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Pescara: il museo delle meraviglie …c’era… non c’è….ci sarà?

da Donatella Di Biase

PESCARA – Si è svolta, ieri, una seduta della Commissione Lavori pubblici convocata sul ‘caso’ del Museo del Mare in seguito al sopralluogo effettuato presso la struttura lunedì scorso.Alla riunione ha preso parte  il  progettista, l’ingegner Rosato, che ha svelato un’amara realtà, pure nota alla precedente amministrazione di centro-sinistra che aveva addirittura anche inaugurato il ‘museo fantasma’.

Infatti  eravamo rimasti al fatto che dopo  undici anni di cantiere e nove diversi appalti, Pescara ha una scatola vuota, apprendiamo oggi che addirittura Pescara  non avrà il Museo del Mare. L’attuale edificio, ancora in via di riqualificazione,nato dalle ceneri dell’ex Istituto Di Marzio, sul lungofiume nord, sarà infatti una struttura di servizio per il futuro Museo ancora tutto da costruire, con un investimento necessario stimato in 5milioni di euro.

L’attuale edificio potrà ospitare solo uffici, una reception, la biblioteca e gallerie di collegamento, tra cui una adibita ad allestimenti provvisori. Non ci sono invece spazi per la collezione dei grandi cetacei, né per la collezione di conchiglie donata da un privato.

Ha ricordato il Presidente Foschi:

già dopo il sopralluogo erano emerse delle incongruenze su un Museo che a oggi è una bella ‘scatola’ vuota : ci sono pareti tinteggiate, gli oblò che riproducono il fondo di una nave lungo il corridoio che pensavamo dovesse ospitare i resti di una balena spiaggiata, ci sono gli spazi già ricavati per uffici e biblioteca, distribuiti su tre piani, e al quarto livello un terrazzo panoramico, senza pavimentazione, e addirittura uno spazio per un eventuale punto ristoro. Peccato che per costruire tale contenitore, nato sulle ceneri dell’ex Istituto ‘Di Marzio’ siano stati necessari sino a oggi undici anni di cantiere e ben nove micro-appalti che, come prevedibile, non hanno consentito di completare l’opera, ancora oggi un’incompiuta, nonostante alcuni consiglieri del centro-sinistra si ostinino a ricordare di aver lasciato alla città un ‘museo’ dove però non c’è nulla da esporre né spazi agibili da allestire, come emerge dalla lettura delle carte.

Foschi ha ripercorsol’iter travagliato di questa opera incompiuta ed ha ancora detto:

e oggi è arrivata la sorpresa: l’ingegner Rosato ha infatti chiarito che manca ancora un’ultima tranche di opere, pari a circa 150mila euro, già previste nel triennale, necessarie per completare solo la recinzione esterna e la pavimentazione del terrazzo al quarto piano, escludendo l’allestimento del punto-bar, opere che comunque ci consentiranno di aprire al pubblico a malapena il pianterreno della struttura che comunque non sarà il ‘Museo del Mare’ sbandierato dal vecchio governo cittadino.

Quell’edificio sarà infatti una struttura di servizio al futuro Museo, ancora da costruire sull’area lasciata libera dalla parte demolita dell’ex Istituto Di Marzio, adiacente l’attuale manufatto, con un investimento di almeno altri 5 milioni di euro. Nel fabbricato di servizio già realizzato sono previste gallerie di collegamento, la reception, uffici, una biblioteca e una piccola porzione dedicata alle mostre temporanee o allestimenti provvisori destinati a traslocare nel ‘Museo che sarà’.

Non c’è dunque lo spazio per la mostra dei cetacei, né tantomeno per ospitare la collezione delle conchiglie, oggetto di una donazione, collezione che tra l’altro secondo l’ingegner Rosato sarebbe anche in contraddizione con l’idea del progetto stesso del Museo delle Meraviglie Marine e che dunque imporrebbe, da parte dell’amministrazione comunale, anche una selezione perché non è la quantità di opere a creare un museo, ma la loro qualità. Non solo: anche l’appalto effettuato per l’allestimento dell’attuale edificio, aggiudicato all’impresa siciliana Art2 Designer di Floridia Giuseppe, prevede solo la fornitura dell’arredo per la reception, qualche lampada, qualche panca di seduta, tavoli e sedie per la biblioteca, e poche teche, con la spesa irrisoria di appena 69mila euro, dimostrando che il fabbricato non doveva essere allestito per ospitare resti di cetacei o altri elementi, come la passata amministrazione di centro-sinistra ben sapeva.

Oggi l’unica alternativa sarebbe quella di stravolgere l’attuale assetto interno dell’edificio e, addirittura, rinunciare anche alla biblioteca per adattare quelle sale a spazi espositivi, con un appalto però già realizzato per l’allestimento. A questo punto occorrerà trovare una soluzione: mercoledì prossimo ci riuniremo in seduta congiunta con la Commissione cultura per esaminare insieme gli spazi situati all’interno dell’edificio e valutare l’ipotesi migliore per una sistemazione, seppur provvisoria, degli allestimenti previsti.

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