Lo rende noto Foschi – Associazione ‘Pescara – Mi piace’ – riferendo sull’esito della nuova seduta della Commissione Vigilanza
PESCARA – Il Comando della Polizia municipale di Pescara in via del Circuito è privo del certificato inerente la vulnerabilità sismica, non ha la certificazione antincendio e l’unico collaudo statico esistente del fabbricato risale all’ottobre 1981. Lo ha ufficializzato il geometra Aldo Di Prinzio durante la seduta della Commissione Vigilanza richiesta dall’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ – e dai Rappresentanti sindacali della Municipale.
Armando Foschi, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ha ricordato:
“Il bubbone è esploso lo scorso settembre , quando proprio la nostra Associazione ha sollevato il problema delle condizioni di assoluta insicurezza e inagibilità di alcune scuole della città, portando il ‘caso’ dinanzi al Prefetto Basilicata. E il nostro allarme non è caduto nel vuoto: tra le scuole in emergenza, infatti, c’era anche la scuola media ‘Michetti’, in via del Circuito, che per metà è occupata dagli studenti, mentre l’altra metà ospita il Comando della Polizia municipale. In seguito all’allarme sollevato e documentato dalle carte, firmate dall’ingegnere Marco Polce, due Organizzazioni sindacali, il DiCCAP, guidato dall’agente Fabrizio Giammarco, e il CSA, guidato dall’agente Walter Falzani, il 10 settembre 2018, sei mesi fa, hanno indirizzato una lettera di richiesta chiarimenti sull’agibilità del Comando al sindaco Alessandrini, all’assessore alla Polizia municipale Gianni Teodoro, al Comandante Maggitti, al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, al Datore Unico di Lavoro, l’ingegner Pierluigi Caputi all’epoca dei fatti, e, per conoscenza, al Prefetto Basilicata. Nella lettera si legge che ‘Le scriventi Organizzazioni sindacali hanno appreso che la scuola Michetti, che comprende anche il Comando di Polizia municipale, stando ai documenti ufficiali, non risulta dotata dei criteri di agibilità in quanto priva dei requisiti sismici e della certificazione di prevenzione incendi. I fatti appresi sono preoccupanti e i lavoratori vengono tenuti all’oscuro di ciò che direttamente li riguarda. Le scriventi Organizzazioni sindacali chiedono di fare immediata chiarezza in merito a quanto appreso e di conoscere quali provvedimenti verranno adottati al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori della Polizia municipale’.
La lettera è rimasta senza alcuna risposta, e il primo febbraio scorso, dopo cinque mesi, si è svolta la prima seduta della Commissione richiesta dalla nostra Associazione, seduta disertata però da tutti coloro che avrebbero dovuto dare risposte. Non è andata meglio dopo un mese e mezzo: alla seconda riunione si è presentato solo il funzionario Aldo Di Prinzio che ha però dato delle risposte tutt’altro che positive. In sostanza per l’edificio di via del Circuito che ospita 128 agenti, oltre al pubblico che ogni giorno frequenta lo stabile per svolgere pratiche varie, esistono solo un certificato di collaudo tecnico-amministrativo, e un collaudo statico delle strutture depositato al Genio Civile il 9 ottobre 1981, ovvero 38 anni fa, addirittura un mese prima del terremoto dell’Irpinia, e poi c’è una verifica periodica degli impianti elettrici e tecnologici. A oggi non esiste ancora un frazionamento catastale rispetto alla metà dell’edificio che ospita la scuola media Michetti; non esiste il certificato di Scia per l’antincendio separato per il Comando e la scuola, ma soprattutto non esiste la verifica di vulnerabilità sismica che prevede l’esecuzione di carotaggi. Sembra che solo qualche giorno fa il dirigente abbia affidato l’incarico per la sua esecuzione, per un costo di circa 50mila euro. Dunque oggi lo sappiamo con certezza: oltre alla scuola, anche la metà di fabbricato che accoglie la Polizia municipale non ha alcun documento che ne attesti la sicurezza in caso di un terremoto.
Quando i sindacati – ha proseguito Foschi – hanno chiesto al geometra Di Prinzio quali certezze ci sono circa la sicurezza del fabbricato, il geometra, ovviamente, ha potuto solo dire che, a suo giudizio, quando il fabbricato è stato costruito ‘sarà stata applicata la massima attenzione e i collaudi del 1981 saranno stati effettuati con carichi maggiorati’, dimenticando di dire però che quella struttura non è stata costruita per ospitare un Comando di Polizia municipale, funzione assunta solo nel 2004, e che comunque da 38 anni non è stata eseguita più alcuna verifica di sicurezza sull’edificio, neanche dopo il drammatico terremoto de L’Aquila di dieci anni fa.
Di Prinzio ha informato sindacati e commissione della convocazione per lunedì prossimo, 18 marzo, di una riunione con il Direttore Generale per raccogliere le informazioni tecniche eventualmente derivanti dalle prime verifiche strutturali, sempre se saranno pronte, ed entro 60 giorni si dovrà decidere quali interventi eventualmente eseguire per rinforzare o adeguare il fabbricato. Peccato che tra 60 giorni saremo al 18 maggio, ovvero una settimana prima del ritorno alle urne per l’elezione del nuovo Consiglio comunale, quando la giunta uscente avrà già cessato le proprie funzioni e non potrà adottare alcun atto straordinario: tradotto tra 60 giorni non si deciderà alcunchè e il bubbone dell’inagibilità del Comando ricadrà sulle spalle della nuova amministrazione comunale di centrodestra, una vergogna per la giunta Alessandrini.
Non solo – ha aggiunto Foschi -: Di Prinzio ha annunciato anche che si sta valutando la necessità di delocalizzare la sede del Coc – Centro Operativo Comunale, quello chiamato a gestire le emergenze, come nel caso di terremoti, esondazioni o situazioni di grave avversità meteorologica, una decisione che rafforza ulteriormente le preoccupazioni manifestate dalla nostra Associazione circa l’opportunità di lasciare in via del Circuito la sede del Coc, ovvero in un fabbricato privo anche di agibilità antisismica.
E, ripescando il vecchio progetto del centrodestra con l’assessore alla Protezione civile Fiorilli, il Coc dovrebbe essere allestito nel pianterreno del Teatro coperto d’Annunzio, ossia dentro il ‘panettone’, con un ritardo di 5 anni rispetto a un progetto già pronto e finanziato dal 2014. Ovviamente la riunione ha lasciato in agitazione i sindacati della Polizia municipale i quali hanno chiesto la convocazione di una nuova riunione subito dopo il 18 marzo, per poter conoscere quanto verrà deciso nella riunione tecnica con il Direttore generale. Nell’attesa della nuova convocazione, riteniamo che ci siano però già i presupposti per inviare tutte le notizie sin qui apprese in Procura, ma anche alla Asl e ai Vigili del Fuoco per chiedere verifiche immediate tese ad accertare l’opportunità di lasciare aperto il Comando della Polizia municipale in attesa di certezze strutturali”.