PESCARA – Nella mattinata del 09 agosto, intorno alle 08:35, la Squadra Volante è intervenuta in via Tiburtina dove era stato segnalato un uomo che si era introdotto all’interno della sede di un’azienda dopo avere forzato una finestra. Alcuni dipendenti, poco prima, giunti al lavoro, hanno notato frammenti di vetro a terra ed alcuni uffici a soqquadro. In particolare, sopra una scrivania erano presenti svariate scatole riconducibili ai telefoni aziendali.
In tale frangente, un uomo, di 36 anni, che era nascosto all’interno del bagno, velocemente si allontanava. Dopo aver ricevuto la segnalazione, la Sala Operativa inviava sul posto le pattuglie, impegnate nel controllo del territorio, che, anche se con una sommaria descrizione, sono riuscite a rintracciare il 36enne, che già in altre occasioni si era reso artefice di reati predatori.
L’uomo era stato notato camminare in una zona limitrofa alla sede dell’azienda. Immediatamente gli agenti lo hanno fermato e, dopo averlo perquisito, lo hanno trovato in possesso di un cellulare che, dai successivi accertamenti, è risultato sottratto dall’azienda.
In seguito è stato accertato che il 36enne, sfruttando l’orario di chiusura degli uffici, si era introdotto nella struttura, previa effrazione della finestra del bagno, e, dopo avere girovagato nei vari ambienti, avrebbe rovistato nelle scrivanie asportano il cellulare. L’uomo è stato infine tratto in arresto e condotto presso la locale casa circondariale a disposizione dell’AG. Il telefono restituito all’avente diritto.
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