Lo ha affermato l’assessora Marchegiani che annuncia anche il recupero del pregiato altare ligneo che ne era parte integrante
PESCARA – L’assessora al Patrimonio Culturale del Comune di Pescara, Paola Marchegiani rende noto:
“Il Comune di Pescara, attraverso il suo assessorato al Patrimonio Culturale, intende conferire un rinnovato impulso alla valorizzazione dei propri beni culturali. Il restauro della piccola chiesa gentilizia intitolata a Sant’Anna, l’imminente recupero di Fonte Locca, l’esigenza di intervenire sulla stele dannunziana e la valorizzazione degli scultori Pietro e Andrea Cascella, attraverso la programmazione turistica del percorso “en plein air” per la visione delle loro opere al di fuori del museo, sono solo alcuni dei primi esempi di come si voglia dare maggiore lustro ai beni della nostra città.
Per quanto riguarda più specificamente la chiesetta di Sant’Anna, una mozione per l’acquisizione e recupero da me firmata con gli allora consiglieri Licio Di Biase e Giuseppe Bruno venne adottata dal Consiglio comunale con delibera n. 119 del 10 maggio 2004. L’Amministrazione comunale all’epoca guidata dal sindaco D’Alfonso, ha dato seguito convinto alle aspettative segnalate, acquisendo n. 816/1296 quote di proprietà mediante due atti notarili di donazione che impegnavano la Giunta all’acquisto della chiesetta e che hanno permesso di sollecitare gli organi centrali e territoriali competenti del Ministero dei Beni culturali, ai fini della presentazione del progetto redatto dalla Sovrintendenza che è la stazione appaltante.
Grazie poi al lavoro della Soprintendenza BAP (oggi Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo), presto la città potrà annoverare nella sua storia anche questo importante pezzo architettonico e tornare a fruirne.
É di questi giorni poi la notizia, fornita dal professor Giovanni Muzii, dell’esistenza di un altare ligneo un tempo ubicato nella chiesa con la doppia funzione di altare e di parete delimitante la sagrestia, forse realizzato dallo stesso ebanista artefice del portone.
É intenzione quindi dell’Assessorato al patrimonio culturale mettere in atto, nell’immediato, tutte quelle iniziative e procedure tese a salvare l’altare, valutandone la contestualizzazione storica e la sua ricollocazione all’interno della chiesa dopo attento restauro”.