Allo stadio Adriatico si gioca davanti a circa 8.000 spettatori, giornata fredda e campo in buone condizioni.
LE DISPOSIZIONI IN CAMPO – Indisponibili Olivi, Sembroni, Coletti e Verratti per infortuni vari e Zappacosta per squalifica, Cuccureddu schiera il 4-4-2 con Pinna in porta, in difesa da destra Zanon, Romito, Mengoni e Petterini, in mediana Tognozzi e Dettori con Gessa e Carboni ai lati, Artistico e Zizzari in avanti; Zanon, Vitale, Ganci e Sansovini si accomodano in panchina insieme a Prisco, Berardocco ed il recuperato in extremis, Bonanni. La Cavese di Stringara si presenta con il 3-5-2; Russo tra i pali, Cipriani, Farina e D’Orsi nel pacchetto arretrato, a centrocampo da destra Bacchiocchi, Maiorano, Scartozzi, Favasuli e Radi, in attacco Schetter appoggia l’ariete Bernardo.
PRIMO TEMPO DAI DUE VOLTI – La contesa è preceduta dall’emozionante ricordo da parte dei tifosi della Curva Nord verso il loro capo-tifoso scomparso prematuramente quattro anni fa, Marco Mazza detto Bubù; splendida la coreografia dei Rangers che colorano tutto il settore a lui dedicato di biancoazzurro.
La formazione di Cuccureddu inizia all’attacco rendendosi realmente pericolosa solo all’ottavo minuto con un’azione personale di Gessa che conclude dai 25 metri di destro trovando il palo interno alla sinistra di Russo; Dettori imposta la maggior parte delle azioni che trovano sbocco sulla sinistra ma i cross di Petterini e Carboni sono sempre fuori misura e non si registrano occasioni da rete.
Dopo qualche difficoltà iniziale, gli ospiti trovano facilmente le contro-misure e vanno in vantaggio al 22’; Schetter va in fuga sulla sinistra, Mengoni non riesce a chiuderlo e sul cross al centro Bernardo sorprende Romito e mette in rete di testa anticipando Petterini e Pinna.
Vantaggio campano sorprendente e partita in salita per la squadra di Cuccureddu.
Continua il possesso-palla e qualche iniziativa dalle fasce ma non si producono i frutti sperati; al 25’ girata di testa a lato di Mengoni su cross di Petterini mentre al 44’ si fa pericolosa la formazione ospite con Favasuli, servito da Schetter, ma la girata di destro viene deviata in angolo da Mengoni. Nel finale di primo tempo Gessa coglie impreparata la difesa ospite involandosi in contropiede e Farina compie un fallo da ultimo uomo bloccando l’ala pescarese lanciato verso la porta avversaria ma con cinquanta metri ancora da compiere. Il direttore di gara ammonisce il giocatore campano considerando giustamente la non chiara occasione da rete e la presenza di un altro difensore della Cavese quasi in linea con Gessa ma sul lato opposto.
Il centrocampista pescarese lascia il campo claudicante ma rientrerà dopo l’intervallo in non perfette condizioni fisiche.
SECONDA FRAZIONE DA DIMENTICARE – La ripresa inizia senza cambi ma Cuccureddu cerca di affrettare i tempi per cercare la rimonta optando per due sostituzioni al 5’ ed al 7’, fuori Petterini e Gessa dentro Sansovini e Ganci; la squadra viene disposta con il 3-4-3 mai provato in precedenza e con almeno tre giocatori fuori ruolo. Medda, Romito e Mengoni nel pacchetto arretrato, Ganci e Carboni esterni a centrocampo, Tognozzi e Dettori in mediana, Sansovini si posiziona alle spalle dei due attaccanti Zizzari ed Artistico.
All’8’ e al 9’ una conclusione di Artistico in area ed un bel destro di Ganci su punizione dalla distanza trovano l’ opposizione di Russo.
Al 10’ Pozza sostituisce Scartozzi infortunato.
Al 16’ la Cavese raddoppia; Schetter pressa Romito sulla fascia destra, lo manda in tilt rubandogli il pallone, entra in area dopo averlo ubriacato con una doppia finta ed insacca la sfera all’incrocio con uno splendido tiro a giro.
Al 25’ esce proprio Schetter ed entra Cruz mentre Cuccureddu inserisce Bonanni al posto dello spento Carboni ma la musica non cambia; la Cavese arretra e si dispone col 5-4-1 difendendosi a denti stretti ma con ordine.
Al 26’ Artistico serve al centro Sansovini dopo un ottimo spunto personale sulla sinistra ma l’attaccante romano arriva in leggero ritardo per il tap-in.
Al 40’ il direttore di gara decreta un dubbio rigore per un presunto fallo su Zizzari ma Bonanni calcia un violento sinistro che si stampa sull’incrocio dei pali sprecando l’occasione per riaprire il match.
E’ Zizzari all’88’ a sfruttare una palla vagante in area mettendo in rete dopo una mischia davanti al portiere; ma è solo un episodio ed il Pescara non riesce a creare nulla nei sei minuti di recupero concessi mostrando solo molta confusione e qualche iniziativa personale.
La Cavese espugna l’Adriatico con pieno merito e per i biancoazzurri arriva la prima sconfitta interna stagionale proprio contro l’ultima in classifica.
CONSIDERAZIONI FINALI – Nel giorno del ricordo del capo-tifoso Marco Mazza, il Pescara offre la sua prestazione peggiore evidenziando una netta involuzione tecnico-tattica. Squadra senza né capo né coda soprattutto nella seconda frazione di gioco quando disposta con il 3-4-3 si è affidata alle iniziative personali ed ai lanci lunghi dalla difesa scavalcando il centrocampo; i quattro attaccanti più Bonanni contemporaneamente in campo sono sembrati la classica mossa della disperazione per recuperare un risultato ormai compromesso. Tra i peggiori in campo sicuramente Romito, già con la testa a Benevento e colpevole su entrambi i gol ospiti, Tognozzi ed un po’ tutto il reparto arretrato.
In termini di classifica il Pescara spreca una grande occasione e resta al quarto posto a quattro punti dal Verona bloccato domenica in casa dal Lanciano, prossimo avversario nel derby; Reggiana e Cosenza viaggiano a mille e dalle retrovie si avvicina anche il Taranto.
Dunque in pieno mercato di gennaio il dubbio che attanaglia società, tifosi ed addetti ai lavori è la sostituzione o meno del tecnico sardo; salta la panchina e Daniele Arrigoni resta alla finestra. Acquisti e cessioni sono ovviamente legati alla scelta di De Cecco e soci ma una sterzata rapida e decisiva appare la soluzione più logica non tanto per i risultati conseguiti ma soprattutto per il non-gioco espresso in campo.