Il corteo ha dunque percorso lentamente il centro della città, con una prima sosta in corso Vittorio Emanuele, dinanzi alla sede dell’Aptr, dove Padovano e altri balneatori hanno affisso il manifesto funebre dedicato alle imprese balneari. Quindi il corteo ha ripreso la sua lenta marcia sino al Comune dove ha preso la parola il sindaco Albore Mascia:
quella odierna è una manifestazione straordinaria, organizzata in modo eccezionale e che ancora una volta sta vedendo la partecipazione della città e non solo, vista la presenza anche dei sindaci delle regioni limitrofe e se oggi tanti sindaci sono presenti, con la fascia tricolore al petto, è perché parliamo di una battaglia sentita da chi rappresenta il territorio e ha un contatto quotidiano con la gente: voi, i nostri balneatori, siete la storia di Pescara. Ha ragione Padovano quando dice che la nostra economia poggia su alcuni capisaldi, e uno di quei capisaldi, uno dei nostri punti fermi è rappresentato dai concessionari balneari, da quelle imprese costruite con il sacrificio di intere famiglie, imprese che oggi ignobilmente qualcuno vuole sottrarre a voi, alle vostre famiglie, ma anche alla nostra città e noi non intendiamo permetterlo. Ciascun balneatore sta sfilando con indosso, sulle spalle, la bandiera della Spagna, una provocazione giusta per denunciare una chiara ed evidente disparità di trattamento da parte dell’Unione Europea, che all’Italia vuole imporre la vendita all’asta delle nostre concessioni, mentre alla Spagna consente il rinnovo agli attuali titolari senza alcuna asta. Ma Unione Europea dovrebbe voler dire benefici alle Comunità, e non rinuncia ai principi di autodeterminazione delle popolazioni, far parte dell’Unione Europea non può significare l’obbligo ad allinearsi e a calpestare la dignità e l’identità dei singoli paesi. Le attività balneari rappresentano l’economia del nostro paese, dunque quella odierna è una battaglia giusta che vinceremo uniti. In un momento in cui la politica ha perso la propria credibilità, le Istituzioni pescaresi e abruzzesi sono invece schierate in prima linea, in strada, nelle piazze, con i nostri lavoratori per sostenere guerre difficili, ma oggi abbiamo posto un primo importante tassello. Ora l’appuntamento è al prossimo 6 novembre a Roma quando il Ministro Gnudi, che nel frattempo ha ritirato dall’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri l’esame del Decreto legge sul riordino delle aree demaniali, dirà chiaramente all’Europa che le concessioni demaniali italiane vanno escluse dalla Direttiva Bolkestein. E l’Abruzzo attraverso l’assessore Di Dalmazio, sarà presente a Bruxelles per portare la nostra voce fino in Europa.
Dopo l’intervento anche del Presidente Testa, il corteo ha ripreso il proprio cammino dirigendosi verso il ponte dell’asse attrezzato per raggiungere piazza della Marina dove ci sono stati la terza sosta con il saluto istituzionale al Comandante della Direzione marittima Luciano Pozzolano e l’intervento di Mimmo Grosso, per esprimere solidarietà ai balneatori e ricordare anche il dramma del mancato dragaggio del porto canale, per poi indirizzare un saluto ai due Marò ancora prigionieri in India. Infine la ripresa del corteo, con la bara portata a spalla, sino in piazza Unione, con la sosta finale sotto il Palazzo del Consiglio regionale, alla presenza dell’assessore Mauro Di Dalmazio.
Ha ancora sottolineato il sindaco di Pescara:
un ringraziamento particolare alla Polizia municipale e a tutte le Forze dell’Ordine per l’imponente servizio di controllo predisposto sul territorio, a partire dalla viabilità: svolgere il corteo in pieno centro di lunedì, in un giorno lavorativo, con il mercato rionale a Porta Nuova, sapevamo che avrebbe reso difficile la giornata, ma era tanto più importante per richiamare l’attenzione del territorio su una problematica che non riguarda un unico comparto economico, ma tutta la città. Già da giorni avevamo preannunciato l’iniziativa, invitando i cittadini a ridurre al minimo l’uso dell’auto privata, o ad anticipare alle 9 i propri spostamenti. Oltre una trentina gli agenti che, coordinati dal maggiore Sergio Petrongolo e dal maggiore Giorgio Mancinelli, hanno garantito il sereno svolgimento del corteo: alcune file si sono inevitabilmente create in viale Bovio e soprattutto in via Conte di Ruvo, oltre che all’uscita delle Torri Camuzzi, per la chiusura della rampa dell’asse attrezzato proveniente da Chieti in piazza della Marina, ma i nostri agenti sono stati perfetti e tempestivi nel riaprire alle auto le strade che, mano a mano, venivano superate dal corteo, e già a mezzogiorno la situazione viaria si è normalizzata.
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