Il centro-sinistra ha contestato l’opportunità dell’opera appaltata, in quanto visto che viviamo un periodo di crisi e siamo in tempi di spending review, il rifacimento e l’adeguamento della pista ciclabile non dovrebbe rappresentare una priorità per il nostro governo cittadino.
Ma il cantiere per Foschi partirà come previsto, senza ritardi e senza passi indietro.
Ha ricordato Foschi:
la pista ciclabile oggi esistente sul lungomare Matteotti, compreso tra la Madonnina e piazza Primo Maggio è stata realizzata ormai quasi vent’anni fa, ed è stata probabilmente la prima corsia riservata completamente alle bici mai costruita su tutta la città, un esperimento tentato dalla prima giunta Pace che si è rivelato assolutamente geniale e fortunato, dimostrando, per la prima volta, come la riviera di Pescara ben si prestasse a una mobilità assolutamente alternativa all’uso delle auto private, incentivando, anzi, l’uso delle due ruote. E con gli anni, quella prima pista ciclabile litoranea, è divenuta un modello da imitare e replicare, estendendosi dunque sul resto del litorale, a nord e a Porta Nuova, e in altre zone della città, da via De Gasperi a viale Pindaro, sino alla strada-parco. Con il trascorrere degli anni, però, sono ovviamente cambiate le normative, al fine di rendere sempre più sicure e fruibili le piste riservate alle due ruote, creando separazioni sempre più nette con le carreggiate stradali e anzi privilegiando le aree pedonali e ciclabili rispetto alle quattro ruote. E paradossalmente quelle stesse nuove normative hanno reso problematica quella prima pista ciclabile, oggi non più idonea a svolgere il proprio ruolo, imponendo all’amministrazione comunale un nuovo intervento, a distanza di vent’anni, per l’adeguamento di quell’asse rispetto a un felice incremento dell’uso delle due ruote in estate lungo la riviera. Per il rifacimento dell’asse abbiamo predisposto un progetto semplicissimo, ovvero procederemo con l’allargamento del marciapiede lato mare esistente sul lungomare Matteotti e quindi con il restringimento della carreggiata stradale per una lunghezza di 1.100 metri lineari: la carreggiata stradale verrà ridotta per una larghezza di 30 centimetri in favore del marciapiede, dove verrà collocata la pista ciclabile a due corsie di marcia. I lavori comporteranno la demolizione dell’attuale cordolo in travertino per permettere l’allargamento della sede del marciapiede, quindi il rifacimento dei tratti in tappetino d’asfalto, la creazione di piazzole degli autobus con il conseguente spostamento di circa 2metri lato monte delle pensiline attualmente esistenti e la tinteggiatura della pista ciclabile, proprio per diversificarla e distinguerla dal marciapiede pedonale, com’è già accaduto a nord e a sud. Il nuovo assetto della riviera, partendo dal marciapiede lato monte, sarà costituito da un parcheggio per i motocicli con una sezione variabile sino a un massimo di 1 metro; la carreggiata stradale larga 2,75 metri; la carreggiata stradale per gli autobus larga 3,50 metri; e il parcheggio per i veicoli in linea largo 1,80 metri. Già predisposto anche l’abbattimento delle barriere architettoniche, ovvero l’allargamento dei marciapiedi sarà realizzato in piano in modo da consentirne la fruizione anche alle persone costrette in carrozzella e sono previsti attraversamenti pedonali provvisti di scivoli di invito idonei al superamento del dislivello del marciapiede anche attraverso carrozzelle o da persone disabili. Il progetto è già stato approvato anche dalla Sovrintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo e nei giorni scorsi siamo arrivati all’aggiudicazione del cantiere, con una spesa di soli 71mila 973,71 euro. Oggi però scopriamo che quel progetto, secondo il centro-sinistra, non va realizzato perché, siccome siamo in un periodo di spending review, non è una priorità per la città, e comunque perché, sempre secondo la minoranza consiliare, intendiamo spendere una somma irrisoria, ‘solo’ 71mila euro, evidentemente troppo pochi per il Pd. A questo punto è evidente che quella del Pd è un’opposizione a prescindere, che ormai mirerà a bloccare qualunque opera, indipendentemente dalla qualità dell’intervento o da eventuali giudizi di merito. Ma contro il Pd-del-non-fare alzeremo barricate insormontabili: l’opera si farà senza passi indietro e quel cantiere si aprirà subito.
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