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Pescara, il Comune invia oltre 600 lettere di sfratto per morosità

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Ammonta a oltre 2milioni la somma che il Comune deve riscuotere dagli inquilini, legittimi assegnatari, di strutture di proprietà comunale

PESCARA – L’assessore alla Politica della Casa Isabella Del Trecco dopo aver inviato, tramite i propri uffici comunali, le lettere di preavviso di decadenza dal diritto all’alloggio  per morosità agli inquilini  legittimi assegnatari degli alloggi popolari di proprietà del Comune,ha reso noto che ammonta a oltre 2milioni 415mila euro la somma che il Comune deve riscuotere dagli stessi.In tutto sono 645 le lettere inviate dall’amministrazione comunale, in cui viene chiesto agli utenti il pagamento, entro 30 giorni, delle somme mai versate, disponibili, nel caso, anche a concordare un piano di rientro. Circa 200 di essi, se non si  presenteranno in Comune a saldare il conto, per alcuni estremamente salato, o comunque non daranno seguito alla lettera, riceveranno il provvedimento immediato di decadenza dall’assegnazione dell’alloggio con lo sgombero dell’appartamento che sarà subito riassegnato. Per gli altri 400 ‘casi’ si tratta di famiglie che per le più svariate ragioni hanno già lasciato, negli scorsi anni, l’alloggio, ma il Comune non ha mai provveduto a riscuotere le morosità.

Ha spiegato la Del Trecco:

esattamente un anno fa l’Ufficio Politica della Casa ha riassorbito ai propri uffici il servizio di riscossione dei canoni di locazione degli alloggi prima affidato all’esterno. Tale procedura ci ha permesso innanzitutto di ricostituire una banca dati aggiornata e reale dei nostri inquilini e soprattutto la ‘storia’ degli affitti. Una volta ricevuta la banca dati esistente, infatti, abbiamo realizzato, nel corso del 2011, un vero censimento degli alloggi, con i nostri dipendenti che sono andati in ognuno degli 850 appartamenti di nostra proprietà, situati nel solo territorio di Pescara, per verificare che la famiglia o l’inquilino presente corrispondesse a quello indicato nella bolletta dell’affitto o se negli anni ci fossero state modifiche, ovvero mobilità tra alloggi, cessioni, nuove assegnazioni, che però non erano state riportate nei dati della riscossione. In molti casi, ad esempio, abbiamo registrato che un alloggio, negli anni, ha cambiato inquilino e al posto dell’utente che risulta moroso c’è già un inquilino perfettamente in regola con l’assegnazione e con i pagamenti dell’affitto, semplicemente il dato non era stato aggiornato. E’ però evidente che, in quei casi, va comunque recuperata la morosità pregressa del precedente inquilino, morosità che mai nessuno, in precedenza, si è preoccupato di riscuotere anche aprendo una vertenza con gli assegnatari. Una volta ricostruita la mappa esatta dei cittadini che effettivamente e realmente occupano i nostri appartamenti, compresi gli eventuali abusivi, abbiamo ricostruito, per ciascuno di essi, anche la storia contabile, verificando il pagamento regolare degli affitti e quantificando anche l’eventuale storia debitoria. Tale lavoro, che ha richiesto un anno di impegno, ci ha consentito da un lato di incrementare gli incassi immediati per il Comune, e dall’altro di disegnare un quadro per alcuni versi sconcertante circa il pagamento delle locazioni di strutture di proprietà comunale, e non solo degli alloggi, ma anche di alcuni locali situati in rioni popolari. I morosi sono tantissimi, troppi, e secondo i nostri calcoli sino a oggi il Comune deve ancora riscuotere ben 2 milioni 415mila 624,21 euro, interessi compresi, imputabili a 645 utenze complessive. Non solo: pensiamo che la morosità a oggi esistente nel solo quartiere di via Caduti per Servizio è addirittura pari a circa 430mila euro, una cifra spaventosa. E’ evidente che non possiamo e non vogliamo consentire che persista tale situazione: recuperare quelle somme innanzitutto ci permettere di effettuare nuovi investimenti proprio nei nostri borghi popolari, per migliorare la qualità della vita dei residenti, intervenendo meglio e in modo più incisivo sulla manutenzione degli appartamenti, sulla realizzazione di locali per botteghe artigiane, come ci hanno chiesto gli stessi cittadini di via Caduti per Servizio. Ma ancora, recuperare quelle morosità è un dovere nei confronti di tutti gli altri cittadini che pagano regolarmente l’affitto di casa, soprattutto se consideriamo che nella maggior parte dei casi parliamo di cifre che si aggirano sui 15-25 euro mensili. E infine è chiaro che anche la battaglia contro le morosità rientra nella battaglia a favore della legalità che stiamo portando avanti in tutti i quartieri popolari della città, a partire da Fontanelle”. E tra i morosi “Ci sono cittadini – ha proseguito l’assessore Del Trecco – che devono versare cifre molto cospicue: alcuni utenti devono pagare addirittura 72mila 514 euro, 61mila 423 euro, 46mila euro, 34mila 271 euro, 32mila 894 euro, segno che quegli utenti in realtà non hanno mai pagato l’affitto, dal primo giorno in cui sono entrati in casa. Addirittura c’è poi un Ente istituzionale che deve pagare al Comune 211mila 773,48 euro per l’utilizzo di nostri locali. Nei giorni scorsi abbiamo preso in mano le 645 pratiche di morosità e abbiamo inviato le lettere di richiesta di pagamento. Per 200 inquilini e locatari si tratta di una lettera di preavviso di sfratto, ovvero di decadenza dell’assegnazione: nella nota facciamo presente che a oggi non abbiamo ricevuto alcun pagamento riepilogando le somme dovute, quindi ricordiamo che per effetto della legge regionale 96/1996, articolo 30, la morosità superiore a sei mesi nel pagamento del canone di locazione è causa di risoluzione del contratto con conseguente decadenza dell’assegnazione, e per tale ragione invitiamo i cittadini a regolarizzare e sanare la propria posizione debitoria contabile provvedendo al pagamento degli importi dovuti entro 30 giorni dal ricevimento della lettera o comunque a recarsi presso i nostri Uffici per concordare un piano di rientro secondo le modalità e i termini previsti dal regolamento comunale. Decorso il termine dei 30 giorni senza alcuna risposta procederemo, senza ulteriori avvisi, a dichiarare la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio, attivando le procedure esecutive per il pagamento e per lo sfratto dall’appartamento con aggravio di spese e oneri a carico dell’utente moroso, e infatti le lettere sono state inviate anche al Direttore dell’Avvocatura e al Comandante della Polizia municipale. Gli altri 400 morosi risultano invece aver già lasciato gli alloggi o locali del Comune e comunque stiamo procedendo al recupero delle somme attivando le misure previste dalla legge. Ovviamente l’invito rivolto ai cittadini, che sanno della propria condizione o che comunque hanno ricevuto la lettera è di rivolgersi subito ai nostri uffici per individuare in modo rapido una misura idonea per sanare il debito.

 

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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