PESCARA – Il Direttivo della sezione Italia Nostra Pescara interviene con la seguente nota sull’abbattimento dell’ Istituto “Staccioli” e sulla disciplina del patrimonio edilizio storico.
L’Istituto delle suore “Staccioli” era ospitato in un bel parco sulla Riviera Nord, nel quale il fabbricato principale ospitava le religiose e la tradizionale attività educativa. Oltre che per la sua funzione sociale, svolgendo una funzione educativa in favore di generazioni di cittadini, il valore del complesso risiedeva nell’intima connessione tra i fabbricati e il patrimonio vegetale presente.
Dispiace che la Curia non sia riuscita ad assicurare la continuità di quella funzione, pur nella sopraggiunta necessità di alienare il complesso; dispiace che le Amministrazioni pubbliche , pur in presenza di un deficit di spazi per l’istruzione ed i servizi, non siano riuscite ad assicurarlo alla proprietà pubblica; dispiace che la nuova proprietà non abbia apprezzato il valore dell’edificio che, opportunamente ristrutturato nel rispetto delle sue linee essenziali, avrebbe potuto continuare a rappresentare una testimonianza della storia cittadina e del suo originario, più equilibrato rapporto dell’insediamento con il litorale.
Le notizie di stampa riferiscono che i permessi sono stati concessi regolarmente, anche per quanto riguarda l’osservanza dei vincoli paesaggistici e che la Soprintendenza Archeologia, Beni Artistici e Paesaggio abbia preservato almeno la storica recinzione in mattoni rossi e la piccola dependance a sud, ad essa integrata.
Se così è, Italia Nostra ritiene che ancora una volta emerge chiaramente come la tutela del nostro patrimonio storico sia inesistente.
Più volte abbiamo ricordato pubblicamente che all’apposizione di vincoli sulle principali emergenze monumentali, compito della S.A.B.A.P., vada affiancata una efficace disciplina urbanistica che, senza impedire gli opportuni adeguamenti del patrimonio storico diffuso, ne preservi i caratteri, le funzioni compatibili, le sagome ed i fregi decorativi.
Sempre più spesso abbiamo il riscontro che così non è nella nostra città; la indistinta applicazione dei premi di cubatura (che auspichiamo non siano stati applicati a questo caso) operata dopo il famigerato “decreto sviluppo” favorisce ancor di più questa tendenza alla sostituzione edilizia.
Per questo Italia Nostra continuerà a proporre all’Amministrazione Comunale (presente e futura) un insieme organico di provvedimenti che, peraltro, non sembrano aver trovato posto nell’attuale revisione delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG, nonostante Italia Nostra avesse presentato una specifica osservazioni.
Queste proposte sono volte ad impedire il ripetersi di tali episodi (si pensi all’attacco ancora in corso alle ville della Pineta Dannunziana); ma la prima di esse è di cancellare il vero e proprio incentivo alla demolizione costituito dal Decreto Sviluppo.