Al Multiplex Arca “Locke” di Steven Knight,in anteprima “Sangue nero” dell’abruzzese Massimo Lops , “Snowpiercer” di Bong Joon-ho
e l’ultimo film di Philip Groning “La moglie del poliziotto”
PESCARA -Oggi,1 luglio 2014,il Flaiano Film Festival, offre al Multiplex Arca le seguenti proposte.
In Sala 5 alle ore 18,00 Concorso Italiano-MIBACT con “Il terzo tempo” di Enrico Maria Artale: Samuel è un adolescente problematico, con una madre tossicodipendente e un padre che non ha mai conosciuto. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita commettendo furti, rapine e aggressioni, entrando e uscendo dal riformatorio minorile. Dopo aver scontato l’ennesima pena, viene inserito in un programma di riabilitazione: ottiene la semilibertà e inizia a lavorare nell’azienda agricola di un paesino della provincia romana. Il suo supervisore è Vincenzo, un assistente sociale che, dopo la morte della moglie, fatica a ritrovare il proprio equilibrio. La sua vita si divide tra il lavoro, la figlia adolescente e la locale squadra di rugby che lui, ex giocatore professionista, allena. Samuel si adatta con difficoltà alle regole e ai nuovi ritmi di vita. Il suo rapporto con Vincenzo si rivela da subito problematico, ma è proprio l’assistente sociale a introdurlo nel mondo del rugby.
Alle ore 20,00 è la volta di “Snowpiercer” di Bong Joon-ho: in un futuro non lontano, la Terra conosce una nuova Era Glaciale. Gli ultimi sopravvissuti del genere umano vivono confinati in un treno rompighiaccio in grado di correre perpetuamente attraverso il globo. L’inventore di questa macchina perfetta, il misterioso Wilford, ha anche determinato un sistema sociale su cui si regge l’equilibrio della comunità che abita i vagoni del treno. In coda stanno i miserabili sfruttati che salgono a bordo gratis, verso la testa del treno vivono invece nei privilegi i passeggeri di prima classe. Ma la rivolta degli oppressi dalla coda del treno è oramai imminente e il suo leader, Curtis, attende solo il momento giusto per tentare l’ardimentosa presa della testa del convoglio.
Uno dei film più attesi degli ultimi anni dagli amanti del cinema di genere e dai curiosi o appassionati di cinema dell’Asia, Snowpiercer, il più costoso film mai prodotto in Corea, è il raro caso di un’opera d’autore di grandi ambizioni commerciali che non immola la visione del suo regista sull’altare del successo di botteghino.
Alle ore 22,45 sarà proiettato “Locke”: Ivan Locke guida nella notte verso Londra. È un costruttore di edifici, ma questa notte si consuma la demolizione della sua vita. All’alba avrebbe dovuto presiedere alla più ingente colata di cemento di cui si sia mai dovuto occupare. Gli americani e i suoi capi hanno incaricato lui, perché per nove anni è stato un lavoratore impeccabile, il migliore: solido come il cemento, appunto. Ma la telefonata di una donna di nome Bethan riscrive l’esistenza di Locke. Prima di quella telefonata e del viaggio che ha deciso di intraprendere di conseguenza, aveva un lavoro, una moglie, una casa. Ora, nulla sarà più come prima.
L’attesa opera seconda di Steven Knight non solo soddisfa ma supera piacevolmente le aspettative.
In Sala 4 si parte alle ore 18,00 con “Las Acacias” di Pablo Giorgelli: Ruben è un camionista che si è recato in Paraguay per rilevare un carico di legname. Il suo datore di lavoro gli ha chiesto di dare un passaggio a Jacinta che si rivela essere una giovane madre con una figlia di 5 mesi al seguito. La metà è Buenos Aires. Il silenzio domina nell’abitacolo dell’autoveicolo, ma piano piano viene intaccato da poche frasi e gesti di reciproca fiducia. Alla fine della visione del film molti, magari non avendo grandi competenze in ambito botanico, potrebbero chiedersi il perché del titolo. Le acacie sono alberi duri e dalla corteccia spinosa e non è un caso che la prima inquadratura del film documenti l’abbattimento delle piante. Ruben è come un’acacia, indurito superficialmente da una vita di cui lascia trapelare solo qualche dettaglio. E, anche se addolcita da un sorriso coinvolgente, un po’ così è anche Jacinta che circa a metà film darà una non risposta alla domanda che tutti gli spettatori si saranno posta: chi è il padre della bambina?
Alle ore 20,00 replica di “Nottetempo” di Francesco Prisco per il concorso italiano.
Alle ore 22,00 in anteprima “Sangue nero” dell’abruzzese Massimo Lops che sarà presente in sala insieme al cast: un’ azienda farmaceutica incarica il gestore della palestra di free climbing del carcere cittadino, di reclutare cinque ragazzi, attualmente detenuti. A loro verrà proposto di testare un nuovo integratore, capace di sostituire il cibo in caso di emergenza. Verranno quindi inviati in montagna, senza viveri per cinque giorni. Alla fine del “percorso”, sarà concessa loro la libertà e una somma di denaro utile per reintrodursi in società. Attraversando i meravigliosi scenari naturali dell’Appennino abruzzese, saranno perseguitati da un feroce assassino, e la catena di delitti, sarà interrotta troppo tardi…
In Sala 3 alle ore 18,00 prosegue la retrospettiva dedicata a Pietro Germi con “La città si difende”: quattro sbandati fanno una rapina allo stadio portando via tutto l’incasso di una partita di calcio. Interviene la polizia.
Infine alle ore 20,30 sarà presentato l’ultimo film di Philip Groning “La moglie del poliziotto”: Uwe è un poliziotto metodico e un marito violento. Christine è una madre premurosa e una moglie pestata. Clara è una bambina curiosa e una figlia contesa. Educata tra amore e violenza, Clara passa le sue giornate sotto lo sguardo amorevole di Christine, che la inizia alla bellezza del mondo e la protegge dai suoi pericoli. Ma quello più grande si annida nel suo focolare domestico, siede al suo tavolo, si accomoda sul suo divano e infila il suo letto per sedurla, possederla o rigettarla. Geloso e irrazionale, Uwe sembra soffrire la relazione d’amore che lega Christine a Clara, boicottandola con botte e male parole. Christine prova a resistere, sopportando i lividi e trattenendo il livore, odiando e amando insieme il padre della sua bambina. I giorni passano lenti e dolenti esercitando con crudeltà la loro violenza.