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Pescara, Foschi su delibera per riorganizzazione servizi Polizia municipale

da Redazione

Il consigliere comunale  Lega sottolinea che Pescara ha bisogno di agenti di Polizia municipale in strada piuttosto che chiusi negli uffici a svolgere pratiche amministrative

PESCARA –  Il  Presidente della Commissione Sicurezza Armando Foschi, consigliere comunale del Gruppo Lega ha annunciato che tale Commissione proporrà  una delibera finalizzata  a una minima riorganizzazione del Corpo di Polizia municipale, sulla base delle normative vigenti, da portare in Consiglio comunale per la relativa approvazione.L’iniziativa  fa seguito all’audizione dei rappresentanti sindacali dei vigili urbani.
Per comprendere meglio cosa sta accadendo a Pescara sotto il profilo della sicurezza e del controllo, e soprattutto quali sono le difficoltà, in tal senso, della stessa Polizia municipale, abbiamo deciso di convocare in audizione i rappresentanti sindacali degli agenti, le prime sentinelle di eventuali situazioni di disagio all’interno del personale, e il quadro emerso è davvero sconcertante – ha sottolineato il Presidente Foschi –. A detta dei sindacati, all’interno del Comando si è creato un ambiente di lavoro definito, senza mezzi termini, ‘conflittuale e ostile’, problema che già era stato sottoposto all’attenzione della passata amministrazione comunale che, ovviamente, non lo ha risolto. E oggi quegli stessi sindacati chiedono al nostro governo cittadino di ricondurre alla normalità il clima nel comando, ricomponendo le conflittualità.

La cosa più grave è che, ancor prima di una carenza di personale, attrezzature o risorse, la maggior parte dei problemi deriva proprio dall’organizzazione interna del servizio, ovvero dall’attuale utilizzo del personale. Innanzitutto la stessa legge quadro regionale che regola le prerogative del dirigente del Servizio di Polizia locale dice che è ‘proibito adibire il personale di Polizia Municipale a svolgere stabilmente compiti di natura amministrativa, come il rilascio dei pareri per le occupazioni del suolo pubblico, le autorizzazioni per le Ztl o anche per attività estranee alle finalità del Corpo, come lavori di segreteria, gestione cassa o ufficio archivio’.

Secondo la legge quadro, la Polizia municipale dev’essere sgravata da quelle mansioni d’ufficio che possono essere tranquillamente affidate a dipendenti comunali non in divisa. Peraltro la Regione Abruzzo ha stabilito che tutte le amministrazioni comunali avrebbero dovuto adeguare il proprio Regolamento entro lo scorso primo agosto, e ovviamente Pescara non lo ha fatto. Ora, è evidente che tale organizzazione ha delle ripercussioni negative sul servizio, perché a Pescara troppi agenti restano in ufficio a svolgere mansioni amministrative, riducendo il numero degli agenti disponibili in strada.

Non solo – ha proseguito il Presidente Foschi -: sempre a detta dei rappresentanti sindacali, a Pescara c’è un’altra grave anomalia, ossia un terzo dei dipendenti della Polizia municipale è escluso dalla turnazione, dunque non svolge servizio nel turno notturno, né il sabato sera, né tantomeno la domenica, ma si limita a osservare un orario d’ufficio, peraltro anche con un risvolto economico paradossale, ossia gli agenti che lavorano al mattino con due rientri pomeridiani a settimana, hanno diritto al buono pasto; chi effettua la turnazione, dunque anche con il disagio del servizio notturno e domenicale, non ha il buono pasto.

È evidente che la sottrazione di un terzo del personale dalla turnazione, indebolisce e riduce ulteriormente le disponibilità di uomini da mettere in strada a effettuare i compiti tipici della Polizia municipale, ovvero controllo, prevenzione e repressione dei reati, amministrativi e di ordine pubblico. Cosa ancor più grave, una tale disposizione del personale non è prevista nel Regolamento, né è dettata da disposizioni del sindaco, ma la decisione sull’organizzazione del Corpo e le modalità di impiego del personale, a detta delle sigle sindacali, sarebbe stata assunta negli ultimi anni dal dirigente della Polizia Municipale in solitaria autonomia.

E questo – ha proseguito il Presidente Foschi – non è permesso dalla legge, perché l’utilizzo del personale e l’organizzazione del Corpo devono essere stabiliti non dal Comandante ma dal Regolamento della Polizia municipale che viene approvato dal Consiglio comunale, proprio perché a differenza di altri dirigenti, il Comandante della Polizia municipale ha meno libertà organizzative per espressa previsione normativa. In altre parole, oggi ci sono due gravi elementi che inevitabilmente inficiano il lavoro della Polizia municipale: ovvero la sottrazione dalla turnazione di un terzo del personale e troppi agenti chiusi negli uffici piuttosto che messi su strada.

A questo punto deve subentrare il nostro lavoro: come Commissione prepareremo una delibera ad hoc che presenteremo in Consiglio comunale per il ripristino del rispetto delle regole e della legge, quanto meno nell’organizzazione e utilizzo del personale in servizio, che dovrà tradursi in una aumentata disponibilità di personale per svolgere le ordinarie attività di controllo sul territorio teso ad arginare le pesanti situazioni di degrado riscontrabili ovunque, dalla periferia al centro cittadino”.