terre l’orizzonte appaia tragicamente buio e, oltre al rischio di contagio del virus, spaventa anche il cosiddetto ritorno alla normalità, quando ci saranno stipendi da pagare, bollette da saldare, debiti da sanare e mutui da restituire. Un incubo che sta attanagliando anche le piccole imprese del turismo, dell’accoglienza, della ristorazione e del commercio al dettaglio, di Pescara e della sua provincia. Ed è allora in quella sacca che, a questo punto, dovrà agire la Regione Abruzzo prevedendo, sin d’ora, aiuti straordinari. Per l’Aquila sono già scattati il Fondo di garanzia per consentire le agevolazioni nell’accesso al credito bancario e, soprattutto, la concessione diretta di contributi a fondo perduto da parte della Regione Abruzzo. A questo punto chiediamo ufficialmente che tale misura, i contributi a fondo perduto, vengano estesi a tutte le micro, piccole e medie imprese dell’intero territorio regionale: l’attuale percentuale di indebitamento contratta in Abruzzo ci dice che sono molte le piccole imprese che non avranno la forza di contrarre ulteriori debiti, diverso il discorso per contributi che sicuramente aiuteranno i piccoli imprenditori a riavviare la propria economia senza l’onere della loro restituzione a breve o comunque medio termine. In tal senso chiediamo alla Regione Abruzzo e all’esecutivo di prevedere una tempestiva rimodulazione di tutte le economie non spese e disponibili, legate anche ai fondi POR FESR da dirottare sulla ripresa economica della nostra regione”.