Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli ufficializzando l’esito della Commissione che ha visto la partecipazione di due responsabili dell’Arta, il Direttore Giusti e il dottor Colangeli.
“Avevamo iniziato a verificare tale tendenza già a fine primavera 2020 quando, a fronte dei primi due o tre mesi di lockdown, con il traffico veicolare privato pressocchè fermo, abbiamo chiesto un primo report all’Arta – ha ricordato il Presidente Petrelli – e già i primi dati avevano dato indicazioni chiare seppur ancora preliminari, ovvero il traffico automobilistico non aveva un’influenza diretta sull’andamento dei valori delle polveri. Abbiamo chiesto all’Arta di Pescara di approfondire tale tema e l’Agenzia ha preso parte a uno studio regionale che a oggi ha già confermato il trend: la riduzione dei volumi di traffico veicolare privato determinata dal lockdown generale tra marzo e giugno e che poi, con la seconda ondata in autunno, ha comunque decisamente limitato gli spostamenti, ha effettivamente ridotto i livelli di benzene e biossido di azoto, ma non ha influito sui valori delle polveri Pm10 e Pm2,5, che anzi avevano fatto registrare una punta record il 28, 29 e 30 marzo per l’arrivo di polvere di origine desertica. Andando a spulciare tra le possibili cause di tale situazione, emerge innanzitutto l’influsso derivante dagli impianti di riscaldamento accesi nelle case, negli uffici e nelle scuole. Dato confermato, peraltro, già nel periodo immediatamente pre-natalizio sino a oggi: con l’ovvio abbassamento delle temperature per l’arrivo dell’inverno, e dunque la prolungata accensione delle caldaie, peraltro con una permanenza prolungata dei cittadini nelle proprie abitazioni, associati a una prolungata stabilità atmosferica, dunque in assenza di piogge, Pm10 e Pm2,5 sono tornati a salire, facendo registrare delle punte e dei superamenti del limite di 50 microgrammi. In realtà, come hanno specificato gli stessi responsabili dell’Arta, nel corso del 2020 i valori sono rimasti sostanzialmente al di sotto dei limiti, tant’è che la centralina del teatro d’Annunzio ha alzato il cartellino rosso per sole 8 giornate, e solo 18 i giorni critici per le centraline di via Firenze e via Sacco, ovvero ben al di sotto delle 35 giornate limite consentite dalla legge, superate le quali le amministrazioni devono assumere provvedimenti urgenti e drastici, a partire dal blocco del traffico. La stessa tendenza si profila anche per il 2021, almeno nelle premesse del mese di gennaio. Secondo l’Arta – ha aggiunto il Presidente Petrelli – comunque negli ultimi anni si è registrato a Pescara un netto miglioramento in merito alla presenza dell’inquinamento atmosferico, seppur non possiamo considerare la città salva da possibili criticità perché già il superamento di una media giornaliera delle polveri ultrasottili deve suonare come un campanello d’allarme. È però evidente che per ridurre ulteriormente i valori dell’inquinamento si debba agire su fronti alternativi o paralleli rispetto al traffico, ad esempio potenziando i controlli obbligatori sulle caldaie e incrementando il fondo dei contributi da destinare alla sostituzione di vecchi impianti con caldaie ecosostenibili di ultima generazione che contribuiscono evidentemente a migliorare la qualità dell’aria. Ovviamente porteremo il tema all’attenzione della giunta e dell’assessore delegato Isabella Del Trecco anche per verificare la possibile strategia amministrativa da attuare”.
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