Home » Attualità » Scuola » Pescara, intesa Comune e Università su architettura cittadina

Pescara, intesa Comune e Università su architettura cittadina

da Redazione

Fusero-AlessandriniPreviste borse di studio finanziate con il taglio del 20% dell’indennità del sindaco e grazie alla compartecipazione di altri soggetti economici

PESCARA – Firmato questa mattina  presso la Sala Giunta il protocollo d’intesa fra Amministrazione comunale di Pescara  e il Dipartimento di Architettura dell’Università d’Annunzio, che consentirà l’apertura di un percorso condiviso e innovativo di sviluppo per la città e l’Ateneo. Il protocollo firmato dal sindaco Marco Alessandrini e dal professor Paolo Fusero, Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, attiverà progettazioni a titolo gratuito per entrambi gli enti e borse di studio per gli studenti che vi lavoreranno, che verranno in parte finanziate con il taglio del 20 per cento dell’indennità del sindaco.

Oggetto dell’attività prevista dal protocollo e del progetto sono alcune zone strategiche della città, quali: Ex Fea, piazza Primo Maggio, parco nord, area di risulta, ex cementificio, area del ponte delle Libertà (ultimo lotto strada Pendolo), aree industriali dismesse, scalo di Porta Nuova (con nuova sede Vigili), Corridoio Verde, Porto e Aeroporto. Alla firma era presente anche il presidente della Commissione Consiliare Gestione Territorio, Ivano Martelli.

Intesa Comune e Università su architettura cittadina“Questo documento nasce da una serie di incontri avuti da dicembre in sedi scientifiche – spiega il sindaco Marco Alessandrini – e ha nella condivisione di alcuni concetti chiave in ordine ai processi di trasformazione urbana, che riguardano Pescara la sua strategia. Non è casuale che presentiamo tale documento in un momento in cui il Consiglio Comunale approva il piano di riequilibrio economico e finanziario. Vogliamo essere fautori del risanamento ma non abdighiamo all’idea di governare anche i processi di risanamento urbano da svolgere. I temi basilari del protocollo sono la mobilità dolce, la valutazione delle reti naturalistiche, il concetto di smart-city e macroregione Adriatico-Ionica.

Su di essi abbiamo ragionato con il Dipartimento di Architettura, che svolge la terza missione, ovvero quella che vede l’università valorizzare e trasferire le sue conoscenze attraverso l’apertura al mondo non accademico. La firma di oggi è il primo passo di un percorso, che avviene senza oneri per il Comune e per il Dipartimento. A questo progetto lavoreranno docenti a titolo gratuito e gli studenti con delle borse di studio, una quota parte di queste verrà coperta dal taglio del 20 per cento dell’indennità del sindaco, che si aggiungerà alla compartecipazione di altri soggetti economici.

L’appuntamento è per la presentazione di una prima bozza di lavoro, a luglio, quando questa fotografia e il documento verranno licenziati dal gruppo di lavoro. Noi crediamo alla partecipazione e ai processi innovativi e pensiamo che prima di definire tutte le fasi del progetto sarà indispensabile un confronto con i soggetti interessati in una serie di forum tematici, che accompagneranno il percorso di questa intesa. Dialogare con l’università non deve essere uno slogan vuoto, ma le istituzioni devono fare rete fra di loro. E noi abbiamo già cominciato”.

“Sembra che oggi sia iniziato un momento significativo per il futuro della vita della nostra città – aggiunge il consigliere Ivano Martelli, a capo della Commissione consiliare Gestione del Territorio – mai fino ad oggi si era pensato di guardare al futuro dell’assetto territoriale della città in modo così condiviso e partecipato. Apriamo un processo di condivisione e partecipazione a quelle, che saranno le trasformazioni della città chiedendo aiuto a chi questi processi li studia, ai cittadini ai quali apriremo questi studi e ciò che ne deriverà e gli ordini con le associazioni e le attività economiche”.

“La terza missione è il rapporto con il territorio – illustra il professor Paolo Fusero – Al progetto lavoreranno tanti docenti del Dipartimento, coinvolgeremo circa un centinaio di studenti, nelle varie fasi, inclusi partner stranieri. L’organizzazione universitaria prevede un comitato scientifico per il coordinamento del lavoro di tutti i docenti e che analizzerà tutti i temi e gli approfondimenti. Due i filoni: quello che si chiama elaborazione della vision, una sorta di pianificazione strategica di un insieme di aree indicate dall’Amministrazione su cui rifletteremo; l’altro è quello del dossier di approfondimento che consegneremo in luglio durante forum di condivisione pubblica.

La riflessione parte dal principio che la città è un organismo vivente e qualsiasi cosa si faccia ha influenza su tutto l’organismo. Vorremmo dunque definire le condizioni e le vocazioni alla trasformazione. Costruita la visione strategica l’Amministrazione indicherà quali aree mandare in attuazione. Quello sarà il momento della costituzione delle cabine di regia che producono protocolli d’intesa con gli attori istituzionali più rappresentativi fino a quello che definirà il principio di trasformazione dell’area. La fase successiva sarà quella dei concorsi di idee per la progettazione, ma nel bando di concorso saranno contenuti i paletti strategici che derivano dall’iter precedente, principi guida da seguire. E’ importante, perché si tratta di un processo attivatore di economie e di passaggio alla fase attuativa”.

Ti potrebbe interessare