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Pescara, Foschi denuncia: “Il reparto di Geriatria sud è al collasso”

da Redazione

PESCARA – Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ rende nota la situazione di emergenza,segnalatagli  dai familiari di alcuni ricoverati ,  in cui versa il reparto di Geriatria sud dell’ospedale civile di Pescara con due sole infermiere in servizio, con una sola Operatrice socio-sanitaria e un solo medico, quest’ultimo costretto a coprire tre reparti, con decine di letti nei corridoi.

Le prime segnalazioni ci erano arrivate già lo scorso 31 dicembre – ha ricordato Foschi -, quando alcuni cittadini, che si erano ritrovati con un padre o un nonno ricoverato in Geriatria, hanno denunciato il sovraffollamento della struttura, con pazienti, affetti anche da bronchiti o polmoniti, costretti per giorni interi nei corridoi per l’assenza di un letto, dunque chiaramente una situazione di fortuna intollerabile per chi sta male e si ritrova esposto a correnti e batteri.

Abbiamo pensato che forse, la data del Capodanno, unitamente al primo picco dell’epidemia influenzale, potesse aver determinato una situazione di straordinaria emergenza e abbiamo atteso, sperando che tornasse la calma. Oggi però la situazione, se possibile, sembra addirittura peggiorata: quando molti familiari si sono recati nel reparto di Geriatria sud, al sesto piano dell’ospedale civile, per far visita ai propri congiunti malati, hanno trovato una condizione di precarietà insostenibile.

Nel turno 7-14 le infermiere in servizio erano solamente due per un reparto saturo sino al soffitto, con letti raddoppiati nelle camerate e barelle di fortuna parcheggiate lungo i corridoi, dove a garantire la dignità minima dei ricoverati sono solo dei divisori mobili. Peggio ancora per il servizio non-sanitario: una sola la unità Oss, Operatrice socio-assistenziale, addetta all’intero reparto, ovvero al cambio lenzuola e al cambio igienico di tutti gli anziani allettati, operazione iniziata alle 7 e dopo quattro ore la povera lavoratrice non era neanche riuscita a terminare il passaggio in tutte le camere, che già alcuni pazienti avevano bisogno del secondo cambio, al quale, ovviamente, hanno fatto fronte i parenti dei ricoverati, facendosi dare pannoloni e materiale per la prima igiene.

Ma non è finita perché un solo medico era in servizio, trattandosi di un giorno festivo, ma un medico non per il solo reparto di Geriatria sud, ma costretto a coprire tutte e tre le sezioni della Geriatria, una follia se pensiamo che in un reparto che ricovera persone anziane, affette da ogni genere di patologia, molte delle quali cronicizzate, l’emergenza può esplodere in qualunque momento.

Tutti i familiari hanno avuto parole di elogio per l’abnegazione dimostrata dal personale in servizio, ma è chiaro che un reparto del genere non può funzionare con una forza lavoro ridotta ad appena un terzo di quanto sarebbe previsto in pianta organica. A questo punto dobbiamo capire cosa sta accadendo: com’è possibile che la Direzione generale della Asl di Pescara non sia a conoscenza di una situazione che sta assumendo contorni drammatici? – ha chiesto Foschi -.

L’attuale riduzione del personale è conseguenza della politica di tagli indiscriminati adottata dalla Regione Abruzzo? Come pensa di affrontare la Asl di Pescara le possibili emergenze, anche igienico-sanitarie, che potrebbero determinarsi come diretta conseguenza delle carenze denunciate? È tollerabile che siano i parenti dei pazienti ricoverati a dover provvedere personalmente al cambio dei pannoloni dei propri genitori o nonni in stato di degenza, parenti che sembra siano anche costretti a portare da casa le medicine per i propri congiunti?

Nei prossimi giorni effettueremo un sopralluogo nel reparto per poi capire a chi rivolgere le nostre istanze, che evidentemente non interessano la politica, a partire dal sindaco Alessandrini che, seppur primo responsabile della salute e della sicurezza dei cittadini, seppur Presidente del Comitato ristretto dei sindaci, seppur a conoscenza di tale situazione di emergenza, non ha mai neanche pensato di effettuare un semplice controllo di quanto gli veniva denunciato dai cittadini”.

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