PESCARA – Domenica allo stadio “Giovanni Cornacchia” di Pescara andrà di scena la sfida tra Pescara e Genoa, valida per la 16esima giornata di campionato. Archiviata la parentesi Tim Cup, con la pesante sconfitta incassata a Cagliari, il Delfino si tuffa nel campionato dove è chiamato a far punti per riprendere la corsa salvezza. Sfogliando il calendario da qui alla fine del girone di andata, la sfida di domenica rappresenta la gara sulla carta più abbordabile considerando la prossima trasferta a Milano contro il Milan, il Catania in casa e la trasferta a Firenze.
Pescara a 11 punti con il Siena, ultimo posto in classifica con il peggior attacco e la peggior difesa, ma anche 23 giornate ancora da giocare e diverse squadre che viaggiano con una media punti di poco superiore. Anche il Genoa è reduce da un momento di campionato poco felice, 12 punti in classifica e già due allenatori esonerati. Una sfida per i molti che sa di ultima spiaggia, ma che in realtà è solo una delle tante battaglie da qui alla fine del campionato per i ragazzi di Bergodi. Di certo per restare aggrappati al treno salvezza sarà importante centrare i tre punti ma tutto è ancora da vedere.
COSA MIGLIORA, GENNAIO CROCEVIA FONDAMENTALE – Troppo presto per poter stilare un giudizio sulla nuova gestione Bergodi anche se qualcosa inizia a vedersi. Preoccupante la fase difensiva dove pesa e non di poco l’assenza di un vero mediano (Togni è più indicato per la costruzione del gioco) e del trio difensivo di turno sempre troppo sulle gambe e spesso in difficoltà nella marcatura, specialmente negli uno contro uno. Facile, quasi scontato dare la colpa alla difesa se la stessa non è adeguatamente coperta dagli esterni di centrocampo che devono sempre fare il pendolo tra attacco e difesa, ma anche dagli altri del centrocampo. La paura è che quei segnali di compattezza finora visti in piccole dosi, possano spegnersi presto, sopraffatti dallo sconforto o dalla paura di non potercela fare. Allora cosa si inizia a vedere di buono?
A Cagliari come in alcuni sprazzi della gara con il Napoli la squadra ha iniziato a fare più densità a centrocampo, evitando banali giocate in verticali e puntando maggiormente sul possesso palla con una maggiore partecipazione degli esterni di centrocampo. Non è dispiaciuto vedere un Crescenzi finalmente pronto per poter offrire il proprio contributo e anche Balzano è parso tra i più tonici. Paradossale che nonostante il Cagliari abbia realizzato 4 reti e fatto tante azioni in avanti, il possesso palla è stato superiore per il Pescara, quasi il 60% nel primo tempo.
Altro fattore di estrema importanza sarà una corretta gestione del calciomercato a gennaio. Mai come in questo momento indovinare i rinforzi darebbe molte chance salvezza alla squadra che con questi mezzi è destinata a fare la fine della “Cenerentola” del campionato. Tre pedine, uno per reparto, per dare una quadratura al gruppo, in primis un attaccante che possa finalmente dare profondità e qualità alla squadra che è costretta a giocare sugli inserimenti tra le linee dei suoi centrocampisti per sopperire a questa grave carenza. Un uomo d’ordine a centrocampo ed un difensore di esperienza potrebbe restituire una squadra più coesa, valorizzando così anche gli altri elementi del gruppo. Piccola parentesi sulla condizione fisica: al di là della qualità dei singoli giocatori è evidente che molti arrivano poco lucidi al tiro ed al passaggio perchè non hanno adeguati ritmi di gioco: la pausa natalizia dovrebbe essere preziosa anche in questo senso.
CHE GENOA SCENDERA’ ALL’ADRIATICO? – Se la situazione in casa Pescara non è delle più rosee, non va certo meglio in quella del Genoa. 12 punti in classifica e trend disastroso nelle ultime di campionato come l’ultima cocente sconfitta casalinga contro il Chievo. Una squadra composta da diversi giocatori di buon livello , ma che tuttavia non si è ancora espressa bene. Tra infortuni e cambi alla panchina, anche la gestione Delneri rischia di rivelarsi un fallimento. Tanti alti e bassi in una squadra che guarda dritta al mercato di gennaio con un Floro Flores in dirittura d’arrivo per potenziare il reparto offensivo, già discretamente fornito con due punte come Immobile e Borriello. A Pescara il tecnico friulano potrà contare su Moretti e Borriello che hanno scontato la giornata di squalifica , ma con 5 indisponibili: Ferronetti, Jorquera, Anselmo, Antonelli e Bovo. Probabile l’utilizzo di un più “abbottonato” 4-1-4-1 con linea difensiva confermata con Sampirisi, Granquist, Canini e Moretti. A centrocampo in cabina di regista basso Tozser (che piace al Pescara) con Jankovic e il ristabilito Vargas esterni mentre interni ci saranno Kucka e Bertolacci. Rossi non ancora al 100% partirà dalla panchina. In avanti dovrebbe giocare il solo Borriello con Immobile che partirà dalla panchina.
Una squadra che si presenta con l’intento di fare una gara accorta evitando di scoprire il fronte ai biancoazzurri che proveranno a giocarla con il 3-5-2 ed un 11 simile a quello visto a Napoli, con Weiss dal primo minuto di supporto a Vukusic. Sarà squalificato Bocchetti e Bergodi è quasi obbligato a proporre il trio Romagnoli, Terlizzi e Capuano con gli esterni Balzano e Modesto (possibile staffetta con Crescenzi che ha dato buoni segnali a Cagliari). A centrocampo Bjarnason dovrebbe vincere il ballottaggio con Nielsen a far reparto con Cascione e Togni, quest’ultimo in posizione più arretrata. Ancora indisponibili Celik, Colucci, Blasi e Quintero. Gara che con tutta probabilità sarà risolta da un’invenzione di qualche giocatore, ci auguriamo di ripercorrere i felici finali contro Palermo e Parma, dove delle giocate individuali hanno deciso l’esito della partita.
PROBABILI FORMAZIONI:
PESCARA (3-5-2): Perin; Romagnoli, Terlizzi, Capuano; Balzano, Togni, Cascione, Bjarnason, Modesto; Weiss, Vukusic.
GENOA (4-1-4-1): Frey; Sampirisi, Granquist, Canini, Moretti; Tozser; Jankovic, Kucka, Bertolacci, Vargas; Borriello.