Pescara, installazione bacheche per Università

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L’amministrazione comunale  spera  così  di eliminare  le affissioni abusive sulle cortecce dei platani

PESCARA – I  consiglieri delegati al Verde, Gianni Santilli, e all’igiene e decoro urbano, Armando Foschi,  hanno assistito ieri  in viale Pindaro, dinanzi alla recinzione dell’Università D’Annunzio, alle  operazioni di sistemazione delle bacheche per affissioni. Presente anche il consigliere comunale Marco Mambella. L’amministrazione comunale  di Pescara  d’ora in poi non tollererà più  le affissioni abusive su alberi e pali della pubblica illuminazione in viale Pindaro, a ridosso dell’Università ‘D’Annunzio’. Come preannunciato nei giorni scorsi  è stata ultimata  la sistemazione delle sei bacheche sulle quali i ragazzi, ma anche lo stesso Ateneo, potranno affiggere annunci, locandine, avvisi o altre comunicazioni, come l’affitto o la ricerca di posti letto. Annunci sui quali ci sarà anche un rigido controllo: le Forze dell’Ordine potranno infatti periodicamente prelevare qualche annuncio anche per effettuare verifiche circa la regolarità dei contratti sugli appartamenti . Si spera  in questo modo  che la consuetudine di conficcare puntine  nei tronchi dei platani, segno di una diffusa  inciviltà ,venga eliminata.

Hanno ricordato i consiglieri Santilli e Foschi:

lo scorso anno, in autunno  è emerso il problema relativo all’utilizzo dei tronchi dei platani esistenti in viale Pindaro come ‘bacheche volanti’ dove i giovani universitari e gli utenti in genere vi attaccavano, con scotch e puntine, ogni genere di avviso: libri usati posti in vendita, auto e moto di seconda mano da piazzare sul mercato, eventi di vario genere, e soprattutto la ricerca o l’offerta di appartamenti in affitto. E i mesi di luglio, agosto e settembre sono i peggiori: quei foglietti si moltiplicano a centinaia, ricoprendo interamente gli alberi, creando un evidente danno ambientale, oltre che dando una pessima immagine del paesaggio. Lo scorso anno Polizia municipale e Guardia di Finanza hanno effettuato dei veri blitz per scoraggiare tale consuetudine, comminando decine di sanzioni e verbali, e in particolare contro il mercato degli affitti in nero, organizzando delle ‘sorprese’ ai danni dei proprietari che proponevano posti letto senza contratto ai giovani universitari. E tali blitz, proseguiti anche nel periodo invernale, si sono ripetuti appena la scorsa settimana, con una bonifica completa dell’area. Nel frattempo il Consiglio comunale, sempre lo scorso anno, è intervenuto sulla vicenda approvando un ordine del giorno in cui si dava mandato al Comune di installare delle vere bacheche in viale Pindaro, per offrire una valida alternativa a studenti e facoltà, un’operazione che ci ha costretto a seguire una procedura più lunga del previsto perché di fatto abbiamo dovuto opportunamente coinvolgere anche l’Ateneo, che in qualche modo effettuerà una sorta di controllo anche sul contenuto degli avvisi affissi nelle bacheche, avvisi che dovranno sempre rispettare le regole e le norme del decoro e del buon senso. Oggi abbiamo completato l’installazione delle bacheche, tre impianti in tutto per sei spazi complessivi a disposizione di Università, studenti e utenti in genere, impianti recuperati dai nostri magazzini perché si tratta delle vecchie bacheche dell’Albo Pretorio, dismesse il 31 dicembre 2010 e che abbiamo completamente ristrutturato, dunque un’operazione, quella odierna, avvenuta a costo zero per l’amministrazione e per la città che abbiamo però dotato di un importante servizio. Le bacheche  sono già operative e infatti già stamane i primi ragazzi sono arrivati a sistemarvi degli avvisi, ragazzi e utenti ai quali chiediamo impegno e sensibilità per aiutarci a eliminare una consuetudine che offende il decoro e l’immagine della città oltre che l’ambiente. Per tale ragione da oggi scatta la tolleranza zero: nei prossimi giorni ci saranno ulteriori controlli a tappeto degli agenti del Corpo Forestale dello Stato, della Guardia di Finanza e della Polizia municipale per verificare la situazione ed eventualmente ritirare gli avvisi che ancora verranno trovati arbitrariamente affissi sui tronchi dei platani per far partire i relativi procedimenti sanzionatori previsti.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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