Sono finalizzate alla rimozione del ‘calice’ dell’architetto Toyo Ito
PESCARA – Ieri mattina sono iniziate le operazioni di messa in sicurezza dello Huge Wineglass, il ‘calice’ dell’architetto Toyo Ito collassato nel febbraio 2009, 64 giorni dopo la sua installazione in piazza Salotto. Gli operatori della Clax, l’azienda di Pomezia che ha materialmente costruito il monolite in polimetilmetacrilato, si sono calati all’interno della vasca che contiene il manufatto e hanno iniziato a installare una nuova gabbia di protezione tutt’attorno alla struttura, questa volta una gabbia fatta di pannelli di legno e di un materiale di 20 centimetri di spessore, capaci di sostenere ciascuno la pressione di 4mila chili di materiale. Nel frattempo sono stati cambiati tutti i bulloni della vecchia gabbia di acciaio, sostituendo quelli originari ormai ricoperti dalla ruggine, al fine di incrementare anche la tenuta del primo contenitore metallico. Solo quando tutte le operazioni saranno concluse, e sarà garantita la sicurezza della struttura, scatterà il trasferimento del monolite che tornerà nello stabilimento di Pomezia per consentire la revisione proprio della gabbia di acciaio e metallo che dal febbraio 2009 racchiude la struttura.A sovrintendere allo svolgimento dell’intervento è stato il perito incaricato dal Tribunale, l’architetto Domenico Lucarelli, oltre che i tecnici del Comune. Lo ha reso noto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che ha seguito lo svolgimento delle operazioni ed ha spiegato:
come è già emerso nei mesi scorsi prima di decidere la nuova futura collocazione del ‘calice’ occorre predisporre ed eseguire un intervento di revisione non certo dell’opera, a oggi intoccabile visto che è ancora pendente un contenzioso che contrappone Comune, Clax Italia e architetto Toyo Ito, ma piuttosto l’intervento deve necessariamente interessare la gabbia sistemata attorno alla struttura al momento del cedimento, nel febbraio 2009, gabbia concepita come temporanea, e che invece è poi divenuta definitiva. Ovviamente le intemperie, la pioggia, il freddo, la neve, e poi il caldo, hanno lasciato il proprio segno e hanno causato il deterioramento della stessa gabbia che oggi ha bisogno di una verifica in termini di tenuta e sicurezza. La stessa Clax ha confermato la necessità di riportare presso lo stabilimento di Pomezia il manufatto per poter eseguire tale intervento in assoluta sicurezza e tranquillità. Ovviamente, come ha stabilito il giudice autorizzando il Comune alla delocalizzazione del ‘calice’, i costi per il trasferimento della struttura a Pomezia dovranno essere momentaneamente anticipati dal Comune, salvo poi diverse determinazioni a conclusione del contenzioso, mentre la Clax si è impegnata a pagare personalmente i costi di revisione della gabbia e il successivo ritorno a Pescara dello Huge Wineglass. La Clax, come stabilito, ha già presentato lo scorso 8 aprile il preventivo dei costi per il trasferimento della struttura a Pomezia, ossia 27mila 500 euro complessivi Iva esclusa, ossia 6mila 500 euro per la sistemazione con controllo e rinforzo perimetrale della gabbia metallica, controllo e rinforzo del basamento della stessa e relativa messa in sicurezza dell’opera con verifica delle staffe e aggancio per il sollevamento dell’opera; 18mila 800 euro per il sollevamento, la rotazione e il posizionamento dell’opera su un autocarro idoneo, con il noleggio di due autogru per il sollevamento della struttura, il trasporto da Pescara a Pomezia con un mezzo idoneo e scarico e posizionamento a Pomezia; infine 2mila 200 euro per la costruzione di un basamento in acciaio per adeguare lo stesso stabilimento a ospitare una struttura del peso di 24 tonnellate. Lo scorso 19 aprile il perito Domenico Lucarelli, con i legali delle parti interessate, tra cui l’avvocato Carlo Montanino in rappresentanza del Comune di Pescara, ha presentato al giudice la nostra istanza per l’approvazione finale della correttezza della procedura adottata. E il Giudice ha preso atto dell’iter intrapreso, dunque della nostra volontà di trasferire, momentaneamente, il ‘calice’ a Pomezia per la manutenzione esclusiva della gabbia, ponendo, come già anticipato, a carico del Comune la copertura iniziale della relativa spesa. A questo punto la pratica è tornata nelle mani del perito che lo scorso maggio, alla presenza di tutte le controparti, ha eseguito le operazioni peritali di pre-delocalizzazione decidendo insieme come procedere. E stamane è cominciato il count down: a Pescara, come preannunciato, sono arrivati in mattinata gli operai della Clax Italia, 4 unità in tutto, che, con l’apertura ufficiale di un verbale, alla presenza dell’architetto Lucarelli, dei rappresentanti dell’architetto Toyo Ito e dei tecnici comunali, hanno avviato la messa in sicurezza del monolite per assicurarne la tutela nelle fasi di rimozione. Cambiati i bulloni ricoperti dalla ruggine della vecchia gabbia in acciaio, è cominciata la fase di installazione dei pannelli che dovranno reggere le 24 tonnellate del ‘calice’, durante la fase del sollevamento e del trasporto, contenendo la pressione e impedendo ulteriori fratture. Alle 12 era stata completata l’installazione dei pannelli sul lato ovest del Wineglass e l’intervento proseguirà per i prossimi giorni, sino a quando non sarà pronto lo spostamento. Ovviamente, per ragioni di sicurezza, tutta l’area circostante il monolite è stata opportunamente transennata per impedire ai curiosi di addentrarsi nella vasca, oggi piena di materiali di cantiere. Il nostro obiettivo, ora, è quello di garantire la tutela della struttura, che, una volta raggiunta Pomezia, verrà sottoposta a una ulteriore perizia per verificare le eventuali conseguenze del trasferimento, anche se tecnici e periti oggi sono molto ottimisti circa le capacità di tenuta della struttura. Nel frattempo – ha proseguito il sindaco Albore Mascia -, mentre lo Huge Wineglass sarà a Pomezia, continueremo a valutare le varie ipotesi e proposte di delocalizzazione per individuare con la città la futura sistemazione del manufatto, comunque da concordare con Clax Italia e con l’architetto Ito, una sistemazione che, tenendo conto delle condizioni del manufatto, sia comunque tale da garantirne la giusta dignità e il decoro.