Sarà presentato domani il volume in cui sono racchiusi un messaggio di speranza e una ferma condanna della società dell’apparire , ma soprattutto in cui traspare la continua ricerca di Dio da parte dell’autrice.Un forte invito a riflettere su affetti e valori autentici
PESCARA – Domani, 12 novembre , alle ore 17.30 presso la sala consiliare della circoscrizione Portanuova, in piazza Grue a Pescara sarà presentato “La danza del rondone” : il nuovo libro di poesie della poetessa pescarese Marisa Lascialandà. All’evento, promosso dalla casa editrice Sigraf e dall’associazione culturale San Benedetto di Rosciano (http://www.associazioneculturalesanbenedetto.it/), parteciperanno lo scrittore Licio di Biase che ha curato la prefazione della raccolta di poesie, l’editore Giuseppe di Lisio e la critica letteraria Arianna di Tommaso, referente area letteratura e poesie dell’associazione San Benedetto. Dopo la sua prima raccolta intitolata “Gemme di corallo” la poetessa torna alle stampe con questo nuovo lavoro: 93 componimenti nella forma e nello stile dell’ermetismo del 900 italiano di poeti come Ungaretti e Montale.
Il genere però non deve spaventare il lettore che troverà nei testi della Lascialandà attimi cristallizzati, istantanee, foto tridimensionali da guardare sotto diverse angolazioni. Riconoscerà momenti di vita quotidiana raccontati splendidamente dall’uso attento e ricercato che la poetessa fa dei versi, capace in poche
Filo conduttore dell’opera è sostanzialmente un messaggio di speranza e al contempo una ferma condanna della società per la sua mancanza di valori, persi nel tempo, e sacrificati in nome del progresso. L’autrice a tutto questo non ci sta, e lo grida con forza nei suoi versi. Nelle sue poesie troviamo un’ode all’amore universale, alla speranza, il sempre tenero ricordo dell’amata madre perduta troppo presto, la ferma condanna della guerra, per la quale non esiste giustificazione, il rimpianto per il mondo gioioso e spensierato dell’infanzia. La sua è una continua ricerca di Dio e della pietà divina nei confronti dell’essere umano. E’ la venerazione di quegli affetti e valori veri ed essenziali, senza i quali non avrebbe alcun senso vivere.
Scrive Licio di Biase nella presentazione de “La danza del rondone”:
la poesia di Lascialandà è ricca di una musicalità caratterizzata dall’uso appropriato di termini a volte dimenticati, così come i valori, ma che ridestano sapori e desideri di un mondo antico ricco di umanità. L’autrice ci spinge con la sua poesia ad una profonda meditazione sulla contemporaneità e sull’esigenza di uno sforzo per ritrovare la dimensione esistenziale ripartendo da Dio. Un libro da leggere e su cui meditare.
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