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Pescara, Il Consiglio comunale condanna la repressione in Iran

da Redazione

pescara con popolo iraniano

PESCARA – Dal Consiglio comunale di Pescara giunge forte la condanna alla sanguinaria repressione che la Repubblica Islamica dell’Iran da mesi ha posto in atto per arginare la rivolta di un popolo che sta lottando per la libertà e la democrazia in quel paese. Dai dati diffusi dall’Ong dell’Iran (Iran Human Rights con sede a Oslo) sono state finora oltre 700 le persone che dallo scorso mese di settembre hanno perso la vita, di cui 60 bambini, 19mila gli arresti. Numeri che danno la misura della dimensione della tragedia che quotidianamente viene vissuta in quella parte del mondo che è stata culla di una civiltà millenaria.

L’assemblea ha approvato questa sera all’unanimità (25 voti su 25) l’ordine del giorno che prevede la trasmissione a S.E. Mohammad Reza Sabouri, Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia, di una missiva firmata dal presidente dell’assise Marcello Antonelli e del sindaco Carlo Masci, contenente un appello rivolto al regime degli ayatollah a porre fine a ogni forma di repressione violenta dei principi di libertà e democrazia, soprattutto se commessa sulle donne. In apertura dei lavori il presidente del Consiglio Marcello Antonelli ha ringraziato l’assemblea, l’ufficio di presidenza e i capigruppo di maggioranza e opposizione per aver voluto sostenere questa iniziava di sostegno al popolo iraniano “perché – ha detto – è nostro compito certamente occuparci dei problemi della città di Pescara ma credo sia nostro compito anche quello di tenere aperti i nostri occhi sul mondo e in questo caso soprattutto rispetto a vicende come quella iraniana che toccano il nostro animo e il nostro cuore. Per questo abbiamo chiamato a raccolta gli amici della numerosa comunità iraniana che vive a Pescara. Li ringrazio di cuore per la loro presenza che è molto significativa”.

Uno striscione riportante la scritta “Pescara con il popolo iraniano” è stato affisso durante i lavori dinanzi all’emiciclo e da domani sarà posto sul parapetto del terrazzino delle bandiere del Comune proprio a voler sensibilizzare i pescaresi affinché si condanni quanto sta accadendo “perché non è tollerabile l’azione sanguinaria e dispotica del regime iraniano che tiene in ostaggio il suo stesso popolo” ha concluso Antonelli.

Prima degli interventi dei rappresentanti della comunità iraniana a Pescara, Shahed Sholeh, Mania Mehrabi e Bahram Tirbandpey, è stato proiettato un video di alcuni minuti con le drammatiche immagini della rivolta e degli scontri nelle strade della Capitale iraniana ma che ormai coinvolgono tutto il paese. Shahed Sholeh (Associazione Donne democratiche dell’Iran con sede a Roma) ha portato una testimonianza carica di dolore e di denuncia a fianco dei suoi connazionali, ha chiesto l’organizzazione di una fiaccolata di solidarietà nel capoluogo adriatico e ha affermato “come dopo 43 anni di leggi disumane e misogine contenute nella costituzione iraniana, la scintilla si è sprigionata e difficilmente si fermerà nonostante gli abusi sulle donne, l’uso delle armi contro la popolazione inerme, il ricorso alle pene capitali e le impiccagioni in piazza. Questa volta credo che il mondo si sia accorto della tragedia iraniana. Le donne sono in prima linea e trascinano nella rivoluzione i loro uomini. Io ringrazio Pescara per la vicinanza”.

Mania Mehrabi, in rappresentanza degli iraniani di Pescara, ha sottolineato “come siano 109 le persone che rischiano la vita e come la reazione del regime dimostra che lo stesso sia in difficoltà. Una cosa è certa, la gente del mio paese non si fermerà, perché ormai è troppo forte il desiderio di cambiamento. La protesta assume al contrario vigore giorno dopo giorno. Per questo ringrazio tutto il Consiglio comunale e il sindaco e chiedo che si uniscano alla comunità internazionale per esprimere la loro solidarietà al popolo iraniano e adottino tutte le iniziative e le modalità di cui dispongono per protestare contro la violenta repressione in atto. Gli iraniani devono scegliere liberamente e democraticamente il loro futuro. Chiedo quindi al Consiglio comunale di Pescara di unirsi alla comunità tutta nella richiesta al Governo italiano di condannare ufficialmente le violenze in atto sulla popolazione iraniana e di sostenere il diritto alla libertà e alla democrazia. Questo non con un’iniziativa episodica, ma facendosi promotore di una manifestazione aperta e partecipata dinanzi alla Prefettura di Pescara per la fine delle violenze e per consegnare al Prefetto un documento per una maggiore pressione diplomatica sul governo degli ayatollah”. Infine, Bahram Tirbandpey, imprenditore da parecchi anni a Pescara, si è detto “sicuro che le cose in Iran cambieranno. Finora non ho mai visto questa possibilità ma ora ho iniziato a crederci. Sono col cuore vicino ai miei connazionali, spero davvero che la comunità internazionale aiuti l’Iran”.

Il sindaco Carlo Masci nel suo breve intervento ha detto che “la vicinanza della comunità pescarese al popolo iraniano è totale. Dopo ciò che abbiamo ascoltato qui oggi c’è davvero poco da aggiungere. Sono parole che interpretano un sentimento diffuso di vicinanza e di solidarietà che è di noi tutti e che certo non può accettare di assistere senza far nulla a questa violenza indicibile. Le immagini di quella gru con quei corpi dei ragazzi impiccati colpiscono il cuore; partecipiamo tutti a questo dramma insieme ai tanti iraniani che vivono qui a Pescara e con i quali si è creato nel tempo un rapporto solido. Pescara è vicina all’Iran e siamo a disposizione per qualsiasi intervento si possa fare per sostenere la libertà dell’Iran”.

La vicepresidente del Consiglio Stefania Catalano ha rimarcato “la vicinanza del Consiglio comunale di Pescara all’Iran. Auspico anche un coinvolgimento delle scuole, proprio perché bisogna divulgare, a cominciare dai ragazzi, quei valori di libertà e democrazia per i quali gli iraniani stanno combattendo. Vi esprimo quindi la nostra solidarietà e la nostra disponibilità”.

Il testo della lettera approvato dall’aula sarà trasmesso all’Ambasciata dell’Iran in Italia e per conoscenza al Ministero degli Esteri.

Il Consiglio comunale ha successivamente approvato anche le delibera riguardante la modifica del Regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali e la loro civile convivenza con gli animali.

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