Ambiente

Pescara, sversamento di liquami nel mare: denuncia e video di Foschi

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PESCARA –  “Tutto come da copione per il mare di Pescara: alle 8 un temporale si abbatte sulla città e puntuali sono stati aperti i troppo pieni, ovvero i bypass degli impianti di sollevamento, scaricando direttamente nel fiume, ossia nel mare, un quantitativo oggi incalcolabile di liquami non depurati. La pioggia è finita prima delle 9, invece lo sversamento è proseguito almeno per altre due o tre ore, un rito ormai inaccettabile per una città che vive del turismo balneare, dove sembra assurdo che due gocce di pioggia possano mandare in crisi l’intero depuratore, ma soprattutto dove da quattro anni e mezzo non si adottino le più elementari misure di sicurezza per contenere quei liquami liberati tranquillamente in mare.

A questo punto attendiamo che il sindaco Alessandrini emetta già nella giornata odierna l’ordinanza cautelativa di divieto di balneazione sulla riviera sud e nord, in attesa di conoscere dall’Arta gli effetti di tali sversamenti sulla qualità delle acque, esattamente com’è accaduto lo scorso 17 luglio, mentre di nuovo invieremo i nostri filmati alle Autorità giudiziarie per capire se l’apertura dei bypass sia una procedura corretta e consentita dalla legge, in assenza di un’emergenza reale, o se piuttosto non vadano adottate delle misure di protezione dell’ambiente”.

Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ che stamane di nuovo ha filmato lo sversamento dalla pompa B0 posta all’altezza della Madonnina, sulla banchina nord del fiume.

“Dopo appena sei giorni Pescara si ritrova di nuovo sommersa dai liquami – ha detto Foschi -, e sono quelli sversati nel fiume, ossia nel mare, di nuovo dall’impianto di sollevamento denominato B0 all’altezza della Madonnina. Quando alle 8 abbiamo visto intensificarsi la pioggia, siamo andati direttamente sulla banchina nord del porto per filmare e avere traccia dell’enorme quantità di reflui non depurati che, anziché essere convogliati verso il depuratore, sono stati scaricati in mare, diffondendo un odore nauseabondo su tutta un’ampia fetta di città, oltre che colorare di marrone l’acqua stessa.

Pur non ricevendo alcuna comunicazione dall’Aca, abbiamo supposto che l’azienda acquedottistica, a fronte del maltempo, abbia adottato la stessa procedura delle ultime volte ed enunciata dall’ingegner Lorenzo Livello nel corso dell’ultima seduta della Commissione Controllo e Garanzia, ovvero l’apertura dei troppo pieni per evitare che, con l’arrivo dell’acqua piovana, il depuratore andasse in tilt.

Solo che, mentre la pioggia si è fermata dopo appena un’ora, l’impianto di sollevamento B0 ha continuato a scaricare pioggia ben oltre le 10 del mattino, una quantità enorme di cui, al momento, non conosciamo l’entità, ma siamo convinti che quello sversamento non faccia bene al nostro mare, né in termini ambientali, né tantomeno in termini di immagine turistico-commerciale.

Ovviamente sul posto non c’era alcun funzionario che fosse impegnato a monitorare la situazione:

non c’erano dipendenti Aca, non c’erano tecnici del Comune o della giunta Alessandrini che in quattro anni e mezzo non è stato in grado di trovare alcuna soluzione al fine di arginare il fenomeno cominciato solo con l’attuale amministrazione di sinistra.

A questo punto – ha proseguito Foschi – attendiamo che il sindaco Alessandrini firmi, entro i prossimi minuti, l’ordinanza per imporre il divieto di balneazione su tutto il litorale, divieto che dovrà restare in vigore sino a quando l’Arta non avrà effettuato delle analisi straordinarie per valutare gli effetti dello sversamento sulla qualità dell’acqua e non ne abbia ufficializzato gli esiti. D’altro canto è la stessa procedura che il sindaco Alessandrini ha adottato, in quanto obbligatoria per legge, lo scorso 17 luglio; resta da capire perché quella stessa ordinanza non sia stata emanata l’8 giugno scorso, alla vigilia di Ironman, quando un altro acquazzone ha determinato lo stesso sversamento, fra l’altro permettendo a 1.500 atleti di nuotare tra i liquami, circostanza che chiederemo al sindaco stesso nel corso della seconda riunione sul tema convocata dalla Commissione Vigilanza, Controllo e Garanzia e alla quale mercoledì prossimo dovrebbe partecipare anche l’Arta”.

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