PESCARA – Il sindaco di Pescara Alessandrini festeggia il primo anno di governo, ma i cittadini cosa hanno da festeggiare? É questo il senso del comunicato del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri che ha commentato l’evento previsto per domani adducendo osservazioni pertinenti e condivisibili sulla inopportunità della festa. Si festeggia forse una diminuzione delle aliquote di tasse, imposte e tributi, delle tariffe di asili nido, mense scolastiche, impianti sportivi, e scuolabus? Forse i pensionati, che beneficiavano di sconti, agevolazioni ed esenzioni, festeggiano perché si non si sentono più discriminati e possono anche loro pagare Irpef e tasse? Forse si festeggia il pre-dissesto di bilancio? Forse si festeggia la riapertura alle auto di Corso Vittorio per restituirgli il suo vecchio e discutibile primato di strada inquinata?
Potremmo continuare con le domande, ma vogliamo essere gentili perché forse ci sfugge qualcosa e come esortava Platone.
Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.
Evidentemente checché ne dica Sospiri il sindaco si ritiene soddisfatto del suo agire e di quello della sua Amministrazione e quindi festeggia lasciando che che gli altri parlino a loro piacimento.
“Davvero abbiamo una seria difficoltà a capire quale ricorrenza voglia celebrare domani Alessandrini, peraltro – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri – con una scelta infelice della data, il 16 giugno, ultimo giorno utile per tutti i cittadini per pagare la batosta fiscale di Imu, Tari, e Tasi, un salasso di centinaia di euro. E veramente immaginiamo la gioia di quei contribuenti che, dopo aver fatto ore di fila dinanzi agli sportelli, alla ricerca disperata di quei bollettini mai arrivati nelle case, e poi negli uffici postali per pagare, non staranno nella pelle, impazienti di andare ad applaudire in piazza quel sindaco e quell’amministrazione che li ha ridotti in miseria, semplicemente alzando al massimo tutte le imposte comunali, in nome di quel presunto pre-dissesto di bilancio che però poi non ha evitato, allo stesso sindaco Alessandrini, di firmare incarichi esterni a professionisti per oltre 200mila euro solo nel settore Lavori pubblici, una cifra in realtà destinata a crescere aggiungendo la spesa di ciascun settore. E immaginiamo la partecipazione sentita di quei 4.800 residenti del centro che a partire dal primo luglio dovranno sopportare il peso dell’ennesima gabella, il pagamento del parcheggio, una tassa ingiusta visto che la sosta gratis è obbligatoria per legge. E immaginiamo la gioia delle associazioni che da mesi si ritrovano a dover rinunciare a organizzare eventi culturali per l’impossibilità di accedere all’utilizzo degli spazi cittadini, le cui tariffe sono diventate inaffrontabili grazie a una chiara scelta politica del sindaco Alessandrini. E in prima fila, sempre per gli applausi, domani ci saranno le famiglie, quelle che hanno dovuto rinunciare, quest’anno, a iscrivere i propri bambini a ‘Lo sport non va in vacanza’, non potendosi permettere di spendere 100 euro di iscrizione per ogni figlio, per un evento che sino allo scorso anno, con il centro-destra, è stato sempre gratuito, famiglie che comunque dovranno mettere pesantemente mano al portafogli, da settembre, per permettersi di far mangiare i propri bambini a scuola o di andare all’asilo. E soprattutto immaginiamo che a fare da claque al sindaco Alessandrini ci saranno i pensionati a 700 euro al mese, quelli che sino allo scorso anno hanno beneficiato, giustamente, di sconti, agevolazioni ed esenzioni, e che invece oggi sono stati equiparati alla classe dei contribuenti vip e costretti a pagare Irpef e tasse. Ecco, davvero non comprendiamo cos’abbia da festeggiare o da raccontare ai pescaresi domani il sindaco Alessandrini, se non l’anno di drammatica recessione cui ha condannato la città, immobile, paralizzata, una città che in un anno non ha visto aprire un solo cantiere, né avanzare una sola proposta, anzi ha vissuto il blocco delle opere straordinarie appaltate e finanziate dal centro-destra. Mai scelta fu più drammaticamente sbagliata di quella operata dal sindaco Alessandrini di chiamare a raccolta i cittadini per raccontare un incubo lungo 365 giorni”.