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Pescara, Foschi su allagamenti scuole e nuovi sversamenti nel fiume

da Redazione

Foto corridoio Volta allagatoPESCARA – “Scuole completamente allagate e impraticabili, dall’Istituto tecnico ‘Volta’ al Liceo classico ‘D’Annunzio’, strade invase dall’acqua alta, sversamenti nel fiume di milioni di litri di liquami e feci con l’apertura dei bypass e il blocco del depuratore. Tutto questo è il mercoledì nero di Pescara, una data impossibile da dimenticare e non per l’eccezionalità del fenomeno meteorologico, ma per l’assenza di manutenzione in una città in cui tutto sta andando alla malora. Tombini pieni di immondizia, condotte mai bonificate, bocche di lupo incapaci di accogliere un solo millimetro di pioggia.

Oggi l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che di nuovo raccoglierà tutto il materiale documentale inerente i disastri odierni per inviarli all’attenzione degli Organi inquirenti, chiede con forza le dimissioni dei vertici dell’Aca, completamente inermi e inerti mentre Pescara affogava nel fango e nella melma, ma chiediamo anche le dimissioni del Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, ben consapevole delle condizioni in cui versano le nostre scuole, dove pure ha buttato centinaia di migliaia di euro, scuole che, dopo gli allagamenti odierni, non potranno essere riaperte domani, ma neanche dopodomani, per garantire la sicurezza dei nostri ragazzi”.

Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che stamane ha effettuato un giro sulla città, seguendo le indicazioni di molti utenti, e verificando le criticità.

Quella odierna è stata sicuramente una precipitazione notevole, ma di certo non parliamo di un fenomeno disastroso, imparagonabile a quanto accaduto il primo dicembre del 2013, eppure comunque Pescara e le sue strutture sono finite sott’acqua per l’incapacità gestionale di chi oggi la governa, in Comune, come in Provincia e in Regione – ha sottolineato Foschi -. Come sempre, già dalle prime ore del mattino, si è ripetuto il drammatico sversamento nel fiume di milioni di litri di liquami che, spento il depuratore, aperti i bypass, sono stati vomitati direttamente nel Pescara e, quindi, nel nostro mare.

Dalla pompa B0 della Madonnina abbiamo assistito a uno spettacolo desolante: litri e litri di liquami misti a feci, ovviamente non depurati, che si sono riversati nel fiume, colorandolo di nero e marrone, con un odore fecale insopportabile. Non un agente della Polizia Provinciale è stato mandato sul posto per monitorare la situazione, non un agente di Polizia municipale, non un addetto dell’Aca, né tantomeno dell’Arta o della Asl per verificare cosa stesse accadendo e pensare a come intervenire.

A guardare il povero fiume c’erano solo cittadini e pescatori.

Nel frattempo è scoppiato il caos nelle scuole che ci ha fatto comprendere perché il Presidente della Provincia e il sindaco Alessandrini ne abbiano disposto la chiusura: dal Liceo classico ‘d’Annunzio’, in via Venezia sino all’Istituto ‘Volta’, gli operatori scolastici regolarmente in servizio ci hanno segnalato piogge torrenziali dentro le aule, lungo i corridoi interni, negli uffici di Presidenza, per non parlare dei cortili dove l’acqua alta ha raggiunto il mezzo metro d’altezza.

Purtroppo lo sapevamo sarebbe accaduto: per l’Istituto ‘Volta’ l’avevamo detto qualche giorno prima della riapertura del nuovo anno scolastico, lo abbiamo ripetuto lo scorso ottobre, in occasione del primo temporale d’autunno, e pure il Presidente Di Marco ha avuto il barbaro coraggio di negare persino l’evidenza delle immagini fotografiche.

Oggi le due scuole sono inagibili, impraticabili, inaccessibili, impossibile pensare di rimandare gli studenti dentro domani, o venerdì o anche sabato, ma neanche lunedì prossimo. Dopo le poderose infiltrazioni odierne, chiediamo un sopralluogo accurato di ogni centimetro quadrato di quella scuola che oggi non ci pare affatto sicura, chiediamo la verifica dei terrazzi e di tutte le controsoffittature, vogliamo avere la certezza verbalizzata dai tecnici che non un intonaco rischierà di cadere sulla testa dei nostri ragazzi che hanno il diritto a una scuola sicura.

E tutto questo – ha proseguito Foschi – senza dimenticare una città in ginocchio per mezza giornata di temporali: da via Spaventa a via Marconi, da via De Gasperi al Rampigna, non un angolo di Pescara è stato risparmiato dall’allagamento e ovunque si è ripetuta la stessa scena, ossia cittadini comuni che, armati di stivaloni e tenaglie, hanno dovuto aprire i tombini per permettere all’acqua di defluire, visto che caditoie e bocche di lupo, ma anche le condotte interrate, sono piene di rifiuti, segno dell’assenza ovunque di manutenzione ordinaria e oggi ne abbiamo visti gli effetti.

Credo che quanto accaduto oggi imponga una presa di coscienza e atti forti: oggi la città chiede le dimissioni dei vertici dell’Aca, completamente assenti dal territorio, ma anche del Presidente della Provincia Di Marco, responsabile della manutenzione e conduzione degli Istituti scolastici superiori, e anche del sindaco Alessandrini, che continua a permettere sversamenti diretti di liquami e feci nel fiume senza proferire parola, ignorando la tutela della salute dei cittadini.

E la finissero tutti a trincerarsi dietro la litania del ‘non ci sono soldi’:

un Comune che si può permettere di spendere 40mila euro per un Festival letterario privato, 24mila euro per un Direttore artistico di un evento che dura 4 giorni, 200mila euro l’anno per mettere le luci di Natale in quattro strade, 50mila euro per il concerto di una sera, i soldi li ha e pure troppi, ma sceglie di spenderli in feste e festarelle di paese lasciando affondare la città.

E un Presidente di Provincia incapace di sbattere i pugni in Regione e al Governo, pretendendo investimenti per la sicurezza dei nostri ragazzi, non può pensare di continuare a guidare l’Ente, ma deve tornare a casa”.

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