“Il Pd abruzzese è uscito con le ossa rotte dalle elezioni del 4 marzo scorso, registrando un risultato peggiore che nel resto d’Italia – ha osservato il Gruppo consiliare – con l’elettorato di sinistra che è quasi interamente confluito nella macchina del Movimento 5 Stelle. Non esitiamo a definire quello abruzzese un ‘disastro biblico’ per il Pd e per l’intera compagine di sinistra che, con un misero 17 per cento, è stato letteralmente distrutto ed è stato messo fuori da ogni partita. Ma quello abruzzese è stato soprattutto un voto contro il personaggio D’Alfonso per due ordini di motivi: innanzitutto perché proprio il Governatore era candidato in prima persona e, nonostante l’impegno profuso nelle ultime settimane a promettere fondi a destra e manca, la gente ha voluto esprimere la bocciatura sonora proprio nei suoi confronti, anzi, conti alla mano, è evidente che il Governatore se l’è cavata per il rotto della cuffia, per un soffio.
In secondo luogo la concomitanza delle elezioni regionali in luoghi come la Lombardia o il Lazio smentisce la tesi dello stesso Governatore, secondo cui ‘il governo di un territorio mal si concilia con il consenso elettorale’: in Lombardia il neo-governatore Fontana è stato scelto come candidato appena qualche settimana prima del voto ed è stato eletto con un margine di preferenza straordinario per il centrodestra; nel Lazio Zingaretti è stato confermato. Questo significa che chi ha ben governato un territorio, vince. Mentre il Pd abruzzese, candidando il suo uomo di punta, il Governatore in persona, ha straperso.
A questo punto – ha continuato il Gruppo consiliare – riteniamo sia giunto il momento di voltare pagina. Ufficializzati i dati elettorali, deciso che il Governatore opterà per la carica di Senatore, ribadiamo che non abbiamo altro tempo da perdere dietro i giochini della politica tesa a mantenere in vita un governo regionale già finito: andiamo al voto e consentiamo alla Regione Abruzzo di riprendere la propria operatività e di iniziare a risolvere le problematiche ereditate dal Governatore delle chiacchiere Luciano D’Alfonso. A ottobre, grazie alle preferenze che gli elettori potranno dare a candidati in carne e ossa, riconoscibili e noti, il centrodestra avrà tutte le armi per vincere la partita contro gli unici avversari rimasti, ossia il Movimento 5 Stelle”.
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