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Pescara, iniziata la demolizione dell’ex Cofa

da Redazione

politica-abruzzo_ponte-nuovo-a-pescara-sospiri-rivendica-i-meritiSospiri : “930mila euro per buttare giù quei capannoni che nel 2013 il Pd ci ha impedito di abbattere”

PESCARA – Il  Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento all’inizio odierno della demolizione dell’ex Cofa ha ricordato che due anni  tale intervento  non sarebbe costato un euro agli abruzzesi. Oggi i cittadini pagheranno 930mila euro, più 14mila euro di eventuale premialità, per veder buttare giù quei capannoni che nel 2013 il Pd  ha impedito di abbattere. Due anni fa sarebbe cominciata la riqualificazione dell’intera area della riviera sud di Pescara, a vocazione turistica, riqualificazione di nuovo a costo zero per i pescaresi, e che sarebbe stata finanziariamente coperta dalla Camera di Commercio. Oggi non si sa  cosa ne sarà di quel vuoto urbano, destinato a restare tale per anni, senza alcuna possibilità di sviluppo turistico.
“Che l’ex Cofa fosse una bruttura, un’offesa alla città, si sapeva e per questo per cinque anni il centro-destra ha lavorato istituzionalmente, e nel rispetto delle norme urbanistiche, per eliminare quella cicatrice – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri – sino a giungere alla stipula di un protocollo d’intesa tra Comune-giunta Albore Mascia, Regione-giunta Chiodi e Camera di Commercio-Presidente Becci che avrebbe eliminato ogni spesa per le casse pubbliche: la Regione avrebbe ceduto all’Ente Camerale la proprietà della superficie, incassando 11milioni 830mila euro,che sarebbero stati reinvestiti in opere pubbliche su Pescara. Il Comune aveva già deciso, attraverso il Piano attuativo particolareggiato 2, cosa la Camera di Commercio avrebbe potuto realizzare sulla superficie, ossia solo strutture espositive, ricettive, alberghi, ristoranti, un’area commerciale e spazi collegati al mondo marino, sempre garantendo, ovviamente, il rispetto della ‘vista mare’. Il Pd, con il suo ostruzionismo, ci ha impedito di ratificare quel Protocollo d’intesa in Consiglio comunale, tenendo in ostaggio un’intera città per tre giorni in aula, sino alla scadenza dei termini. Oggi quello stesso Pd, con il Presidente D’Alfonso, si presenta con una operazione di facciata che però, questa volta, e sia chiaro, paghiamo noi cittadini e non la Camera di Commercio o qualche privato. Per la demolizione dell’ex Cofa gli abruzzesi sborseranno 930mila euro, oltre ad altri probabili 14mila euro quale premialità per la ditta se porterà a termine l’intervento prima dei 45 giorni previsti in appalto. Ma c’è di più: demoliti i vecchi capannoni dell’ex Cofa, senza aver incassato alcunché, quindi con un danno erariale a carico delle casse regionali, nell’area resterà il vuoto urbano, senza alcun progetto di ricostruzione, di riqualificazione o di sviluppo turistico. Come sempre il Presidente D’Alfonso si affida al ‘dibattimento di idee’ e al ‘combattimento di filosofie’, e purtroppo sappiamo bene cos’hanno prodotto sulle aree di risulta di Pescara sei anni di combattimenti. Non solo: resta il problema del mancato rispetto delle norme, che suscitano sempre un certo fastidio nel presidente. Di fatto oggi quella demolizione è avvenuta in presenza di un parere negativo del responsabile del procedimento, il geometra Massacese del Comune di Pescara, non superato, al momento, da altri documenti, perché la demolizione non si poteva fare in mancanza del Piano attuativo, che non è mai stato approvato per colpa dell’ostruzionismo del Pd. Ma a quanto pare al presidente Pd D’Alfonso, e, in questo caso, anche al sindaco di Pescara Pd Alessandrini, è possibile fare tutto anche bypassando e ignorando consapevolmente le regole, perché il ‘fine giustifica i mezzi’, una filosofia molto pericolosa in politica e, soprattutto, nella pubblica amministrazione”.

 

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