Teodoro: “Più risorse per i poveri, per i commercianti e per gli asili nido”.
“Io candidato sindaco? Non ci penso, ma non mi tirerei indietro”
I due consiglieri della Lista Teodoro, Gianni Teodoro e Massimiliano Pignoli, hanno depositato ieri all’Ufficio del Protocollo ben 486 emendamenti per la modifica del bilancio comunale, che verrà approvato in sede di consiglio il 16 Febbraio.
“Abbiamo pensato bene”, spiega Teodoro, di fare un’opera propositiva su quello che è stato il bilancio proposto dalla giunta, con delle modifiche da attuare in futuro: non più dunque soldi spesi in eccesso per opere pubbliche non indispensabili.
Abbiamo ideato una serie di piccole detrazioni alle varie voci di spesa per spostare fondi a favore di: case popolari, indigenti, asili nido, sostegno ai commercianti più altre iniziative simili.
Spiegato in parole povere, vorremmo meno marciapiedi e più soldi per i problemi veri di Pescara. Ad una giunta delegittimata moralmente, e che dovrebbe esserlo anche sul piano sostanziale degli incarichi di governo, vogliamo fornire proposte concrete ed ampiamente condivisibili.
Assistiamo, invece, ad un aumento delle spese su Ici, Cosup e Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani), che graverà come un macigno sulle tasche dei cittadini”.
A pochi mesi dalle elezioni, con gli schieramenti che cominciano a riorganizzarsi, cogliamo l’occasione anche per conoscere gli altri progetti di Teodoro.
Si candiderà alla poltrona di sindaco? Mi candiderò al consiglio comunale, come al solito, con la mia lista. Se ci fosse una convergenza da parte di altri soggetti politici sul mio nome, non mi tirerei indietro.
A parte il tema di oggi, quali sono le azioni svolte dalla giunta da cui più dissente e quali sono le alternative che la sua lista propone? “Il tema odierno, quello dei 486 emendamenti, illustra bene il mio pensiero: meno arredo urbano e più aiuto reale ai cittadini indigenti e agli operatori economici”.
Pescara non ha un vero porto per i traghetti e per le navi dei pescatori. E’ possibile secondo lei fare un porto fuori dall’alveo del fiume, con attrezzature all’altezza della situazione?
“Pescara ha nella sua storia il fatto di essere un posto di mare e di pescatori; bisogna dare ai Pescaresi un porto vero, sia per questa ragione di matrice culturale, che per aiutare i pescatori; inoltre sarebbe bello assicurare alla nostra città uno scalo capace di accogliere traghetti e navi da crociera”.
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