Lo sostiene Armando Foschi di Pescara Mi piace che formula anche la richiesta di acquisizione delle immagini delle telecamere pubbliche e private situate sul lungomare nord
PESCARA – Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, intervenendo sulla vicenda dell’emergenza balneazione, afferma che le bugie hanno le gambe corte e quelle della giunta Alessandrini stanno diventando quasi invisibili. Foschi si riferisce alle dichiarazioni del vicesindaco Del Vecchio secondo il quale lo scorso giugno i cartelli di divieto di balneazione erano stati posizionati sul litorale ,ma sono stati rubati. ‘Pescara – Mi piace’, per andare fino in fondo sulla vicenda, chiede che la Procura della Repubblica di Pescara, che sull’ emergenza balneazione ha già aperto un’inchiesta, acquisisca subito le immagini delle telecamere situate sul lungomare nord che dovrebbero aver ripreso la scena del furto e il volto di coloro che hanno rimosso quei cartelli con tanto di pali.
“Dalla vergogna nazionale ormai la città di Pescara, grazie alla giunta Alessandrini, rischia di diventare oggetto di farsa politica mondiale – ha commentato Foschi -. Dopo due mesi di dibattito sull’emergenza balneazione a Pescara; dopo lo scandalo dell’ordinanza di divieto di balneazione che il sindaco Alessandrini ha volutamente tenuto nascosto ai cittadini, come ha detto lui stesso dinanzi a decine di testimoni; dopo un Consiglio comunale straordinario saltato per sfuggire al confronto con la città, e mai più riconvocato, il vicesindaco Del Vecchio tira fuori dal cilindro l’ennesima boutade di fine estate e, pensando di aver trovato l’éscamotage dell’anno, afferma che i cartelli per i divieti di balneazione tra giugno e luglio erano stati regolarmente posizionati sul lungomare, ma che qualcuno li ha rubati, e, ovviamente, loro, ossia il Comune, non ne hanno fatti mettere altri sostitutivi, d’altro canto mica doveva essere il Comune a controllare! Ora, al di là del fatto che è il Comune a dover controllare, insieme alla Capitaneria di Porto, contro la quale leggo un chiaro atto d’accusa nelle parole del vicesindaco, per una sorta di ‘culpa in vigilando’; al di là del fatto che il vicesindaco ha praticamente smentito il sindaco Alessandrini, visto che il vice afferma che i cartelli erano stati posizionati, mentre il sindaco in carica ha ammesso di aver volutamente e consapevolmente evitato di dare pubblicità ai divieti di balneazione, peraltro mai pubblicati sull’albo pretorio fino 7 agosto scorso, chiediamo di verificare le affermazioni del vicesindaco Del Vecchio. Lo stesso dimentica infatti che oggi la riviera nord di Pescara è disseminata di telecamere per la videosorveglianza, impianti pubblici, del Comune, e privati, ossia degli stabilimenti balneari, tutti puntati sulla strada, sul marciapiede e sulla battigia, per coprire tutte le concessioni, impianti accesi di notte e di giorno. Oggi chiediamo alla Procura, che sta già indagando sulla vicenda, di acquisire le immagini delle telecamere posizionate tra la Madonnina e via Balilla e via Mazzini, da dove, secondo il vicesindaco, i cartelli sono stati rimossi da ignoti, e accertare la veridicità del furto subito dal Comune e dalla città. Tra centinaia di impianti ce ne sarà uno che avrà ripreso il ladro mentre estraeva dal mare il bastone di legno su cui è appoggiato ogni singolo cartello, se lo caricava sulle spalle e se lo riportava a casa, operazione piuttosto ingombrante e che comunque richiede tempo. Sicuramente ci saranno le telecamere che potranno mostrarci il viso del ladro o dei ladri, in questione, se realmente quei cartelli sono stati posizionati e rubati. Inoltre, se il Comune di Pescara ha subito un tale furto, e il vicesindaco ne è a conoscenza, chiediamo che lo stesso venga ascoltato dai magistrati come persona informata dei fatti e, soprattutto, che produca copia della denuncia che, evidentemente, ha presentato alle Forze dell’Ordine all’epoca dei fatti, quindi non oggi, quando ha deciso di rivelare il pasticcio, ma a giugno. Crediamo che – ha affermato Foschi – l’emergenza balneazione che la città tutta è stata costretta a subire, con tutte le immaginabili conseguenze, sotto il profilo economico e dell’immagine, meriti rispetto, verità, chiarezza e trasparenza, e magari anche un po’ di umile silenzio da parte di chi sta amministrando la città in maniera tanto pasticciata e improvvisata”.
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