PESCARA -Il Presidente della Commissione Lavori pubblici Armando Foschi al termine del sopralluogo effettuato ,ieri, presso la struttura del Museo del Mare ha evidenziato i problemi del manufatto e soprattutto i numeri che lo riguardano. Dopo 11 anni di cantieri, 9 appalti, decine di progetti e quello che più stupisce dopo somme considerevoli investite nell’opera questa è “una scatola vuota”, non ancora agibile. E’ veramente il Museo delle Meraviglie..pescaresi. E’ anche vero che in questa città siamo abituati alle grandi opere che durano per decenni con enorme dispendio di denaro pubblico, ma che un museo dovesse diventare una” costosa incompiuta” fa veramente meraviglia.
Il Presidente Foschi ha così riassunto il contorto e poco comprensibile iter della ristrutturazione dell’ex Istituto ‘Di Marzio:
in sostanza oggi il Museo delle meraviglie marine è solo un contenitore incompleto: ci sono pareti tinteggiate, gli oblò che riproducono il fondo di una nave lungo il corridoio che ospiterà i resti di una balena spiaggiata, ci sono gli spazi già ricavati per uffici, biblioteca, sale espositive, distribuiti su tre piani, e al quarto livello un terrazzo panoramico, senza pavimentazione, e addirittura uno spazio per un eventuale punto ristoro. Peccato che per costruire tale contenitore, nato sulle ceneri dell’ex Istituto ‘Di Marzio’ siano stati necessari sino a oggi undici anni di cantiere e ben nove micro-appalti che, come prevedibile, non hanno consentito di completare l’opera, ancora oggi un’incompiuta, nonostante alcuni consiglieri del centro-sinistra si ostinino a ricordare di aver lasciato alla città un ‘museo’ dove però non c’è nulla da esporre né spazi agibili da allestire, come emerge dalla lettura delle carte: i lavori presso la struttura sono iniziati nel 1999, con la giunta Pace, che ha approvato il primo progetto di riqualificazione complessiva dell’immobile per un importo pari a 1milione di euro.
Nel febbraio del 2003 è stato approvato il progetto esecutivo per i lavori di completamento funzionale di una parte del fabbricato, per un importo pari a 120mila 226 euro, derivanti dalle economie del progetto madre, due interventi conclusi nel luglio del 2004. Nel Piano triennale del 2004 sono stati inseriti altri 500mila euro sempre per la ristrutturazione: nel settembre del 2004 il costo dei progetti esecutivo e definitivo salgono a 623mila 949 euro , somma investita nel 2005 sotto la voce di ‘adeguamento alle normative antisismiche dell’edificio’. Il 12 marzo del 2007 è arrivata l’ennesima perizia di variante tecnica, per un importo pari a 320mila 295 euro, lavori iniziati il 24 gennaio 2006 e conclusi il 16 maggio 2007. Ma non è finita: il 5 giugno 2008 è arrivato l’ennesimo cantiere per l’importo pari a 800mila euro per il secondo lotto, secondo stralcio, dei lavori di ristrutturazione; e infine il 26 febbraio del 2009 è subentrata la prima perizia di variante tecnica e suppletiva, che ha richiesto l’ulteriore investimento di 94mila 622 euro; e ancora il 17 marzo 2009 è stato approvato il progetto definitivo-esecutivo di completamento per l’importo di altri 100mila euro, cantiere terminato nel novembre scorso. Ma, nonostante la pioggia di opere e di imprese piovute in undici anni, la struttura non può ancora essere riconsegnata alla città perché mancano altri dettagli: occorre ancora realizzare la pavimentazione del terrazzo e il recinto di protezione tutt’attorno all’edificio, sul versante lato fiume, opere che costeranno altri 151mila 935 euro, somma già disponibile e pronta per andare in appalto.
Mercoledì prossimo, 7 luglio, in Commissione ascolteremo tutti i tecnici e i progettisti per capire come sia possibile che, dopo undici anni di lavoro, quella struttura non sia ancora stata completata e cosa abbia di fatto ritardato in modo spaventoso la sua apertura. Non solo: stamane gli uffici tecnici hanno ufficializzato che una volta aperto il Museo del mare, resterà ancora operativo anche il Museo ittico, situato a due passi, rischiando però, a questo punto, di generare un incredibile doppione con l’inevitabile aggravio dei costi, altro ‘caso’ che tenteremo di approfondire.
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