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Pescara ha reso omaggio a Maurizio Berardinucci

da Rita Consorte

funerali-solenni-per-vigile-del-fuoco-BerardinucciIeri i funerali solenni  del vigile del Fuoco scomparso dopo tre mesi di agonia in seguito ad un incidente  in una fabbrica di fuochi d’artificio a Villa Cipressi

 PESCARA – Lutto cittadino ieri a Pescara.  Avvolto da una bandiera tricolore e accompagnato da un mezzo dei Vigili del Fuoco, ha effettuato il suo ultimo viaggio Maurizio Berardinucci,il vigile del Fuoco scomparso dopo tre mesi di agonia in seguito ad un incidente avvenuto il 25 luglio scorso in una fabbrica di fuochi d’artificio a Villa Cipressi, nei pressi di Elice dove hanno perso la vita alcuni componenti della  famiglia  Di Giacomo, proprietaria della ditta.Ai funerali solenni  hanno partecipato tutte le autorità civili e militari che hanno accompagnato il feretro lungo tutto il tragitto fino alla chiesa. Presenti il sindaco di Pescara,Luigi Albore Mascia, il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, l’onorevole Vittoria D’Incecco, i sindaci di Città Sant’Angelo, luogo del dramma, Gabriele Florindi, e il vicesindaco di Montesilvano Ruggeri, e tutte le Autorità militari, oltre al Capo Dipartimento Prefetto Alberico Di Pace, al Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco Alfio Pini. Presente anche la giunta comunale con il vicesindaco Berardino Fiorilli, gli assessori comunali Nicola Ricotta, Isabella Del Trecco, Antonio D’Intino, Maria Grazia Palusci, Massimo Filippello e Giovanna Porcaro, il consigliere comunale Alfredo Cremonese e gli assessori provinciali Aurelio Cilli e Valter Cozzi.Grande la commozione che ha inondato tutta la Cattedrale di San Cetteo, piena sino all’inverosimile di gente comune, di cittadini che, con la propria presenza, hanno innanzitutto voluto testimoniare la propria vicinanza non solo a una famiglia, ma all’intero Corpo dei Vigili del Fuoco.Pescara-funerali-solenni-per-vigile-del-fuoco-BerardinucciL’omelia è stata celebrata dall’arcivescovo Monsignor Valentinetti, che durante la cerimonia ha inneggiato alla speranza  ed all’amore di Dio: Nel giorno in cui si celebra la ricorrenza dei defunti, siamo oggi di nuovo a fare i conti con il mistero della morte – ha detto Valentinetti – noi, oggi ricordiamo il nostro fratello Maurizio, che dopo tanto soffrire è ritornato alla casa del padre, la risposta può venire solo dalla speranza ed essere sempre pronti ad accogliere in qualsiasi momento la volontà di Gesù Cristo. Questa  è una verità che ci deve consolare.”

Nel momento clou della celebrazione il tenore Mazzocchetti  ha intonato l’Ave Maria di Schubert.

A fine cerimonia Maurizio è stato ricordato dal Comandante dei Vigili del Fuoco di Pescara, che ha commemorato così il collega scomparso : “A nome mio – dice il comandante – non posso sottrarmi al dovere di testimoniare a nome di tutti i colleghi l’eredità che abbiamo ricevuto da Maurizio, affinchè ci aiuti a crescere come uomini e come soccorritori.Maurizio era gioviale ed altruista sempre pronto all’azione – racconta il Comandante dei Vigili del Fuoco – è per questo che si è distinto in numerosi interventi di soccorso fin qui ha dato prova di essere animato dai più grandi ideali che ispirano un lavoro così particolare. Il suo percorso all’interno dei Vigili del Fuoco,  è stato lungo e difficile per più di vent’anni ha fatto parte della componente del comando prestando servizio soprattutto presso il distaccamento volontario di Montesilvano, dedicando a questo lavoro quasi tutto il suo tempo libero. Vigile permanente da circa sei anni come prima destinazione assunto servizio a Modena, poi a  seguito dell’emergenza per il tremendo terremoto dell’Aquila, è stato trasferito presso il capoluogo abruzzese dove ha portato il suo contributo alle salmaoperazioni di soccorso. Solo nel 2011 è ritornato a Pescara, come Vigile del Fuoco qualificato in tutto questo tempo nonostante un lavoro così  impegnativo affrontato da prima come volontario e poi come incarico lontano da casa non ha mai fatto mancare alla sua famiglia il suo supporto di marito e di padre. Quel giorno del 25 luglio scorso, è partito insieme alla sua squadra di intervento insieme ai suoi colleghi nell’inconsueto tentativo di salvare vite umane, ben sapendo del pericolo che quella situazione infernale poteva rappresentare – così racconta il comandante alla fine della cerimonia – in questi mesi di degenza prima presso l’Ospedale di Pescara e poi, al Policlinico Gemelli di Roma si è fatto ben volere da tutti, è diventato Vigile del Fuoco simbolo del sacrificio e dell’altruismo, e tante sono state le dimostrazioni di stima e affetto nei suoi confronti. Così abbiamo conosciuto Maurizio, – dice il comandante – un collega che ha vissuto per donarsi a quanti invocano aiuto anche in condizioni difficili”.

