Calcio

Pescara-Genoa: analisi tattica e foto della partita

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Riparte con il botto l’avventura di Zeman in biancazzurro

PESCARA – Una cinquina clamorosa per ricominciare, chiudere il campionato con dignità cercando di rendere possibile l’impossibile. Il nuovo Pescara targato Zeman demolisce il Genoa per 5-0, punteggio frutto di una prestazione sontuosa degli undici biancazzurri con gioco verticale e veloce sempre alla ricerca della profondità e spazi tra le linee. C’è chi ha messo in discussione la buona fede dei calciatori ma in almeno tre dei cinque gol si può vedere la mano dell’allenatore Boemo con il secondo e il terzo vere gemme di una partita che è sembrata più un allenamento mischiato ad amichevole estiva.

BRUNO E CERRI DAL PRIMO MINUTO

48 ore sono poche per cambiare la carte in tavola, Zeman però due scelte le fa confermando Bruno in mediana e lanciando Cerri in attacco e la mossa da i suoi frutti nell’immediato quando il primo lancia d’esterno per il secondo che salta l’estremo ospite e insacca con la complicità di Orban. Il Genoa non reagisce, schiacciato dal pressing biancazzurro e l’incapacità di rendersi pericoloso con Lazovic e Simeone che il più delle volte viene lasciato solo in mano al proprio destino mentre Laxalt è l’unico che prova a vivacizzare la manovra con delle accelerazioni che Zampano argina quasi sempre bene. Il gioco del Pescara, al contrario, è frizzante, veloce ma soprattutto verticale con pochi passaggi in orizzontale come dimostra il 2-0 con Biraghi che, da azione d’angolo, taglia in due la difesa del Genoa consegnando a Caprari il cioccolatino da scartare.

BENALI 4 GOL NELLE ULTIME TRE PARTITE

Il meglio deve ancora venire e l’emblema del calcio Zemaniano arriva con la rete del 3-0 quando Bruno lancia, Memushaj chiede e ottiene l’1-2 con Cerri e imbecca tra una selva di gambe Benali che realizza il 4 gol nelle ultime 3 partite, apoteosi. Di contro c’è il nulla con Juric che manda in campo Pinilla e Pandev ma la sua squadra finisce per perdere compattezza, si sfilaccia e la banda di Zeman rischia di colpire per la quarta volta ma Lamanna è decisivo sullo scatenato Benali.

Scatenato come il trio di centrocampo formato da Verre-Bruno-Memushaj con l’ex Nocerina che non sbaglia un pallone ed è una sicurezza in fase di interdizione mentre il 7 e l’8, tanto per citare un film di Ficarra e Picone, sono delle vere e proprie spine nel fianco per ciò che rimane della difesa Genoana.

CAPRARI E CERRI COLPISCONO DELLA RIPRESA

La ripresa è un allenamento con il pubblico con il Pescara che abbassa un pò i ritmi ma punge sempre nello spazio, prima con Caprari e poi con Benali ma Lamanna e la mira sbilenca del Libico salvano, per cosi dire, Juric. Il gol è nell’aria, la retroguardia del Grifone non esiste più e il Pescara punisce con Caprari che sfrutta l’ennesimo recupero di un encomiabile Bruno e insacca all’angolino dopo aver ubriacato Orban e Burdisso.

Finita? Proprio no perchè sulle macerie rossobluù banchetta anche Zampano che crossa per Cerri che insacca per il 5-0 definitivo. Al triplice fischio boato e applausi, merce rara quest’anno all’Adriatico. La risalita è dura, quasi impossibile a detta di tutti, ma si sa che quello tra Pescara e Zeman è un binomio che fa sognare e, se la speranza è l’ultima a morire, sognare è più che lecito in quella terra chiamata Zemanlandia. 

Pubblicato da
Alessio Evangelista

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