PESCARA – “Un’ordinanza sindacale per vietare ai cittadini di lasciare in strada o sui davanzali cibo per piccioni e volatili in genere e per imporre la chiusura, attraverso il posizionamento di reti adeguate, di varchi e spazi aperti esistenti anche negli edifici privati, al fine di eliminare possibili siti per la loro nidificazione. È questa l’unica soluzione percorribile per impedire la proliferazione incontrollata di volatili in alcune zone della città che, con il proprio guano, rappresentano un potenziale rischio di carattere igienico-sanitario, specie in periodi tanto critici quanto quello che stiamo vivendo. È quanto emerso nel corso della seduta odierna della Commissione Ambiente, che ha visto la presenza anche degli assessori all’Ambiente Isabella Del Trecco e al mondo animale Nicla Di Nisio e del responsabile della Asl, il dottor Carlone”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli ufficializzando l’esito dell’incontro odierno.
“La seduta ha fatto seguito al primo incontro convocato dall’assessore Del Trecco, raccogliendo le sollecitazioni di cittadini residenti soprattutto in alcune zone calde di Pescara, ovvero via Trento, via Milano, cioè le zone più centrali della città dove stranamente maggiore è la concentrazione di piccioni, storni e altri tipi di volatili che, evidentemente, vi hanno trovato un habitat ideale – ha ricordato il Presidente Petrelli -. E, come deciso in quella sede, abbiamo convocato la Asl, intervenuta, e anche il Comando Forestale dei Carabinieri, trattenuti però all’ultimo minuto per una riunione urgente convocata a Roma. Abbiamo ricordato come il problema più evidente sia sicuramente quello in via Trento, dove sugli alberi hanno nidificato gli storni, rendendo impraticabile un ampio tratto della via pedonale: inaccessibili le panchine, costantemente ricoperte dalle deiezioni, così come le due autovetture a servizio di alcuni diversamente abili con diritto di parcheggio, per non parlare della pavimentazione, impossibile passeggiare lungo la via pedonale senza essere bombardati dai volatili sovrastanti.
E su questo fronte c’è anche una novità degli ultimi giorni perché gli storni sono improvvisamente scomparsi, e sono stati sostituiti dai piccioni, quindi il problema non cambia. La vicenda è tanto seria che i residenti si sono addirittura costituiti in Comitato per interloquire con l’amministrazione e sollecitare l’adozione di interventi efficaci. Stesso problema in via Milano, dove il punto critico è l’ex Palazzo Telecom, dove i piccioni hanno addirittura nidificato dentro l’edificio stesso. Ambiente Spa pulisce ogni giorno tali zone, rimuovendo uno strato di guano, ma il giorno dopo siamo punto e a capo, con gravi rischi per la salute umana. Ora, contro i piccioni c’è già la campagna ovi-stop che prevede la somministrazione da parte di Ambiente Spa di mangime sterilizzante in nove punti strategici del territorio: il consumo del prodotto fa sì che gli animali producano uova, che però non si schiudono, ed è un mezzo efficace per ridurre la loro moltiplicazione. Resta da verificare come intervenire con le altre specie.
Il confronto con la Asl è stato chiaro e utile – ha detto il Presidente Petrelli –, anche per capire come sono intervenute altre città, anche più piccole e a noi limitrofe, come Penne o Collecorvino: in sostanza secondo la Asl il vero problema è la disponibilità di cibo, ovvero i piccioni e gli altri volatili arrivano là dove sanno di poter trovare da mangiare, quindi cibo lasciato dagli uomini o anche graminacee lasciate crescere su terreni abbandonati. Le soluzioni sono dunque poche, ma scontate: innanzitutto occorre la firma di un’ordinanza sindacale che vieti di lasciare cibo in strada che potrebbe attirare i volatili e che imponga ai proprietari di terreni incolti di tenere pulite le superfici. In secondo luogo occorre procedere con la chiusura o la protezione di tutti i possibili varchi aperti che potrebbero rappresentare un luogo idoneo per la nidificazione dei volatili.
Misura semplice da programmare per edifici e infrastrutture pubbliche con l’installazione di reti metalliche a maglia stretta, più difficile per i fabbricati privati, dove, comunque, sarà necessario intervenire con un’ordinanza e una fitta campagna di informazione. Purtroppo le emergenze ambientali ci obbligano ad adottare misure importanti per contribuire alla tutela igienico-sanitaria del territorio, viste le patologie e le infezioni che il guano può determinare venendo a contatto con l’uomo. A questo punto nei prossimi giorni sentiremo anche il Corpo Forestale dei Carabinieri per poi definire le misure da adottare e interessare il sindaco Masci con una istruttoria compiuta”.
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