Il riferimento è all’incontro con la cittadinanza programmato per sabato prossimo al Museo ‘Colonna’ per illustrare il progetto di riqualificazione dell’area di risulta
PESCARA – Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace,’ denuncia la violazione della legge sul silenzio elettorale da parte del sindaco Alessandrini.Infatti ,sabato 3 dicembre, dunque nelle quarantotto ore che vietano ai rappresentanti istituzionali di fare qualsiasi tipo di comunicazione, salvo quella rigorosamente impersonale e di servizio, il sindaco ha convocato un incontro al Museo ‘Colonna’ con la cittadinanza per illustrare il progetto di riqualificazione dell’area di risulta.
Per Foschi è palese la violazione della norma e pertanto richiama l’attenzione del Prefetto di Pescara Francesco Provolo affinchè imponga il ripristino del rispetto delle regole e faccia disporre il rinvio post-referendario dell’incontro. E sul tema si chiede anche l’intervento del Corecom.
“Ormai siamo all’abuso più scandaloso dettato dall’arroganza e dalla superbia di un Partito democratico che non conosce più limiti alla propria boria e che, sposando evidentemente lo stile renziano, pensa di poter esercitare la dittatura su Pescara – ha affermato Foschi -. La legge del 22 febbraio 2000 dice chiaramente che ‘dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni’.
Per intenderci, sindaco e assessori non avrebbero potuto fare né conferenze stampa né comunicati promozionali dell’attività svolta dall’amministrazione comunale dal 20 ottobre scorso, né tantomeno avrebbero potuto effettuare la firma del protocollo d’intesa sulla cessione della Caserma Cocco con il Ministro Pinotti per gli evidenti risvolti in termini propagandistici. Fin qui abbiamo silenziosamente tollerato, ma ora è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sempre la legge impone che qualunque iniziativa anche allusivamente propagandistico-politica deve interrompersi alla mezzanotte di domani, venerdì, imponendo un rigoroso silenzio elettorale per la giornata di sabato 3 dicembre, quando si apriranno le urne, e di domenica 4 dicembre, giorno del voto.
Per tutta risposta il sindaco Alessandrini, facendosi beffe della legge, pensando di poterla sviare, ha convocato per sabato 3 dicembre un evento al Museo Colonna, un evento che ha il chiaro intento di promuovere l’immagine e l’azione della sua amministrazione-Pd chiamando a raccolta tutta la cittadinanza al fine di illustrare il progetto di riqualificazione dell’area di risulta.
L’ha ironicamente chiamato ‘esperimento di democrazia partecipata’, in realtà è un modo per incontrare i cittadini e fare propaganda a poche ore dal voto, perché è chiaro che scegliere la data di sabato, dopo 2 anni e mezzo di inerzia totale, non è una coincidenza. Riteniamo ancora più vergognoso e inaccettabile che a questo gioco si sia prestata l’Università ‘D’Annunzio’- Dipartimento di Studi Giuridici e Sociali, segno, evidentemente, del conflitto d’interessi dell’assessore al Governo del Territorio, secondo relatore della giornata, Stefano Civitarese, che è anche membro del Cda dell’Università ‘D’Annunzio’, due cariche assolutamente incompatibili come dimostra l’evento di sabato.
Ovviamente – ha aggiunto Foschi – non possiamo tollerare in silenzio una tale vergogna, oltre che illegittimità: chiediamo formalmente al Prefetto Provolo di fermare quell’iniziativa che non può assolutamente svolgersi sabato 3 dicembre, quando il sindaco di Pescara deve limitarsi alla comunicazione istituzionale di servizio senza neanche far comparire il proprio nome, come prevede la legge, norma ampiamente violata nelle ultime settimane, ma ora basta.
Il Prefetto ha il dovere istituzionale di far annullare l’evento, che non ha alcun carattere d’urgenza e che potrà tranquillamente svolgersi dopo il referendum. Allo stesso modo chiediamo l’intervento in tal senso del Corecom, mentre nei prossimi giorni invieremo una formale nota di protesta nei confronti dell’Università ‘D’Annunzio’ che non può prestarsi a vergognosi giochi politici di parte in piena campagna elettorale”.