“Oggi è stato il giorno del dolore e del cordoglio, un giorno da dedicare alla preghiera per Maurizio Berardinucci, che dopo tre mesi di sofferenze si è dovuto arrendere, ma da dedicare anche alla famiglia, che ora dovrà imparare a vivere con una mancanza che non passerà mai – ha commentato il sindaco Albore Mascia -. E la risposta di Pescara, della mia città, all’evento odierno è stata straordinaria, commovente: bandiere a mezz’asta in tutte le sedi istituzionali, già alle 9.40 quacorteo2ndo il lungo corteo ha lasciato la Caserma, mentre la Torre civica cominciava a battere i 47 rintocchi, tanti quanti erano gli anni di Berardinucci, sulla città è sceso un silenzio surreale, rotto solo dalle preghiere dell’abate generale Don Francesco Santuccione alla testa del corteo stesso. Non un’auto ha osato violare il cordone di chiusura predisposto dal maggiore Danilo Palestini, affiancato dal maggiore Paolo Costantini e dal maggiore Sergio Petrongolo, che hanno lavorato in maniera eccezionale, con 38 agenti in servizio e 20 unità della Protezione civile, coordinati, quest’ultimi, da Angelo Ferri. A scortare il passaggio del feretro, deposto su un camion dei vigili del fuoco, due ali di folla, silenziosa, occhi lucidi, genitori con i propri bambini seduti ai bordi dei marciapiedi, per mostrare loro cos’è il vero eroismo e il coraggio. E poi gli operatori commerciali della città che hanno accolto l’invito loro rivolto nella proclamazione del lutto cittadino e hanno abbassato le serrande dei propri negozi, uscendo fuori dalle proprie attività per salutare il passaggio del vigile-eroe. E nel silenzio il corteo ha sfilato sino a raggiungere la Cattedrale San Cetteo dove, composto, un fiume umano ha riempito ogni angolo della chiesa, per rendere omaggicorteoo a un uomo che ha sacrificato la propria vita nel tentativo di salvare altre esistenze, un esempio per i nostri ragazzi, per i giovani, che non dovranno mai dimenticare la figura di Berardinucci e, come ho già detto, cercheremo di trovare la maniera più adeguata per mantenere sempre viva la sua memoria. Oggi ci stringiamo alla sua famiglia, all’intero Corpo dei Vigili del Fuoco, che ha sofferto una perdita enorme, irreparabile, ma l’invito che rivolgo al territorio è quello di non dimenticare i familiari di Maurizio, che da questo momento, più che mai, avranno bisogno di sentire l’affetto e il calore della gente”.

Al termine dei funerali solenni, dopo la cerimonia dei cuori consegnati a tutti i componenti della squadra di Berardinucci,il  feretro accompagnato dal picchetto d’onore dei vigili  ha lasciato il sagrato della chiesa e fuori tutta la città si è lasciata andare ad un lungo applauso per salutare un vigile “ eroe”.Il  feretro è poi ripartito alla volta del cimitero di Montesilvano dove la salma verrà tumulata. La Polizia municipale di Pescara ha scortato, con la staffetta delle pattuglie motomontate, il corpo di Berardinucci sino alla rotatoria di Santa Filomena, dove, dopo aver salutato il vigile del fuoco con il suono delle sirene, ha ceduto il posto alla Polizia municipale di Montesilvano.

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